Tutti i segreti di una natural destination. Scopri le Terme di Saturnia attraverso le parole di Antonello Del Regno, general manager di una delle destinazioni più belle d’Italia, dove più del 65% sono return guests. Gli ospiti? “La mia bussola”. Obiettivi? Internazionalizzazione e sviluppo sostenibile.

Come spesso accade, ci sono degli avvenimenti nel corso di una vita che poi risultano essere i più importanti che avvengono quasi per caso come, per esempio, l’avvicinamento di Antonello Del Regno, da quasi due anni general manager di Terme di Saturnia Natural Destination, al settore hospitality.

Antonello Del Regno, general manager di Terme di Saturnia.

“Siamo negli anni ‘80 e frequentavo un altro istituto superiore a Salerno quando mi lasciai convincere da un amico a iscrivermi all’Alberghiero, l’amico ha scelto poi un’altra strada, io invece sono rimasto ed eccomi qui. Ma non è la mia prima volta alle Terme di Saturnia, ci ho lavorato per parecchi anni ricoprendo varie mansioni per poi diventare general manager di un’altra importante struttura termale, ruolo che ho ricoperto per 10 anni. Poi, l’incontro con l’ingegnere Massimo Caputi, attuale proprietà della struttura, mi ha riportato a casa, diciamo al primo amore.”

Una panoramica del campo da Golf a 18 buche.

we. Quali sono le eccellenze delle Terme di Saturnia e perché è una destination così cercata?

Senza dubbio l’acqua. Unica. Tra le sorgenti termali più importanti al mondo è difficile trovarne un’altra con un ricambio di acqua di 500 litri al secondo, che sgorga da 3000 anni donando benessere a una temperatura costante di 37,5 gradi. Negli anni Saturnia si è sviluppata accostando alla sorgente millenaria, e proprio grazie a questa, l’attività dedicata ai trattamenti termali con prodotti realizzati con il bioplancton, l’alga che si stacca dal fondale del cratere. Un’eccellenza è la natura che ci circonda, da cui la definizione di natural destination; il campo da golf da 18 buche Geo-Certified, che garantisce la gestione del campo secondo criteri sostenibili. Un’eccellenza è anche il design. Il resort è sato oggetto di una importante ristrutturazione, durante il periodo Covid, a opera dello studio THDP, che ha portato alla riapertura della struttura in forma nuova e rivisitata. Le Terme di Saturnia si sono di recente aggiudicate il premio Travel & Leisure per le 5 Best International Spa.

we. Qual è il lusso che offrite?

Oggi c’è sempre meno tempo e il lusso è quello di avere tempo di prendersi cura di sé stessi. Il lusso qui è quello di spogliarsi dei propri vestiti, ma anche dei problemi, e passare il tempo dedicandosi a sé. Una giornata passata in una piscina termale significa avere cura di sé, curarsi nel vero senso della parola: l’acqua termale è curativa.

we. Tecnologia e luxury come si sposano alle Terme di Saturnia?

Il mondo oggi va veloce e noi ci adeguiamo ma non amiamo la tecnologia spinta che, secondo me, è un po’ spersonalizzante. Nelle camere sì usiamo la tecnologia ma quella che è utile e comunque friendly, mai estrema. Alla fine preferiamo sempre il tocco umano. La sveglia per esempio la facciamo ancora a voce magari anche con un buon caffè. Noi siamo quelli che preferiscono ancora bussare alla porta piuttosto che suonare il campanello.

we. Oggi un tema caldo è quello della sostenibilità che spesso non si sposa benissimo con l’ambiente spa che è generalmente energivoro. Come vi ponete a questo riguardo?

Noi siamo una natural destination e quindi questa destinazione naturale la dobbiamo proteggere. Adottiamo strategie sostenibili che possono sembrare poca cosa ma che, in una struttura come la nostra che tra Parco Termale e resort ha un’affluenza di circa 180000 persone all’anno, fanno la differenza. Per esempio abbiamo eliminato la plastica monouso, utilizziamo contenitori in carta per le ciabatte delle camere, abbiamo un impianto fotovoltaico a copertura dei posteggi e non sprechiamo acqua. Opportunamente decantata usiamo l’acqua termale per irrigare il campo da golf. Inoltre la nostra policy aziendale prevede di stampare il meno possibile sia per quanto riguarda i documenti interni ma anche per le informazioni da fornire ai clienti che sempre di più passano dal digitale con QRcode, per esempio i menù.

we. Sul tema sostenibilità avete in programma investimenti per la formazione del personale?

Abbiamo dei programmi di formazione che stiamo implementando per poter ottenere il meglio dal personale. Per esempio siamo molto sensibili sul focus differenziata in cucina. Abbiamo moltissimi scarti alimentari, organico, molti imballaggi e quindi stiamo molto attenti sia in magazzino che in cucina. Quest’anno vogliamo anche promuovere la raccolta differenziata nelle camere. Oggi sono gli stessi clienti a chiederlo.

we. Come promuovete la struttura?

Sicuramente la parte più importante la dedichiamo al web sia come social network che per quanto riguarda il sito. Fino all’anno scorso ne avevamo uno unico, oggi abbiamo più sezioni per ogni servizio offerto: il golf, le cure termali, il resort, la spa e le terme, la day spa e poi tutti i trattamenti e una sezione dedicata ai gift voucher, in modo da favorire all’ospite un quadro informativo veloce.

we. Qual è la vostra tipologia di clientela?

