L’hotel Punta Tragara a Capri non smette mai di stupire per architettura, vista sui Faraglioni, inserimento nel paesaggio e interior design. La meraviglia continua con le ultime novità: l’Art Suite e il restyling delle 16 camere dell’annessa Villa Enrica, concepita in origine da Le Corbusier.

Un nuovo restyling per l’hotel Punta Tragara di Capri. Anche questa volta si tratta dell’interior design e anche questa volta è firmato da Giorgia Dennerlein di Loto AD Project che nel 2018 era intervenuta sulle camere e sugli spazi comuni – scala e hall – della villa trasformata in albergo.
Il recente intervento ha interessato invece l’Art Suite nel corpo principale e Villa Enrica, uno dei tre corpi di fabbrica del complesso ricettivo di Punta Tragara, progettato negli anni Venti dall’architetto Le Corbusier come dimora estiva dell’allora proprietario, l’ingegnere lombardo Emilio Enrico Vismara.
La villa che sembra emergere dalla roccia stessa come “una fioritura architettonica” dalla definizione di Le Corbusier, fra i maestri della storia dell’architettura moderna, diventa subito una delle più famose dell’isola. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu sede distaccata del comando americano e ospitò personalità quali il generale Eisenhower e Winston Churchill. Nel 1968 passò di proprietà a Goffredo Manfredi, che nel 1973 la trasformò infine in hotel di lusso.

Il prezioso interior design della nuova Art Suite, ph. Francesco Marano.

Art Suite.

Nell’Art Suite, collocata nella struttura storica dell’hotel, arte, architettura e design si snodano in un percorso tra sculture, arredi e pareti che attinge alla stagione del Good Design, espressione nata in America negli anni Cinquanta per definire i pezzi emblematici che hanno rivoluzionato il mondo del design.

In particolare, vi fanno riferimento la carta da parati in edizione limitata “L’atelier di Brancusi” di Casamance e le maioliche per il balcone della collezione Blu Ponti disegnata da Gio Ponti nel 1960 per l’hotel Parco dei Principi. Piastrelle, con cui Ceramica Francesco De Maio ha vinto il Compasso d’Oro alla Carriera 2024, che riproducono un pattern con i colori e le onde del mare.

L’immersione nell’atmosfera mediterranea è totale nell’Art Suite a cominciare dal pavimento in onice venato d’agata blu che è simile alle onde che si infrangono sulle rocce o nelle grotte marine. Il pavimento non è solo un elemento decorativo ma anche di divisione dello spazio e di collegamento con la salle de bains che è racchiusa da una parete di vetro bacchettato di Glas Italia e da un mobile divisorio di Seventyonepercent.

Finiture e atmosfere alla Gio Ponti, ph. Francesco Marano.

Proprio qui il mare entra nella stanza attraverso la maxi vetrata, davanti alla quale campeggiano la vasca in resina trasparente blu di Antonio Lupi e le due bubble chair di Eero Aarnio.

L’aria da vacanza permea l’intera atmosfera dove le barriere sono trasparenti, l’impianto domotico è nascosto e l’arredo è libero da qualunque vincolo strutturale.

La spettacolare vasca da bagno “a picco sul mare” è il cuore della suite, ph. Francesco Marano.

Non mancano i riferimenti agli anni Sessanta e al tema della circolarità che è riproposta nelle bubble chair, nel letto rotondo girevole al centro dell’open space, nell’ingresso e nelle pareti curve di fondo, nella carta in tessuto bouclé a rilievo e nell’installazione a parete nella zona notte.

Il progetto di restyling.

L’intervento sulle 16 camere di Villa Enrica, intitolate “Mare Sole” con affaccio sulla baia e la piscina, si basa sulla rivisitazione dello stile anni Quaranta della hall dell’hotel.

La progettista Giorgia Dennerlein dello studio Loto AD Project.

Ogni stanza adotta un personale racconto pur mantenendo le linee guida del concept generale, dove arredi contemporanei dalle morbide linee sono mixati a pezzi dal sapore vintage, così come le preziose lavorazioni del marmo si uniscono alla palette di colori chiari che richiama la solarità dell’atmosfera caprese. 

La suite Certosa, caratterizzata da un’immensa vetrata e una terrazza con vista a tutto campo, ph. Guido Fua.

In particolare, nelle camere dall’ampia metratura la parete di fronte al letto è stata trasformata in un pannello-boiserie con texture su fondo neutro dove sono incastonati vari elementi funzionali in color oro, verde salvia, blu ottanio: un grande monitor, una scrivania con cassetti, un armadio e il frigo bar.

Uno dei bagni delle camere recentemente rinnovate da Loto AD Project, ph. Guido Fua.

L’ambientazione è studiata per valorizzare gli affacci sul paesaggio e la storia dell’edificio in un’equilibrata combinazione fra cultura e tecnologia, artigianalità e arredo su misura.  In molte camere, di fronte all’ampia porta finestra affacciato al terrazzo con sedute e lounge di Dedon, è posizionato il letto in stile anni Quaranta con testiera custom made e due ali di onice che inglobano i comodini di bronzo con top di vetro.

Dettagli preziosi che dialogano con le volte della struttura originale e con la luce naturale schermata dai tendaggi Casamance. L’attenta ricerca formale è propria anche nella scelta del marmo, della carta da parati di Élitis e degli specchi di Isa bagno e Artelinea dei bagni.

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In apertura, una delle terrazze dell’hotel Punta Tragara di Capri, ph. Francesco Marano.