Luxury without the fuss, è il motto che dal 1981 guida tutti i Kimpton Hotel nel mondo e Parigi ne è un esempio.

In uno degli epicentri della vita parigina, vicino all’Opera, alla Madeleine, Place Vendome e Place de la Concorde, i Giardini de la Tuileries, il Kimpton Hotel, sul boulevard des Capucines, è uno dei templi del lusso a Parigi. Ma senza sfarzo, un lusso elegante e non urlato.

L’edificio, meraviglioso esempio di Art Nouveau, è stato progettato nel 1914 dell’architetto belga Frantz Jourdain, per diventare la sede del grande magazzino La Samaritaine de Luxe. Con le sue facciate decorate, rifinite con strutture in ferro battuto color turchese, motivi floreali e bowindow, è uno dei fiori all’occhiello citttadine dell’architettura dei primi del ‘900 mantenuto e valorizzato dal restauro condotto da Kimpton St Honorè Paris che l’ha trasformato nel primo hotel Kimpton nella Ville Lumière.

Da quando Bill Kimpton creò il primo Kimpton e Restaurants Hotel in San Francisco nel 1981, non si è mai fermato fino a diventare, con i suoi concept di hotel, un punto di riferimento per il settore. Precursore del concetto di boutique hotel, ha inventato una nuova forma di lusso con un leit motiv che persegue ancora oggi: “luxury without the fuss”. Agli antipodi dei tradizionali codici che regolano la progettazione di fascia alta, i Kimpton rendono ogni soggiorno un momento di relax, come se foste ospiti in casa di amici.

Il Kimpton St Honoré è stato progettato dal più parigino degli architetti della città, Charles Zana, che ha ricreato in ognuna delle 149 stanze, di cui 26 suite, il perfetto mood cittadino, dando una precisa risposta al brief della committenza: rispettare l’identità intrinseca a ogni luogo, raccontata con un approccio narrativo del progetto.

Settantacinque hotel e più di 80 ristoranti in 52 città, i Kimpton nel mondo ripensano il viaggio come un momento culturale radicato sul territorio. E non lo è da meno la location parigina.

Qui, gli interni imponenti degli ex grandi magazzini cittadini sono stati mantenuti intatti, come la monumentale scalinata, che ospita al suo interno l’ascensore d’epoca e si snoda verso l’alto portando ai mezzanini trasformati nel cuore pulsante dell’hotel: le lobby denominate Living Room e Library.

La Library.

Nel Living Room e nella Library l’illusione indoor-outdoor è ottenuta da un gioco di velature metalliche della facciata che creano diverse gradazioni di chiaro oscuri a seconda delle differenti ore del giorno.

Charles Zana ha lavorato come un demiurgo portando al Kimpton le eccellenze dell’artigianato e della manifattura francese: Pierre Mesguich per le ceramiche e i mosaici, Le Manach, storica manifattura tessile francese per i tessuti, Maison Lucien Gau per l’illuminazione. “ L’idea era quella di rendere l’hotel una vetrina delle eccellenze delle arti decorative francesi”, spiega Zana che ha progettato le 149 camere come se fossero residenze private, ognuna diversa dall’altra con decorazioni che dialogano con il passato e la modernità, reinterpretando elementi iconici di stile classico: modanature, decori in legno, parquet, ottoni. Tutti i mobili sono stati appositamente progettati da Charles Zana, dai comodi divani nei toni del rosa cipria, blu pavone o tortora agli apparecchi di illuminazione. E i bagni sono un omaggio alla nobiltà del marmo di carrara.

Due i momenti food&beverage del Kimpton. Al piano terra Montecito, progettato dagli architetti Humbert & Poyet con i suoi 160 posti a sedere, offre una cucina di ispirazione californiana internazionale, ed è studiato intorno a un magnifico patio verde. Sul roof top, da cui ammirare tutta la Parigi dal Medioevo a oggi, c’è il bar Sequoia che serve drink fino a notte inoltrata complice uno scenario mozzafiato. E, per un momento rigenerante, c’è l’area wellness, progettata da Saguez & Partners, con piscina interna, rivestita in mosaico, e cabine per trattamenti beauty.

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ph. Jerome Galland.

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