Gruppo Romani. Ceramica italiana.
Ecco perché il Made in Italy non tramonta mai.
Oltre 50 anni di storia, più di 100 milioni di fatturato, circa 400 dipendenti, 5 brand – Serenissima, Cir Ceramiche, Cercom, Cerasarda, Isla (compartecipata) – e più di 8 milioni di metri quadrati di piastrelle prodotti l’anno, con showroom in Italia e all’estero il Gruppo Romani è un colosso internazionale del mondo ceramico e ben radicato nel proprio territorio, uno dei distretti italiani più importanti. Mercato e sviluppi di settore, contract, trend, cultura e visione futura. Ne parliamo con Martina Romani, responsabile marketing dell’azienda.
we: Il 2016 è stato per voi l’anno decisivo per una svolta importante. Serenissima diventa Gruppo Romani. Ci parli del perché di questa scelta.
Nasce dall’esigenza di creare una identity forte legata al nome Romani e nello stesso tempo dare maggiore risalto ai singoli brand. L’azienda nasce più di 50 anni fa con il nome di Serenissima, diventata poi Serenissima Cir, che ha dato il nome alla holding. Alla holding si sono poi aggiunti altri brand. Onde evitare confusione è stato deciso di unificare il tutto. Abbiamo anche la fortuna di avere un nome molto rappresentativo che porta con sé un forte senso di appartenenza all’Italia. E questo ci aiuta, considerando che per noi il mercato estero rappresenta più dell’80 per cento del fatturato. È stata anche un’operazione di marketing e comunicazione in quanto il Made in Italy nel mondo ha ancora un impatto molto forte sul processo decisionale personale. Anche per questa ragione abbiamo deciso di puntare sul nostro cognome.
we: Il settore contract è diventato in questi ultimi anni particolarmente appetibile per le aziende. Ed è un settore, nonostante il periodo, con potenzialità di sviluppo. Qual è il vostro approccio e come siete organizzati in azienda?
Anche per noi è un settore che sta rivestendo un’importanza strategica. In particolare in Italia. E, per seguirlo al meglio, abbiamo implementato l’Ufficio Tecnico, con ingegneri e architetti dedicati alla ricerca e all’innovazione, e l’Ufficio Promozione. Il contract richiede un’attenzione particolare, molta flessibilità e contatto diretto in quanto prevede una customizzazione spinta. È proprio di questi giorni l’apertura di E.lements, un negozio a Modena completamente dedicato a questo settore. Nasce come negozio sul pubblico per avere un contatto ancora più diretto con l’utenza e sviluppare attività di personalizzazione e realizzazione di elementi custom, da cui il nome.
we: Come si è differenziato il mercato in questi ultimi anni? Mi sembra che ci sia stato uno sviluppo di prodotti dedicati al settore luxury, un settore che non risente mai della crisi, e un orientamento verso il low price.
Siamo un gruppo che non tratta per politica aziendale il low price ma ci collochiamo nella fascia medio alta. Concordo che si sta appiattendo la domanda di fascia bassa e si accentua il divario tra le aziende che propongono prodotti economici. I nostri competitor più temibili sono infatti quelli che si propongono con prezzi molto bassi non certo per la qualità.
we: Quali sono i vostri punti di forza? Come azienda e come persone?
Come azienda i nostri punti di forza sono sicuramente la ricerca che ci ha portato a sviluppare più di 70 formati, 6 differenti spessori, 5 tipologie di superfici, l’esperienza di più di 50 anni di attività e una grande riconoscibilità sul mercato con 4200 clienti nel mondo fedeli ai nostri marchi. Dal punto di vista personale, siamo una azienda, seppur costituita in holding, a conduzione familiare, con una grande empatia di squadra, un dialogo costante e tanta spinta motivazionale. È un’atmosfera che crea valori, fa lavorare meglio a vantaggio della qualità e della produttività.
Il nostro super goal? I legni ceramici, in cui siamo stati up front a un mercato che è diventato globale.
we: Grandi lastre, piccoli formati, vintage. Quali sono le tendenze e in quale vi trovate più a vostro agio?
