In tempo di crisi l’esperienza è virtuale e interattiva.
Come è cambiato il concetto di esperienza con il Covid-19? Dal virtual tourism ai contributi degli utenti.
Non si contano le destinazioni che, durante il lockdown, hanno puntato sull’organizzazione di esperienze virtuali per offrire alle persone la necessaria evasione in un momento di isolamento forzato all’interno delle proprie case. Le attività virtuali non sostituiscono certamente l’esperienza di viaggio, ma mantengono vivo l’interesse per le località turistiche in vista di quando si potrà viaggiare di nuovo.
Le iniziative intraprese spaziano dai tour virtuali, alle lezioni in streaming, ai programmi di ricette, alle degustazioni di vino. Migliaia di iniziative in tutto il mondo da parte di enti turistici per sfruttare questa “clausura” obbligata e entrare in contatto con il proprio pubblico e nuovi potenziali turisti.
Santa Lucia nei Caraibi, per esempio, ha creato l’appuntamento sette minuti di vita sull’isola. Due volte a settimana tramite il live di Instagram si possono seguire lezioni di ballo, di yoga, di cucina caraibica, di meditazione sulla spiaggia e così via in un calendario fittissimo di appuntamenti che vanno avanti da inizio epidemia.
Il Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi ha lanciato #StayCurious, una piattaforma che offre agli utenti contenuti originali educativi e di entertainment all’interno di un unico hub digitale. Cinque le sezioni tematiche: Stay Adventurous con tour ed esperienze virtuali nell’emirato, Stay Indulgent che propone un viaggio tra le offerte culinarie di Abu Dhabi, Stay Enlightened che propone corsi gratuiti online di ogni tipo in collaborazione con Google e Coursera (dall’arte moderna, alle tecniche di negoziazione, dal social media marketing al corso di chitarra), Stay Creative che contiene esperienze virtuali dedicate alla cultura e Stay Entertained con tanti eventi e iniziative online come sessioni di meditazione e yoga, concerti, interviste.
L’ente turistico delle Isole Faroe si è spinto oltre nella realizzazione di un’esperienza virtuale. Ha infatti creato uno strumento di turismo remoto, attivo nel periodo di blocco per il Covid-19, che permetteva tramite il proprio device di esplorare le isole interagendo in diretta con un faroese in carne e ossa. La guida locale era dotata di una videocamera che permetteva a chi era collegato da casa di ammirare i luoghi dal suo punto di vista e controllare da remoto con un joypad presente sul sito del progetto. Ogni utente in un minuto di tempo poteva far compiere alla guida le azioni che preferiva tra camminare, correre, girarsi e saltare e, finito il minuto, poteva rimanere ad ammirare il tour per tutta la sua durata. I tour virtuali si svolgevano due volte al giorno e erano a piedi, a cavallo, in barca e in elicottero.
La potenza degli UGC (contenuti generati dagli utenti).
Per interagire e coinvolgere il proprio pubblico (residenti e futuri viaggiatori) molti enti di promozione hanno usato dei contenuti generati dagli utenti (UGC, user-generated content). Questo genere di contenuti offre elementi visivi influenti, tempestivi e convenienti che raccontano realmente la storia della destinazione. Sono una risorsa di marketing strategica importante per la possibilità del real time e la percezione di affidabilità che creano negli altri utenti. Una cosa infatti è dire che la spiaggia è aperta ai vacanzieri con le dovute distanze sociali, un’altra cosa è mostrare il selfie di un turista abbronzato e rilassato sotto l’ombrellone che ha appena pubblicato la propria foto sul suo account Instagram. Gli UGC sono contenuti non filtrati e possono essere un’eccezionale vetrina.
In questo modo Visit Lubiana ha creato una campagna di successo senza promettere premi particolari ma solo il repost della propria foto (se meritevole) sui social e il sito della città. Contenuti di qualità, emozionanti e gratis da usare in cambio di qualche momento di gloria.
IAmsterdam ha creato un semplice contest legato al compleanno del pittore olandese Van Gogh (Stay at Home Challenge) chiedendo agli utenti di postare i propri autoritratti, eseguiti con qualsiasi tecnica, in onore dell’artista. “Tutti sanno che Vincent Van Gogh era un maestro dell’autoritratto. Quindi, visto che domani è il suo compleanno, abbiamo pensato che il modo adatto per festeggiare il grande giorno fosse che il maggior numero di persone possibile pubblichino il proprio autoritratto nei commenti qui sotto. Può essere un acquerello, uno sketch a matita o anche un selfie! Ogni pubblicazione è gradita. In un periodo in cui siamo tutti costretti a stare separati, condividiamo qualcosa di speciale insieme, in omaggio al nostro Vincent!”
Questa situazione di difficoltà, dunque, non ha fatto altro che far comprendere in maniera ancora più profonda l’importanza della condivisione e quanto possa essere efficace per la destinazione fare in modo che il turista ne sia il primo ambasciatore (e che condivida le sue esperienze!)
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