Utilizzare gli strumenti avanzati di Google in modo redditizio e su misura per il turismo.
Dal ruolo di Google nel turismo alla comprensione del customer journey, passando per analisi strategiche, SEO, pubblicità su Google, utilizzo di Google Travel e Google Business Profile. Intervista a Luca Bove che, nel suo nuovo libro, racconta quali sono gli aspetti fondamentali per una strategia digitale vincente.
In un momento in cui la digitalizzazione sta trasformando ancora una volta il settore turistico, esce una pubblicazione destinata a diventare un punto di riferimento per imprenditori, gestori di strutture ricettive e professionisti del marketing: “Ecosistema Google. Utilizzare gli strumenti avanzati di Google in modo redditizio, consapevole e su misura per il turismo” di Luca e Marco Bove.
Il libro è una guida pratica per navigare nel complesso universo degli strumenti Google e ottimizzare le strategie di digital travel marketing, in cui viene data particolare attenzione all’Intelligenza Artificiale, per dimostrare come le nuove tecnologie possano essere integrate nei processi aziendali, a tutto vantaggio di migliori performance.
Abbiamo intervistato Luca Bove, co-autore del libro e amministratore di Local Strategy, per farci raccontare le ultime novità di Google.
we. Google è l’amico a cui tutti facciamo domande. Negli ultimi anni, sono cambiate le domande che le persone fanno a Google quando pianificano un viaggio?
Sì. L’evoluzione tecnologica ha portato a una maggiore dimestichezza all’uso della tecnologia da parte delle persone. La tecnologia oggi permette l’utilizzo di un linguaggio naturale che sarà ancora più marcato con l’avvento dei ChatBOT basati sull’AI.
Le ricerche sono diventate da generiche a specifiche, da una breve sequenza di parole chiave a frasi lunghe di senso compiuto. Prima molte ricerche erano di tipo informativo, ora sempre di più le persone cercano offerte e proposte, quindi fanno ricerche di tipo transazionale.
Inoltre le ricerche inglobano anche i trend di mercato, ad esempio sono aumentate le domande relative alla sostenibilità.
we. Il travel customer journey è cambiato negli ultimi anni? Hai riscontrato diversi mutamenti a seconda delle buyer personas? Penso per esempio a una coppia in pensione e a un gruppo di amici nell’estate post maturità…
Sì, è cambiato tantissimo. La nuove tecnologie hanno permesso di creare proposte molto particolari, adatte a tipologie di viaggiatori differenti, anche a nicchie che prima potevano avere problemi a essere soddisfatte. Creare queste proposte è molto più facile rispetto a prima, e anche i viaggiatori, grazie a Internet possono approfittarne. Un hotel può differenziarsi notevolmente come proposta di valore e trovare comunque persone adeguate.
Inoltre si sono moltiplicati i canali usati dai turisti che hanno a disposizione molte più proposte. Per un operatore del turismo diventa sempre più oneroso presidiare tutti questi touch point.
we. Quali sono gli strumenti di Google che consigli agli hotel per l’analisi della propria clientela?
Per primo Google Analytics, con cui possiamo monitorare il sito web e come si comportano gli utenti su di esso e tracciare le conversioni, sia le prenotazioni sia obiettivi intermedi. Possiamo segmentare il pubblico e analizzarne il comportamento.
Google Trends può dare informazioni di mercato e anche benchmarking della concorrenza.
Altre informazioni utili si possono recuperare dai report di Google Business Profile (il vecchio My Business) e da quelli di Google ADS.
we. La maggioranza delle strutture ricettive in Italia oggi spende un budget per azioni di digital marketing. Come può una struttura ricettiva capire se la propria strategia di marketing sta funzionando?
Misurando. È relativamente facile collegare i vari strumenti software utilizzati dagli albergatori ai sistemi di analytics. Questo permette di misurare la crescita nel tempo, i canali di provenienza, quando sono convenienti, il costo per conversione ecc. E avere un’idea chiara se gli investimenti stanno funzionando.
Il marketing digitale è abbastanza misurabile. La recente legislazione sulla privacy ha ridotto un po’ lo spazio di azione, ma i dati salienti si riescono a ancora misurare.
Per dare dei dati reali facendo campagne su Meta e su Google riusciamo ad avere prenotazioni che costano tra il 6% e il 9%, rispetto ad esempio al 18% delle OTA. Utilizzare gli strumenti avanzati di Google è fondamentale per massimizzare i risultati.
we. Parliamo di AI….Google Gemini è utilizzato nel travel? Che evoluzione ti aspetti nei prossimi anni?
L’AI farà cambiare tante cose nel turismo. Non sappiamo ancora in che modo e con quale profondità, ci sono molti attori in gioco e tanta sperimentazione.
Uno dei trend è quello di rendere l’AI “invisibile” nel senso che sarà integrata in tanti strumenti che già usiamo.
Per quanto riguarda Google, già ora con Gemini si può pianificare un viaggio e farsi aiutare a fare la valigia (Link). È già attiva in USA in maniera molto soft in Google Maps (link). Google ha il vantaggio di avere accesso a un database turistico enorme all’interno di Google Travel, quindi può rispondere a domande complesse.
C’è poi la versione Gemini PRO integrata con i servizi del motore di ricerca, come Google Maps, Google Hotels e Google Lens. Le informazioni su come raggiungere le destinazioni e i rispettivi hotel, da una parte, e le traduzioni istantanee per superare le barriere linguistiche, dall’altra, saranno parte integrante.
we. Questi e tanti altri temi sono trattati nel tuo ultimo libro “Ecosistema Google”… A chi ne consiglieresti la lettura?
Il libro si concentra su quello che i vari prodotti di Google possono fare per gli operatori turistici. Dati di Google dicono che il 62% dei viaggiatori fa ricerche sul motore prima o durante il viaggio e il 43% vedono almeno un video su YouTube. Bisogna considerarlo nel marketing mix.
Il libro è rivolto agli albergatori e a chi vuole comprendere meglio l’ecosistema di Google per hotel. Il sito di riferimento è https://ecosistematurismo.it/.
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Leggi anche l’articolo Quando i robot fanno efficienza e gli umani fanno la differenza di Simone Puorto.
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