La ricerca del personale nel settore turistico è un tema che sta dominando il dibattito ormai da mesi. È evidente che si sia creato un corto-circuito tra domanda e offerta, al punto che viene da domandarsi chi sia oggi il candidato, la risorsa umana o l’hotel? 

Anche oggi scrollando le mail in arrivo mi ritrovo diverse notifiche aventi come oggetto la dicitura proposte di lavoro che potresti esserti perso. Per curiosità ne apro una a caso e, come immaginavo, mi trovo davanti una lista infinita di proposte di lavoro più o meno indefinite. Ne ho contate quattro tra direttori e quadri e una dozzina per backoffice. Ventisette hotel cercano per il reparto housekeeping, due per sales & marketing, sei per Spa e centro benessere e circa duecento per sala e cucina. Sì, avete capito bene, duecento.

La domanda quindi è chi è il candidato? Forse non è la risorsa. Sembra piuttosto che sia la risorsa a scegliere l’albergo. Forse sarebbe più corretto avere uno strumento dove il cameriere offra la propria esperienza e professionalità e attenda di essere contattato. Si sono invertiti i ruoli e non ce ne accorgiamo. Si continua a fare ricerca e selezione del personale utilizzando i vecchi canali, facendo i soliti annunci nella speranza che tra i mille inutili curricula che riceveremo ce ne sia uno ancora disponibile e che minimamente possa avere i criteri di ricerca che si stavano cercando.

Forse è arrivato il momento di istituire all’interno dell’organigramma una figura professionale che si occupi di risorse umane e che abbia come compito quello di mantenere gli equilibri dello staff, capire esigenze e necessità di ogni singolo dipendente, curarne la crescita professionale, organizzare la giusta formazione e soprattutto organizzare una fitta rete di conoscenze che deve poter andare ad attingere in qualsiasi momento la risorsa necessaria.

La realtà è fatta di sterili tentativi con annunci sempre più o meno identici che mettono i possibili futuri collaboratori nelle condizioni di non capire a cosa stia rispondendo, a chi stia mandando il curriculum, cosa stia cercando veramente quell’azienda, quale mansione dovrà svolgere e soprattutto che tipo di inquadramento viene proposto.
La domanda quindi è chi è il candidato oggi? La mia personale sensazione è che il candidato sia l’albergo e il selezionatore sia il dipendente. Questo però lo hanno capito soltanto i secondi. Il rischio è quello di perdere tanto tempo in colloqui dove chi intervista racconta di grandi potenzialità di crescita a fronte di umiltà e basse richieste economiche, di possibilità di annoverare nel proprio curricula stagioni passate nella propria struttura in cambio di qualche ora in più al giorno e al salto del riposo settimanale. 
Le risposte saranno positive solo di fronte a una situazione di disperazione, ci si accorderà solo ed esclusivamente per ottenere una garanzia di uno stipendio. 

Le variabili a un approccio simile possono essere di tre tipi:

  • l’intervistato si congederà con un laconico vi farò sapere
  • alla prima offerta migliorativa il candidato sceglierà un’altra azienda. Ma come è possibile? Aveva accettato tutte le condizioni!” sarà l’esclamazione che l’albergatore si ripeterà all’infinito
  • la risorsa lavorerà in hotel per tutta la stagione scontenta, frustrata e quindi non produttiva. E questa è l’opzione di gran lunga peggiore.

Forse oggi una corretta selezione non parte dall’offerta che possiamo fare ma dalle richieste che dobbiamo avere per poi capire se abbiamo la possibilità di farne fronte o meno. L’aspetto economico? Per carità, rimane fondamentale, ma non è l’unico elemento di discussione. Le richieste sono anche:

  • Responsabilizzazione (in qualsiasi settore)
  • Obiettivi
  • Job description
  • Incentivi
  • Lavorare con strumenti innovativi
  • Lavorare in ambienti sani
  • Lavorare con clientela internazionale
  • Poter esprimere le proprie conoscenze
  • Avere certezza dei propri doveri
  • Avere certezza dei propri diritti.

Quante di queste richieste oggi l’hotel riesce a garantire
Ragazzi che vogliono lavorare in hotel ce ne sono. Dobbiamo forse andarli a cercare in modi diversi rispetto al solito annuncio, dobbiamo fare domande diverse perchè da qualche anno non ci rendiamo conto che le loro risposte sono diverse.