Come è cambiato e come sta cambiando il concetto di lusso nell’ospitalità? Quali saranno i nuovi trend e come il settore reagisce alla crisi? Ne abbiamo parlato con Monia Ronconi di HotelMyPassion.

Come tutto quello che è ospitalità, anche il lusso ha subíto e continua a subire continue evoluzioni. Mai come negli ultimi anni, però, il concetto di lusso è cambiato nei desideri, nelle aspettative e nelle scelte dei turisti. Ne parliamo con l’esperta Monia Ronconi, Founder del portale dedicato al lusso nel settore ospitale HotelMyPassion.

Come è cambiata negli anni la percezione di “lusso” da parte del turista?
Il lusso non è così facile da definire. Da un lato è imprescindibilmente legato al significato della parola, quindi raffinatezza, distinzione, costosa eleganza. Guardando al passato, per esempio, in un hotel 5 stelle, il personale indossava la livrea e serviva in guanti bianchi. Oggi anche nei grandi alberghi di prestigiosi brand si opta per un lusso meno ‘d’etichetta’ ma che si esprime attraverso altri criteri, come il design, la tecnologia, le facilities, le esperienze.

Due grandi nomi, leggende dell’ospitalità hanno contribuito a delineare i moderni concetti di lusso nell’ospitalità.  Il primo fu il celebre albergatore svizzero Cesar Ritz conosciuto come il re di albergatori e albergatore di re, la sua filosofia si basava sulla qualità del servizio e sull’innovazione.  Il suo The Ritz-Carlton Boston ha segnato un cambiamento epocale, rivoluzionando il concetto di ospitalità in America, come per esempio l’introduzione della Gran Carte e il concetto di cucina gourmet.
Il secondo, Isadore Sharp, fondatore del brand Four Seasons nel 1960, era figlio di immigrati; non aveva alcuna esperienza nel settore alberghiero, ma ha avuto successo grazie alle sue intuizioni. La concezione di un nuovo tipo di hotel, caratterizzato da un design moderno e curato, servizi di alta qualità e, soprattutto, un servizio eccellente. Ma il lusso è un concetto con tante sfumature. Ogni individuo ha il suo concetto di lusso. Tante volte ho assistito a eventi formativi dove i general manager dei più blasonati hotel raccontavano cos’era per i loro clienti il ‘lusso’ . Si andava da un piatto di spaghetti al pomodoro cucinato dallo chef stellato e gustato in giardino, dopo l’arrivo con jet privato a Milano – passando per la Suite Presidenziale di un Grand Hotel con butler 24/24, all’intimità di un boutique hotel dove ritrovare la calda e accogliente ospitalità, quasi come quella di una dimora.

Monia Ronconi

Le nuove generazioni come concepiscono il lusso?
Ci sono due tipologie di nuove generazioni: quelle che sono state abituate fin dall’infanzia a viaggiare con le famiglie e quindi ricercano quell’allure di sofisticata eleganza e servizio, che non deve mai mancare in un hotel di lusso. L’altra è quella che, arrivata ad uno status economico che lo permette, viaggia e sperimenta il bello, il non plus ultra di servizi e dotazioni. Entrambe amano le dotazioni tecnologiche di ultima generazione per essere sempre connessi. Poi anche in questo caso dipende dalle preferenze personali: per alcuni il lusso è silenzio e panorami mozzafiato. Per altri è il ristorante esclusivo sul roof top dove esibire un outfit alla moda. Per altri è dormire in una suite da nababbi con la propria compagna, magari per un’occasione speciale o della luna di miele.

Nel tuo portale HotelMyPassion si parla di “hotel lovers”. Chi è un “hotel lover”?
Un hotel lover è chi concepisce un soggiorno in hotel non come dormire in una camera trovando la miglior tariffa. Un hotel lover è chi ha la passione per gli hotel con l’anima, che curiosa tra le novità e sceglie quel preciso hotel perché sa che lì potrà vivere delle emozioni e delle esperienze che arricchiranno non solo il suo viaggio. Ma anche la sua vita. E un hotel di charme con carisma non è sempre necessariamente un hotel 5 stelle lusso.

Esperienza e lusso. Quanto questi due concetti oggi si possono dire collegati?
Tanto. Anzi tantissimo. Oggi il lusso più ricercato è quello esperienziale. Ossia soggiorni che attraverso l’architettura, l’interior  i dettagli di un hotel e le persone che ci lavorano, sono in grado di trasferire all’ospite lo spirito della destinazione dove stanno trascorrendo la loro vacanza. È poter entrare in sintonia con il posto e la gente del luogo, scoprendo tradizioni, modi e costumi di ogni popolo. Questa è anche la direzione seguita  da sempre più brand di importanti gruppi alberghieri.

Il lusso nell’era post-covid: come vedi l’immediato futuro per il settore?
L’ospitalità di lusso era, e rimane un segmento di mercato consolidato e in crescita. La grande limitazione che peraltro ha causato le perdite più consistenti in termini di mancata occupazione per gli hotel italiani 5 stelle è stata l’assenza di ospiti stranieri. Tornare alla normalità, con risultati super performanti come quelli ottenuti nel 2019 non sarà così immediato. Ma ci torneremo. E li sorpasseremo.

Qualche anticipazione sui trend luxury per il 2021?
100% green. Si va sempre più verso un turismo sostenibile.  Viaggi slow, turismo sostenibile, ampia scelta di attività outdoor, attenzione al benessere della persona. L’attenzione, oggi più che mai, è massima verso i modelli che sanno far convivere contatto autentico con la natura, un’economia green per far fronte al cambiamento climatico e uno stile di vita sano della popolazione. Il segmento luxury è quello che molte volte anticipa le tendenze. Una visione green è quindi iI trend per il 2021 e per i prossimi anni. C’è ancora tanta strada da fare – e dovremmo prendere i paesi nordici a modello. Ma abbiamo già alcuni esempi eccellenti come l’eco resort  Lefay Resort & spa Dolomiti, la cui bio architettura si inserisce perfettamente nel contesto naturalistico circostante. È certificato ClimaHotel, ed è stato concepito seguendo due fondamentali criteri: il contenimento del fabbisogno energetico, tramite l’elevato isolamento delle superfici, e l’utilizzo di fonti rinnovabili con sistemi di produzione a elevato rendimento come la caldaia a biomassa e l’impianto di cogenerazione.