A Milano, la combinazione fra calore spagnolo e stile italiano definisce la nuova interpretazione dell’ospitalità di lusso, l’hotel Gran Meliá Palazzo Cordusio firmato da Studio Marco Piva e Studio Asah.

Ha riaperto le sue porte Palazzo Venezia, edificio di fine Ottocento nel cuore di Milano, per tanti anni sede di Generali Assicurazioni. Ora è stato riqualificato e convertito, per parte delle sue superfici, a utilizzo alberghiero. Il nuovo Gran Meliá Palazzo Cordusio rappresenta l’incontro tra storia e ospitalità, tra conservazione del patrimonio e desiderio di creare nuove esperienze per vivere il presente. Si tratta del secondo hotel a marchio Gran Meliá dopo Villa Agrippina a Roma e quarta proprietà di lusso in Italia di Meliá Hotels International (MHI).

Lo Studio Marco Piva, che ha vinto la gara per l’architettura, si è occupato della direzione artistica delle porzioni soggette a vincolo monumentale, dei permessi, del distributivo dell’architettura degli interni, delle terrazze e della corte interna.

Il restauro ha avuto l’obiettivo di ripristinare la storicità di tutto l’involucro edilizio. L’intervento ha previsto anche il mantenimento del portone storico, diventato l’ingresso principale dell’hotel.

Al quinto piano è stata realizzata una pergola, disegnata a quattro mani insieme alla Soprintendenza: una struttura architettonica caratterizzata da fili in acciaio inox per il posizionamento di rampicanti, per dare l’effetto verde tipico delle terrazze milanesi.

Il ristorante Giardino Cordusio.

Lo Studio Marco Piva ha curato anche l’architettura degli interni e la distribuzione degli spazi comuni e privati, con la creazione delle 84 camere (in origine ne erano previste 70). Marco Piva condivide con we:ll magazine il suo pensiero sul nuovo hotel: “La parte sicuramente più interessante del nostro progetto architettonico è la corte interna, uno spazio storicamente adibito a zona di rimessaggio dei cavalli e poi diventato parcheggio”.

Questa zona, attraverso la realizzazione di un’importante struttura vetrata in acciaio e vetro, è ora stata restituita alla città come spazio multifunzionale in funzione delle necessità, per colazioni e appuntamenti di lavoro e di piacere.

Per gli interni lo Studio Asah di Alvaro e Adriana Sans, partner di lunga data di MHI, si è occupato del progetto architettonico generale, della distribuzione degli spazi dell’hotel e del design degli interni, privilegiando uno stile sofisticato e contemporaneo. Alvaro e Adriana Sans spiegano che il loro approccio “si è sviluppato nella progettazione concettuale, liberando ingegnosamente il piano terra per gli spazi commerciali pur mantenendo l’eleganza appartata dell’hotel”.

La Duomo Suite.

Gli arredi fissi delle camere (testiere, lavandini, pannelli TV, frigobar, ecc.) e delle aree comuni (bar, banconi, mensole, lavandini bagni pubblici) sono realizzati su misura da Studio Asah, mentre i mobili come divani, sedie, tavoli e illuminazione decorativa sono stati accuratamente selezionati tra i migliori marchi e designer italiani e spagnoli.

La maggior parte delle soluzioni abitative si caratterizza per le grandi finestre e in alcuni casi balconi che assicurano abbondante illuminazione naturale e affacci unici sul centro di Milano.

Tutte le camere e suite, così come alcune pareti nei corridoi, sono impreziosite da tessuti e pattern Rubelli per richiamare le radici veneziane di Generali.

Sunset Hospitality Group gestisce l’offerta culinaria dell’hotel declinata in quattro diverse esperienze. Gioia Pasticceria, in collaborazione con il maestro fornaio Fabio Bertoni, si affianca a Giardino Cordusio, il cocktail-bar nella corte interna curato dal barman Giancarlo Mancino. SACHI, locale giapponese sotto la guida dello chef Kyung soo Moon, si caratterizza per la terrazza-giardino con vista sul Duomo ricavata al quarto piano da Studio Marco Piva dove prima c’era il sottotetto. Infine, Isola, il ristorante guidato dallo chef Francesco Bagnato, ricavato negli ampi sottotetti del piano attico.

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I toni ovattati del ristorante giapponese SACHI.

Al piano -1, infine gli ospiti possono accedere a un’intima area wellness con piscina interna, sauna, bagno turco, docce emozionali, cascata di ghiaccio e area relax. Il progetto architettonico ha permesso di scavare una piscina al centro dello spazio che si trova virtualmente al di sotto della corte interna.

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Incontra Armando Bruno e Ferdinando Tedesco di Studio Marco Piva a Hospitality Design Conference l’8 maggio 2024 a Milano.

Foto: Andrea Martiradonna e Lorenzo Carone.