La stagione turistica estiva è iniziata e la prima domanda che ci accompagna è: sarà quella della definitiva ripresa post-Covid?

Il 2022 è già stato un anno in cui i numeri hanno evidenziato un ritorno ai flussi pre-Covid, particolarmente per il segmento outdoor (camping e camping-village) come evidenzia l’Osservatorio Outdoor Estate 2023 di Human Company e Thrends.

I 66,1 milioni di presenze del 2022 rappresentano il completo recupero del settore outdoor rispetto ai valori del 2019 (-1,1%). Dunque, in soli 2 anni, o meglio 2 stagioni turistiche, si è recuperato quanto perso nel 2020 (quando le presenze furono 37,5 milioni).
Addirittura il 2022 è stato un anno migliore per il mercato estero che con oltre 34 milioni di presenze ha fatto registrare un +3% rispetto alle presenze del 2019. Le top 5 destinazioni di questi mercati sono state Veneto, Toscana, Lombardia, Alto Adige e Piemonte. Queste 5 regioni assorbono il 69% del mercato estero tutte in linea o con numeri superiori al 2019.

Le destinazioni che sono cresciute di più nel 2022 rispetto al 2019 sono state le Marche (+19,7%), l’Alto Adige (+10,9%), il Trentino (+10%), la Liguria (+9,5%) e il Veneto (+3,5%).

Uno sguardo al futuro: l’estate 2023.

Grazie ai dati elaborati dall’Osservatorio, possiamo dire che il 2022 è stato l’anno del recupero. Ma allora cosa ci attende per il 2023?
Le stime elaborate da Human Company e Thrends prevedono un periodo di consolidamento della domanda, cioè un periodo dove la crescita repentina del recupero dei flussi si esaurisce ma può innescarsi un triennio di crescita costante e continua che porta il settore ad un nuovo livello.
Per l’estate 2023 l’Osservatorio prevede 56,6 milioni in aumento del 2% rispetto al 2022 (55,5 milioni) e dell’1% rispetto al 2019 (55,9 milioni). Non solo questo sarà l’anno del consolidamento del recupero dei flussi turistici registrato nell’estate 2022, ma rappresenterà anche uno dei migliori degli ultimi 10 anni, dietro solo al 2017 (57,9 milioni). In particolare il mercato estero risulta essere quello più promettente: si stima che raggiungerà il 51% del mercato, diventando quello trainante con 28,6 milioni di presenze.

Il triennio 2023-2026 può rappresentare un periodo chiave per il comparto outdoor: l’apprezzamento delle soluzioni all’aria aperta è in ascesa anche per viaggiatori che prima non consideravano questo mercato. La crescita della domanda, e l’opportunità di una maggiore competitività, aprono delle sfide. L’intervista agli operatori del settore, che è un focus preciso dell’Osservatorio, individua 5 macro-sfide: dall’innalzamento della qualità della proposta ricettiva fino all’ormai consolidato problema dello staff. Dal controllo dei costi dell’operatività, al tema marketing e comunicazione per comunicare una nuova percezione alla domanda potenziale, fino a tematiche istituzionali e autorizzative.


Si è aperta una nuova stagione per il turismo all’aria aperta. Un periodo di trasformazione spinto dal cambio di percezione dei viaggiatori sul concetto di outdoor: non più considerato solamente come camper e tenda ma come qualcosa che si arricchisce di nuovi servizi e prodotti. Ciò implica un’evoluzione nella proposta ricettiva con conseguenti investimenti per mantenere e rafforzare la propria presenza sul mercato.

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A questo link è possibile consultare l’Osservatorio Outdoor Estate 2023 di Human Company e Thrends.