A spasso per Parigi alla scoperta dei Luxury Hotel della Ville Lumiere. Oggi vi presentiamo il Lutetia con le sue nuove suite dedicate a Coppola, Isabelle Huppert e Josephine Baker.

 

Le cose improvvisate sono le migliori e così una mattina sveglia a Parigi, complici la fiera di settore Equipe Hotel e Nicola Delvecchio, consulente Teamwork e innamorato di hotellerie, che diventa la nostra guida per un giorno. Insieme ad altri colleghi architetti, si parte alla scoperta dei luxury hotel più iconici di Parigi.

Il Lutetia.

Il leggendario hotel parigino ha riaperto le porte nel 2018 dopo un intervento di restauro durato 4 anni realizzato da Jean-Michel Wilmotte.

Wilmotte, architetto rinomato a livello internazionale, ha trasportato nel 21° secolo uno degli alberghi più iconici della città, uno straordinario mix di Art Nouveau e Art Dèco rivelando ciò che era nascosto e reinventando quello che non c’era più, guidato dal brief della committenza, il gruppo The Set Collection, a modernizzare l’hotel preservandone il patrimonio e il fascino unico. E dopo un anno dalla sua riapertura, il Lutetia è stato insignito dell’ambito status di Palazzo del Ministero del Turismo Francese, unico hotel della Rive Gauche ad avere questo titolo.

Costruito dalla famiglia Boucicaut nel 1910 per ospitare i clienti del loro vicino magazzino Le Bon Marché, diventa fin da subito punto di riferimento dell’intelligentia parigina. Questo primo successo viene interrotto allo scoppio della Prima Guerra Mondiale e poi ancora nel 1940 quando la città fu occupata e l’albergo requisito. Al termine del conflitto bellico, nel 1944 per ordine del generale de Gaulle divenne un centro cruciale per gli sfollati, i superstiti rientrati dalle deportazioni e famiglie che cercavano di ricongiungersi ai propri cari. Dopo avere ripreso il suo ruolo, torna a essere un punto di riferimento per gli scrittori e artisti come André Gide e James Joice, che qui scrisse l’Ulisse, Hemingway, Samuel Beckett, André Malraux, Saint-Exupéry, Picasso e Matisse. Negli Anni ’50, il suo famoso bar diventa una location fondamentale per la celebrazione del jazz, stile musicale del momento.

A brindare anche i nuovi proprietari, la famiglia Taittinger, quelli dello champagne. Il Lutetia, dal primo nome della città di Parigi, Lutetia Parisiorum, diventa il preferito delle nuove generazioni di politici, nomi dello spettacolo e della moda, come Sonia Rykiel, che intervenne anche nella ristrutturazione degli Anni ’80, Serge Gainsbourg, Miles Davis, David Linch, lo scultore Arman e François Mitterrand. Oggi, come parte di The Set Collection, il Lutetia ha iniziato il nuovo capitolo della sua storia, riconquistando la sua posizione di hotel iconico e centro della vita parigina.

Recupero della storia.

Il progetto di Wilmotte, come già detto, è stata una sensibile reinterpretazione di ciò che c’era. In primo luogo si è cercato di far entrare nell’hotel molta più luce e per far questo è stato aperto un patio interno. Anche il design è stata una sfida complessa, con un rimando continuo tra Art Nouveau e Art Déco.

Sopra, il salone Saint-Germain. Sotto il nuovo patio.

Un team di professionisti ha partecipato al restauro delle vetrate, delle pitture decorative, degli affreschi, dei mosaici e delle sculture. Con questo restauro preciso, rispettoso e sensibile, Jean-Michel Wilmotte ha realizzato molto più di un semplice intervento architettonico, piuttosto un recupero di memoria, storia ed emozione.

Camere più grandi e nuove suite esclusive.

L’Hotel Lutetia dispone di 184 camere, distribuite su sette piani, di cui 47 suite. In origine erano 233 ma le stanze sono state ampliate e organizzate con una distribuzione più confortevole. La collaborazione con personaggi famosi dello spettacolo ha portato alla realizzazione di suite a loro dedicate come la St. Germain Penthouse by Coppola, che onora con cimeli cinematografici l’arte del famoso regista o la Suite Parisienne di Isabelle Huppert, attrice francese nota per eleganza e stile di vita che incarna lo spirito della Rive Gauche.

La suite penthouse Coppola.

La suite si ispira a un appartamento parigino ed è ricca di particolari e ricordi cari all’attrice, come il suo abito haute couture di Yves Saint Laurent e copioni cinematografici. È possibile trovare persino una bottiglia del profumo “Isabelle Huppert Fracas” in edizione limitata di Robert Piguet. A celebrare un altro degli illustri ospiti dell’hotel è la Josephine Baker Suite. Un volto familiare al Lutetia e amica di madame Boucicaut. 

La Eiffel Penthouse comprende sette stanze uniche da dove è possibile ammirare una delle viste più belle di Parigi con un mix memorabile di soffitti inclinati e infissi scolpiti, caratteristiche care alle classiche case di St. Germain. Una splendida terrazza panoramica di 74 metri quadri completa la suite, una rarità a Parigi, che offre una vista a 360 gradi sulla città.

Suite Eiffel.

E poi c’è la suite presidenziale Carré Rive Gauche. Qui ogni stanza è realizzata per incorniciare opere d’arte originali, in una collaborazione unica con Carré Rive Gauche – la principale associazione di mercanti d’arte di antiquariato sulla Rive Gauche. La Presidential Suite può essere vista come un museo privato in continua evoluzione.

Presidential Suite.

Incontrarsi al Lutetia.

In linea con il suo essere punto di riferimento nella società parigina, il Lutetia dispone di una serie di spazi unici per incontrarsi, intrattenere, riflettere. Il più emblematico e sicuramente il più noto è la Brasserie Lutetia, il ristorante iconico dell’hotel. Ora sotto la guida del rinomato Executive Chef Patrick Charvet, la Brasserie è stata a lungo il luogo in cui la città si è riunita: la Rive Gauche con la Rive Droite, l’Art Nouveau con l’Art Déco. Con questa tradizione che continua, il ristorante offre i classici della brasserie di quartiere insieme alle interpretazioni contemporanee dello chef Charvet.

Al centro dell’hotel c’è il Salon Saint-Germain, una lounge con il meraviglioso soffitto in vetro dell’artista Fabrice Hyber, ricco di sculture e un’ampia biblioteca affacciata sul cortile.

Con finestre su Boulevard Raspail, il Bar Josephine è il cuore pulsante del Lutetia. Con il magnifico affresco storico del pittore e decoratore Adrien Karbowsky, questo spazio è allo stesso tempo antico e moderno, la bellissima opera d’arte fa da cornice all’arredamento contemporaneo e alla mixology di Nicola Battafarano.

Bar Josephine Baker con lo storico affresco di Adrien Karbowsky.

Un secondo bar, il Bar Aristide, così chiamato in onore del primo proprietario del Lutetia, è dedicato alla degustazione di sigari, un altro luogo dove incontrarsi e rilassarsi. Il Salon Cristal, oltre trecento metri di design Art Déco mozzafiato, e altre sei eleganti sale riunioni completano gli spazi dell’hotel.

Questo è il primo di 4 articoli che vi porteranno alla scoperta dell’hospitalità di lusso parigina.

Stay tuned.