
In viaggio con Nicola. A caccia di trend con Hotel Voyager.
Consulente di Teamwork Hospitality, ideatore di nuovi concept nel mondo dell’hôtellerie, fondatore di Hotel Voyager. Ecco chi è Nicola Delvecchio, quello dalle idee nuove e vincenti.
C’è chi sul telefonino ha le foto della fidanzata e del piatto speciale mangiato la sera prima, Nicola no, il suo telefonino è pieno di foto di hotel innovativi che ha visitato personalmente: “Perché comprendere significa conoscere” e cosa c’è di meglio che vivere l’esperienza direttamente in hotel? Ed è con questo mantra che Delvecchio accompagna, ma il termine più appropriato è porta letteralmente in giro per il mondo, albergatori e architetti a toccare con mano l’evoluzione che ha investito negli ultimi anni il mondo dell’ospitalità. “Un nuovo modo di apprendere, direttamente sul campo, oltre ai corsi teorici che infatti a volte rimangono un po’ troppo teorici”. E così nasce Hotel Voyager, in una serata berlinese in giro, guarda caso, per hotel. “Mentre stavo facendo la telecronaca di quanto stavo filmando: hall, aree co-working, suite di alberghi, un amico mi paragona al giornalista che conduceva una famosa trasmissione di intrattenimento della televisione italiana. E da lì un’illuminazione: sono un Hotel Voyager”.


Come funziona? Nato quasi per caso, Hotel Voyager si è strutturato nel corso dei viaggi in un format vincente rivolto a imprenditori alberghieri e a progettisti del settore che vogliono innovare rinnovandosi, imparando direttamente da chi ha avuto idee vincenti. “Le persone che partecipano ai miei viaggi devono essere molto motivate. Solo così posso creare il gruppo di viaggio perfetto”.

Ma chi è Nicola Devecchio? In una parola, un appassionato. Oggi consulente di product marketing per il settore alberghiero, ha da sempre la consapevolezza di volere lavorare nel mondo dell’ospitalità, “un mondo felice e colorato, che mi permette di sviluppare le mie attitudini: lavorare con e per le persone”. E perseguendo questa idea si laurea all’Università del Turismo di Rimini, città dove si trasferisce, dalla provincia di Ferrara, e dove ha modo di conoscere persone che gli segneranno la strada, in primis Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality, tra le più importanti società di formazione alberghiera, con la quale collabora da subito dopo la laurea.


we. Perché hai creato Hotel Voyager?
Viaggiando ci si accorge che il mondo è pieno di idee fantastiche, curiose, creative e di modelli di business che funzionano molto bene. In Italia, di contro, il settore dell’hospitality è paludato, con strutture alberghiere datate e che hanno bisogno di essere rinnovate. Perché non lasciarsi ispirare da ciò che c’è di bello in giro?

we. Quale è stato il commento rivolto a Hotel Voyager che più ti è piaciuto?
In generale che i partecipanti riconoscono la differenza di Hotel Voyager rispetto ad altri corsi di formazione. Ne apprezzano la praticità e soprattutto mettono da subito in pratica quello che hanno imparato.


we. E dopo Parigi, Londra, Berlino il prossimo viaggio sarà a New York. Ci puoi dare qualche anticipazione?
New York sarà un Hotel Voyager veramente speciale, con we:ll magazine come nostro media partner e un gruppo di lavoro che vede coinvolto anche ovre®.design, lo studio di interior e architettura specializzato in hôtellerie. Giulia Delpiano e Corrado Conti, founder dello studio e profondi conoscitori della città, ci supporteranno per quanto riguarda gli aspetti legati all’interior design e anche dal punto di vista organizzativo. Con noi ci sarà anche Francesca Riva che si occuperà della realizzazione di contenuti video e fotografici nel corso del tour.
Siete pronti? Si parte.
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