Ca’ Select a Venezia.
Uno spazio ricco delle tante suggestioni materiche veneziane. Nel sestiere di Cannaregio, Ca’ Select è il nuovo laboratorio del liquore nato nel 1920 nella città lagunare.
Il sottoportico con rivestimento in mosaico che funge da cannocchiale visivo fra l’esterno e l’interno costituisce il passaporto identificativo del progetto che lo studio torinese Marcante – Testa ha sviluppato per la casa del noto liquore veneziano, distillato nel 1920 dai Fratelli Pilla e ora dal Gruppo Montenegro.
La semplice facciata in mattoni pieni di un’ex officina metalmeccanica, affacciata sul rio della Madonna dell’Orto, nasconde i 700 metri quadrati dello spazio-laboratorio Ca’ Select, dove il savoir faire e la storia di Venezia s’intrecciano con quella dell’aperitivo noto come l’ingrediente chiave dello spritz.
Gli architetti Andrea Marcante e Adelaide Testa hanno organizzato tre zone su due livelli con funzione museale: un’area di produzione per le fasi di macerazione degli ingredienti principali dell’aperitivo; un’area espositiva sul legame storico fra città-liquore; uno spazio multifunzionale caratterizzato dal bancone bar/mixology in vetrofusione su disegno, quale elemento identificativo del rapporto speciale fra il Select e la sua città e parte integrante dell’interior design.
Il corridoio d’accesso, il sotoportego, con i riflessi luccicanti delle pareti in piastrelle fatte a mano della Fornace Orsoni, e le capriate originali a vista del soffitto sono i due principali elementi di continuità spaziale, mentre la passerella sopraelevata delle aree espositive (Studio Fludd), ha la funzione di disvelare i segreti della bevanda e della sua storia, anche grazie alla visione diretta dell’area di produzione attraverso la parete divisoria in vetro con filtro rosso.
Le tende di suddivisione così come la grande video installazione su ledwall che manda in loop le immagini del Bal Oriental (1951), il ballo in maschera più famoso del XX secolo, riproducono una sequenza teatrale.
I riferimenti alla storia e alla tradizione materica locale sono continui ma sempre reinterpretati con canoni contemporanei: i mosaici all’ingresso e i sistemi d’illuminazione su bozzetti di Mariano Fortuny, il pavimento in seminato con intarsi in vetro rosso e marmo di sodalite blu, la scanalatura delle lastre blu in vetrofusione del bancone bar con l’effetto del moto ondoso della laguna (Wonderglass), i tessuti, i colori e le trame spesso preziose di sedute, cuscini o tappeti, il rosso rubino degli elementi divisori, ma anche della leggera struttura metallica dei parapetti del mezzanino o dei portali del piano terra che sostengono i “dischi” di luce attorno alla zona mixology.
Di Mariano Fortuny, l’eclettico artista che rese Venezia la sua città d’elezione, sono state riproposte le lampade indirette da terra e le preziose applique in tessuto posizionate lungo le linee di vista per “circoscrivere” lo spazio. Fra gli elementi dal sapore orientale che richiamano la via delle spezie anche le zellige artigianali bianche con triangoli rossi (Mosaic Factory). Un luogo aperto alla città che è strutturato come una sorta di viaggio nel tempo e nello spazio attraverso pezzi espositivi e filmati originali per ripercorrere la moda dell’aperitivo moderno.
***
ph. Helenio Barbetta, Francesca Dolfo
TAGS
CONTATTI
Redazione: redazione@wellmagazine.it
Advertising: advertising@wellmagazine.it
NEWSLETTER WE:LL
Ricevi i nuovi articoli pubblicati e gli aggiornamenti di we:ll magazine direttamente sulla tua email!