Dalla “vacanza in sicurezza” all’ “ambiente sanificato”. Le tendenze copy covid-friendly che uccidono la comunicazione dell’hotel. Più tanti altri evergreen.

Il covid, oltre a tutto il resto, ha fatto sì che si abbattesse sul mondo del turismo anche una piaga ulteriore: quella delle “vacanze in sicurezza” e degli “ambienti puliti e sanificati”. Tutte espressioni che un anno fa (o poco meno) potevano avere un senso. Albergatori e clienti erano spaesati e spaventati e probabilmente esisteva una reale esigenza di spiegare come le strutture fossero, in effetti, messe in sicurezza. A distanza di un anno, tutto questo è diventato poco sensato, ripetitivo e controproducente. Aldilà del terrorismo psicologico che pervade certi siti e profili social, dove si vede il personale dell’hotel vestito come il Ris sulla scena di un delitto, siamo davvero sicuri che sia importante specificare che lo staff indossi la mascherina, quando è obbligatoria ovunque? Ed è davvero fondamentale ribadire che l’hotel venga sanificato e pulito a fondo? Perché, prima era sporco?

Scherzi a parte, non facciamo in modo che la pandemia entri nel linguaggio comune utilizzato per la descrizione dell’hotel. Diamo indicazioni agli ospiti, rassicuriamoli, ma senza ansia e senza essere ridondanti.

Che si tratti del copy del sito web, delle didascalie sui portali o sulle brochure, ricordatevi infatti che le parole sono importanti. E proprio sulle parole, abbiamo voluto effettuare una piccola ricerca e abbiamo fatto una classifica delle espressioni più abusate nei siti internet degli hotel. Non ci credete? Provate a cercarle su Google accanto alla parola “hotel” e…vi si aprirà un mondo!

Niente panico. Nessuna delle espressioni che andremo a prendere in analisi, di per sè, farà scappare i vostri ospiti dall’hotel o farà calare le vostre vendite. Faranno però perdere appeal alla struttura, banalizzandone la storia, i valori e la proposta. Si tratta infatti di espressioni talmente abusate e generiche, da potersi definire frasi fatte. E le frasi fatte, in un testo, generano spersonalizzazione, tolgono valore alla comunicazione e, qualche volta, fanno anche involontariamente sorridere.

Ecco la nostra top ten:

  1. SPLENDIDA CORNICE

Regina delle frasi fatte, e non solo in campo turistico, la splendida cornice – locuzione ormai utilizzata anche per definire lo scorcio sulle ex acciaierie di Terni – dovrebbe essere dichiarata illegale. Ogni volta che qualcuno la utilizza, un copy, da qualche parte nel mondo, muore.

2. SENTIRSI A CASA

A casa ho i bambini che urlano, la suocera che pontifica, il divano sfondato e una montagna di panni da stirare. Perchè mai dovrei pagare un hotel per sentirmi a casa??

3. A DUE PASSI DA…

Siamo stati capaci di andare sulla Luna, abbiamo diviso l’atomo, ma non siamo ancora riusciti a trovare un’alternativa all’odioso a due passi da (mare, monti, collina, centro storico, aeroporto, lago e museo. Spesso, a due passi da tutto). Che poi, questi passi sono davvero due?

4. LOCATION ESCLUSIVA

Che sia la Pensione Mariuccia, l’hotel a 5 stelle di Portofino, il Ristorante Lo Zozzone o il Bar Mario, un appellativo di location esclusiva (in alternativa, splendida. Per i più fortunati, splendida ed esclusiva insieme) non si nega a nessuno.

5. DOTATO DI TUTTI I COMFORT

Siamo sicuri che l’hotel sia dotato di tutti – ma proprio tutti – i comfort? Anche di una micro-culla termica per il mio macaco nano? Non sarebbe meglio trovare un termine che non sia stato tanto svuotato di significato? La situazione si aggrava, poi, se lo pronunciate alla francese.

6. LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE

Altra espressione violentata e svuotata di significato (a pari merito con l’immarcescibile leader del settore): il nostro obbiettivo è la soddisfazione del cliente. Ah sì? C’è davvero bisogno di specificarlo?

