Look and feel: colore materico.

Ispirato dalla città di Francoforte e dalla sua identità come centro finanziario globale, l’hotel è stato progettato da THDP per accogliere viaggiatori – d’affari e di piacere – con gusti sofisticati. Situato a pochi passi dalla Alte Oper e dal museo Städel nella città vecchia, l’albergo è letteralmente circondato da un anello semicircolare di parchi pubblici che conduce al fiume Meno. Negli interni è riconoscibile l’approccio eclettico dello studio fondato nel 2004 dall’interior designer britannico Nicholas Nickson e dall’architetto italiano Manuela Mannino: un affascinante mix di vecchio e nuovo, eleganza e spirito irriverente unito a una rara attenzione ai dettagli e al benessere degli ospiti.

L’intervento più recente ha riguardato gli ambienti pubblici come la lobby, l’area check-in e l’Hudson Yards Bar. Completato per ultimo nel programma generale di ristrutturazione, il layout esistente del piano terra non poteva essere modificato in modo significativo ma il look and feel doveva tenere il passo con le nuove camere e suite che erano già state in gran parte completate e avevano già ricevuto recensioni favolose.  

L’effetto complessivo della nuova area di check-in assomiglia volutamente a un banco concierge in un grattacielo residenziale di New York. Qui il marmo Rosso Levanto, il rame, il legno di noce contribuiscono a creare un’atmosfera distesa e accogliente, rilassata e confortevole.

Il Hudson Yards Bar si ispira a un tipico locale di New York dal mood vintage, con scaffalature in ottone, pelle, legno, marmo Verde Alpi e una macchina del caffè rigorosamente made in Italy. La palette cromatica è materica e ristretta a pochi colori usati per vestire gli interni con calore e personalità.

Anche le 328 camere di categorie Standard ed Executive e le 14 suite sono state completamente rinnovate, l’ultima fase è stata completata nel 2020. 

Feltri, tessuti intrecciati con dettagli in pelle, pavimenti in legno di quercia, mobili in noce, fino ai tappeti prodotti da Brintons e alle luci a parete di Imagin Lighting disegnati da THDP: fanno tutti parte di una tavolozza di colori neutri e morbidi che rinnova lo stile casual, familiare ma elegante degli ambienti pubblici. Le stanze sono dotate delle ultime tecnologie per creare esperienze su misura per le esigenze e le aspettative degli ospiti.

Una caratteristica speciale delle camere è la testiera asimmetrica, con pannelli a muro imbottiti di materiali e dimensioni disuguale da cui derivano due stili distinti per i comodini e le applique da lettura. Emerge chiaramente la volontà progettuale di esprimere l’idea di un design d’interni che si è evoluto nel tempo, come se diversi arredi fossero stati acquistati in momenti e luoghi diversi. Esattamente come succede nella maggior parte delle case, negli interni si sedimentano esperienze, culture, ispirazioni, viaggi e incontri diversificati.

La parete del letto è ulteriormente arricchita da un’opera d’arte ispirata a Tamara de Lempicka e al suo stile cubista modernista. Tutte le opere d’arte della stanza degli ospiti, all’interno di cornici rotonde, risultano ‘tagliate’ come frammenti di poesia. Questo design ‘cubista’ è stato ripreso anche sui tappeti e sulla moquette, che richiamano le forme sovrapposte dello skyline.

L’arte è protagonista anche in un ambiente spesso trascurato nella progettazione alberghiera come i corridoi di accesso alle stanze. THDP ha scelto di valorizzare l’altezza dell’atrio mettendo in mostra un’opera d’arte su 7 piani, un’astrazione cubista creata da Kalisher, azienda americana gestita da artisti formata da oltre 100 professionisti. Da vicino, quando si raggiungono le camere, la forma è astratta; solo quando prendendo l’ascensore dall’atrio principale l’intero quadro si riunisce come lo skyline di Francoforte.

ph. Beppe Raso

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