La passione di David Rockwell per il teatro diventa un hotel a Broadway.

Dopo una prolifica carriera nella progettazione di palcoscenici e di hotel, i due mondi di David Rockwell si incontrano in un nuovo albergo di 27 piani e 203 camere situato tra l’Ottava e la Nona Avenue, nel cuore del Theatre District di New York. Civilian è un albergo decisamente teatrale, un ritratto del quartiere che celebra l’energia, il senso di magia, la storia e il futuro di Broadway.

Cocktail Room.

Omaggio alla comunità teatrale della città, l’hotel rappresenta una naturale estensione del lavoro di David Rockwell, che ha progettato le scenografie per una moltitudine di spettacoli di Broadway. Vincitore di un Tony Award nel 2016 per la scenografia del musical She Loves Me, Rockwell ha infatti curato il set design di alcuni dei più famosi spettacoli di Broadway, dal Rocky Horror Show a Kinky Boots.

Il progettista considera il teatro essenzialmente un’esperienza sociale condivisa, una comunità che si crea istantaneamente. Allo stesso modo anche il design è percepito come un’esperienza sociale, un mezzo di comunicazione, un processo collaborativo per creare un universo estetico guidato dall’immaginazione.

La progettazione teatrale e l’architettura sono strumenti diversi, ma dal suo punto di vista condividono l’elemento principale descritto nel suo ultimo libro Drama: l’amore per i dettagli.

Al di là di tutti i cantieri aperti in giro per il mondo, la vera, primordiale passione di Rockwell resta il palcoscenico, un amore che è nato molto prima di quello per l’architettura. E così questo progetto ha rappresentato un’opportunità unica per lui di far convergere i suoi amori principali.

L’hotel si configura come una combinazione di eccesso e minimalismo, movimento e coreografia, in cui luce e ombra giocano un ruolo fondamentale. Ogni mossa progettuale, in un certo senso, è un dettaglio per portare l’ospite dietro le quinte di un teatro, un’officina dove le trame narrative, i sentimenti e le passioni umane si trasformano in spazi costruiti. In ogni angolo, si ritrova un senso di scoperta e di raffinatezza, informato dal suo senso di esperienza ed empatia profondamente teatrale.

Il design di Civilian è influenzato dall’atmosfera dei vecchi teatri: i materiali industriali grezzi dei backstage rivivono nell’arredamento che combina legno, ottone, cemento, metallo, vetro e tappezzerie dai toni gioiello.

Fa parte dell’identità del Civilian anche il ricco programma d’arte con opere permanenti e a rotazione di creativi emergenti e affermati e di fotografi contemporanei. La collezione di circa 350 opere – cimeli, bozzetti, manifesti, fotografie – celebra la storia di Broadway sul palco e fuori negli spazi pubblici e nelle camere.

Civilian dispone di un ristorante al piano terra, di un bar e di una lounge al primo piano e di un rooftop bar.

Rosevale Kitchen.

Il ristorante Rosevale Kitchen, con 150 posti, ha il soffitto curvo con pannelli a specchio ed è punteggiato da banquette in pelle rossa e accenti in ottone e smalto. La sala è arricchita da particolari applique rotonde con incisi schizzi disegnati da importanti scenografi.

Anche il cocktail bar Rosevale, al primo piano, riprende l’estetica teatrale, con mattoni recuperati e illuminazione di scena regolabile. Gli arredi e le finiture sono caratterizzati da una patina che li rende confortevoli e usurati, come i rivestimenti in pelle invecchiata. In mostra opere d’arte originali, modelli di scenografie, manifesti d’epoca e altri oggetti da collezione legati al teatro.

Blue Room.

La Blue Room è una seconda lounge più intima, dall’atmosfera da speakeasy, con rivestimenti blu e sedute di velluto circondate da vetrine che ospitano una vasta gamma di oggetti di scena e costumi teatrali.

Starchild, il rooftop bar del Civilian, situato al 27° piano, offre una vista ininterrotta sullo skyline di New York e sul fiume Hudson. Qui il design di Rockwell Group si ispira alla vita notturna di New York.

Come palchi privati, le stanze evocano l’atmosfera teatrale, con le tonalità del blu e del rosso intenso, tessuti sontuosi e opere d’arte. Letti a baldacchino, drappeggi e armadi ispirati ai bauli dei costumi di scena sono altri tocchi di lusso distribuiti nelle 203 camere.

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ph. Nikolas Koenig, Johnny Miller, Jason Varney