7. OASI DI PACE

A dar retta alle descrizioni degli hotel, tutta la penisola dovrebbe essere costellata di oasi di pace. Citiamo la definizione dal dizionario Garzanti: luogo o ambiente che presenta caratteristiche migliori, più gradevoli rispetto a quelli che lo circondano o gli si possono paragonare. Che sia il caso di ridimensionarsi?

8. NEL CUORE DI…

Ecco un’espressione che, a forza di essere utilizzata, ha perduto completamente il suo valore. Tutti gli hotel sono situati nel cuore di…qualche luogo. Fosse anche la zona industriale di Concorezzo. La parola cuore, però, ha un forte richiamo emozionale che dovrebbe essere utilizzato soltanto quando ne vale effettivamente la pena (un centro storico particolarmente bello, un luogo a stretto contatto con la natura ecc…), altrimenti meglio lanciarsi su sinonimi più adeguati.

9. CONIUGARE DIVERTIMENTO E RELAX

Coniugare divertimento e relax è ufficialmente il mostro bicefalo del copywriting alberghiero. Decidiamoci: o ci si diverte, o ci si rilassa. Esistono ovviamente tante strutture con spazi dedicati sia al divertimento che al relax, ma è molto importante non cadere nella trappola di voler accontentare tutti, per poi non accontentare nessuno. E questa frase non è un buon inizio.

[a seguire, crisi isterica del copy, alla lettura del verbo coniugare]

10. MODERNO E FUNZIONALE

Moderno rispetto a cosa? E funzionale per chi? Esistono alberghi con vocazioni disfunzionali? Sono soltanto aggettivi anonimi, impersonali, banali e che non caratterizzano in alcun modo la struttura. Più adatti, forse, a una componente industriale che a un’esperienza turistica.

Quante di queste espressioni sono presenti nella descrizione del vostro hotel? E quante volte, anche ai copy più bravi, è capitato di scriverle? L’importante è non perseverare!
Ecco alcuni (ma solo alcuni) consigli utili per un efficace copy dell’hotel:

  • Siate emozionali

Sì, i testi devono esprimere, anche con la loro musicalità, la filosofia dell’hotel. Le immagini stanno prendendo sempre più il posto delle parole e anche nei siti web si tende a scrivere sempre meno, in favore delle fotografie. Quelle poche parole utilizzate, devono avere un forte impatto sull’utente. Per incuriosirlo, incoraggiarlo nella lettura e portarlo alla prenotazione

  • Raccontatevi

Non abbiate paura a parlare di voi, specie se la vostra è una struttura a gestione familiare. Gli ospiti vogliono vedere le vostre facce, sapere chi siete, conoscere la vostra storia, da cui scaturisce il vostro approccio all’ospitalità

  • Non generate aspettative non attendibili

Siate sinceri, utilizzate un linguaggio fresco e coinvolgente per dire esattamente chi siete. Se le camere sono piccole, ditelo. Se in bagno non c’è il bidet, ditelo. Se non siete poi così vicini al mare, ditelo. Non c’è niente di peggio per la vostra brand reputation di un ospite che trovi disattese le proprie aspettative. Si sentirà preso in giro. E un cattivo approccio iniziale è l’anticamera di una cattiva recensione

  • Controllate i testi

La forma è sostanza. Errori di ortografia e refusi danno subito l’impressione di sciatteria e scarsa attenzione nei confronti dell’ospite. A volte basta una rilettura in più per evitare figuracce che possono riflettersi sull’immagine della struttura!

  • Utilizzate un tono adeguato

Il tono è importantissimo. Dovete comunicare esattamente come fate con gli ospiti dal vivo. Il testo deve rispecchiare il vostro modo di fare ospitalità e l’atmosfera che si respira in hotel. Nessun tecnicismo, nessuna espressione standard, nessuna eccessiva formalità. I vostri testi devono parlare di voi

  • Evitate le frasi fatte

Ah no, questo ce lo siamo già detto 🙂