Circa il 70% della nostra clientela è italiana, l’Italia ha una tradizione termale molto forte, anche se ci siamo posti l’obiettivo di internazionalizzazione. Dopo l’Italia, il secondo mercato era quello russo, molto legato al concetto di salute, con soggiorni long stay durante il quali prendersi cura di sé, con programmi detox e mindfulness. Oggi l’affluenza russa per ovvie ragioni è calata ma abbiamo una nuova fascia di clientela che dopo le città d’arte viene a scoprire gioielli più nascosti come una natural destination legata al territorio. E oggi anche il nostro territorio è cresciuto moltissimo, soprattutto dal punto di vista enogastronomico.

we. E quali le strategie di fidelizzazione?

Abbiamo una percentuale di return guest elevatissima, circa il 65/70%. È un posto che diventa casa, dove le persone si incontrano, negli anni; un po’ come in un salotto. E noi teniamo molto alla fidelizzazione. Abbiamo creato una fidelity card molto ristretta e quindi esclusiva, Saturnia Forever, che permette l’accesso a determinate scontistiche ma soprattutto a privilegi particolari tra cui quello di riconoscersi parte di un club.

we. Svelaci i vostri progetti per il futuro.

Prima di tutto ristruttureremo il parco termale. È un progetto che prenderà piede a giugno di quest’anno. L’intervento sarà focalizzato sulla natura, nel senso che non ci saranno grandi opere di costruzione ma sarà la natura a dettare le linee guida del progetto, che sono poi quelle di rispettare la vocazione delle Terme di Saturnia: immergersi nel territorio. E poi vogliamo potenziare tutto l’aspetto medicale perché oggi le persone vivono più a lungo ma vogliono farlo in condizioni di benessere con un’alta qualità della vita, quindi svilupperemo più programmi detox, la naturopatia…

Le persone oggi vivono più a lungo ma vogliono farlo in condizioni di benessere.

we. Le terme di Saturnia vantano un’ampia scelta food&beverage.

Sì è un settore al quale stiamo dando molta attenzione e che, da un anno, abbiamo reinternalizzato. Abbiamo due ristoranti, un bar/bistrot e un temporary restaurant che apriamo in occasioni particolari, per esempio a Natale e che si chiama Acqua Cotta, dal nome della tipica zuppa maremmana. Poi abbiamo il 1919 che è interno al resort e si chiama così dall’anno in cui sono state aperte le terme di Saturnia, poi La Stellata, sul campo da golf, dove accompagniamo i clienti con un servizio shattle, un modo per uscire ma senza uscire veramente dal resort. La strategia è quelle di offrire ai nostri clienti una ristorazione di altissimo livello, che diventa parte del soggiorno, molto legata alla stagionalità del territorio con prodotti tipici ma non solo. Dal momento che abbiamo trattamenti detox e slim, i menù si contraddistinguono anche per piatti leggeri e sani, molto inclusivi e adatti anche a vegetariani e vegani. Non è un menu dietetico ma equilibrato che dà all’ospite la possibilità di mangiare leggero ma senza privarsi del gusto e della scelta di qualità.

we. Oggi è diventato quasi un ritornello nel settore dell’hotellerie: non si trova il personale. È anche un vostro problema?

Mentirei se dicessi di no. Anche se la nostra politica sul personale è una politica forte. Cerchiamo di stabilizzare tutti. In fase di colloquio ci tengo a precisare che Saturnia non è il posto per quelli che vengono qui a fare la stagione, perché noi crediamo nella formazione e nella crescita. Se durante il colloquio una persona mi racconta quale è il suo obiettivo di crescita, ecco, quella è la persona giusta. Promuoviamo il concetto di life balance: tutto il nostro staff ha due giorni di riposo alla settimana e fa pochissimi straordinari. A differenza di altre strutture, facilitiamo le reunion familiari. È una politica che funziona. Ci sono persone che lavorano qui da oltre 30 anni. Dal momento che abbiamo un’alta percentuale di return guest è importante che queste persone trovino lo stesso personale e la stessa accoglienza. Anche questo è benessere.

we. Avete recentemente avviato una fase di ulteriore coinvolgimento del personale. In cosa consiste?

Si tratta di una valorizzazione delle risorse umane da parte di Terme di Saturnia, che ha destinato una parte dell’ utile annuale proprio al welfare dei dipendenti e delle loro famiglie. L’azienda, dopo un turn-around durato 4 anni, che ha portato il fatturato da 15 a 25 milioni di euro annui, ha deciso di coinvolgere tutti i collaboratori in un processo premiante, stanziando il 3% dell’utile, tramite l’assegnazione di un bonus indistinto del valore di 500 euro per ciascuno, in aggiunta ai meccanismi di compensazione variabile già in essere e legati ai risultati delle varie aree di business.

we. La struttura è pet friendly secondo una attuale tendenza.

Certamente. Siamo anche più avanti perché gli amici a quattro zampe non solo possono accedere alle camere ma possono anche essere portati al ristorante e hanno uno spazio dedicato in piscina. Inoltre possono accedere a tutti gli spazi esterni al resort, golf compreso. Oltre al fatto che è un piacere per l’ospite poter soggiornare con il proprio cane, la presenza degli animali favorisce anche la socializzazione tra i padroni.

we. Ma parliamo di te. Cosa fa un general manager?

Al di là degli aspetti più burocratici del mio lavoro, passo molto tempo con gli ospiti, mi prendo cura di loro, ne scopro i desideri e aiuto la proprietà a colmare eventuali gap. Gli ospiti sono la mia bussola e solo stando in mezzo a loro posso capire quali potrebbero essere i bisogni da soddisfare nell’immediato o nel prossimo futuro.