Il mondo ceramico è diverso da quello della moda. La moda ha tendenze veloci, legate alle stagioni, per le piastrelle le tendenze durano anni. Basti pensare a quante volte una persona ristruttura casa, forse una volta ogni dieci anni e anche più. Le macro tendenze oggi sono un ritorno prepotente al colore, l’uso di piccoli formati ma non piccolissimi – il mosaico ha infatti subito un crollo drastico-, i formati modulari. Per quanto riguarda i maxi formati, il Gruppo Romani non ha mai sposato le grandi lastre, arriviamo fino a una dimensione massima di 80×180 cm. È un mercato in crescita ma un mercato di nicchia e saturo, quindi abbiamo preferito dedicarci a formati più piccoli e modulari e anche tradizionali. Ogni brand all’interno del Gruppo ha una sua declinazione.
we: Qual è il formato che ha maggiore diffusione?
Dipende molto dai mercati. Per esempio in Italia il mercato è sfaccettato e va un po’ di tutto. In Francia , Israele, Stati Uniti sono tornati i formati modulari. Negli Stati Uniti, in particolare, non amano i formati grandi. Il goal di un’azienda è quello di trovare un prodotto trasversale che possa entrare in differenti mercati.
we: Qual è il vostro super goal?
Un esempio, a mio avviso, sono stati i legni ceramici, in cui siamo stati up front a un mercato che è diventato globale. Come Gruppo siamo stati i precursori della produzione di queste tipologie: oltre all’estetica, abbiamo creato anche nuovi formati come il 15×90- teniamo in considerazione che eravamo nel 2006, anno in cui le grandi lastre erano ancora una chimera lontana e il lancio di un formato, considerato particolarmente grande per quegli anni, è stato di grande soddisfazione.
Dopo aver subito un grande calo negli anni successivi con l’avvento dei grandi formati e del mondo minimal, la tendenza dei legni ceramici sta pian piano riemergendo e la richiesta va sempre più aumentando.
we: Quale è il processo che porta alla ricerca e allo sviluppo di nuovi prodotti?
Si parte dalla valutazione del mercato e si osservano le tendenze. Ma ancora di più sono le persone a essere fondamentali all’interno di un processo creativo. Un’area manager efficiente ed efficace deve essere anche visionaria, capire il mercato e i trend come anche i creativi che disegnano nuove collezioni. Bisogna avere occhi sul mondo ma guardare anche quello che c’è stato, la storia, la ricchezza della nostra architettura, vecchi palazzi come fonte di ispirazione. Una nostra nuova collezione, In Falda, l’abbiamo lanciata anche nella colorazione blu. Una tonalità per la quale mi sono lasciata ispirare dalla pavimentazione di una antica dimora sul Lago di Garda.
we: Su quali mercati internazionali siete particolarmente attivi?
Siamo presenti in tutto il mondo, dall’Estremo Oriente agli Stati Uniti, l’Italia è molto importante, circa il 20% del nostro fatturato. Il primo mercato dopo gli Stati Uniti è quello europeo con grande soddisfazione per paesi come Francia e Olanda.
we: Quali sono i competitor esteri più temibili?
Per volumi di produzione la Cina, 20 volte l’Italia. Ma, grazie a un’azione antidumping portata avanti da Confindustria Ceramica, l’esportazione cinese in Europa in questi ultimi 5 anni è diminuita del 73%. E grazie anche a un’azione verso l’alto del prodotto italiano, possiamo vantarci di avere un marchio, il Made in Italy, che è ancora il più forte e riconosciuto nel mondo. Per quanto riguarda il fatturato, l’Italia è il primo esportatore al mondo e il primo in Europa. Come competitor la Spagna combatte con il low price, come anche la Turchia che può permettersi prezzi bassissimi legati all’andamento altalenante della loro moneta. Ma, per quanto riguarda la qualità, quella italiana è indiscussa.
we: Ci descriva in poche parole le caratteristiche/qualità di ogni brand del Gruppo?
Serenissima è la capostipite, il marchio più classico con formati più grandi, Cir è caratterizzata da piccoli formati dal gusto vivace, Cercom, tecnica e per mercati sobri, nordici, con una grande varietà di spessori, tonalità che si ispirano alla pietra, Cerasarda ha una produzione a sé, rappresenta il lusso, l’unicità, il fatto a mano. Isla Tile ha prodotti particolari, con grafiche forti apprezzate in particolare dal mercato americano.
we: Chiudo con una domanda: che cosa è per lei il lusso.
Il lusso non va confuso con il prezzo elevato. Il lusso è sinonimo di qualità, unicità, esperienza, cultura del prodotto e anche esclusività. È emozione, personalizzazione, è soddisfazione delle aspettative. Tra i nostri prodotti, quelli di Cerasarda, secondo me, riescono bene a esprimere questo concetto.
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