346 camere, viste panoramiche e una spettacolare piscina. Spazi da esplorare e narrativa stratificata, dove tutto parla della città. Firmato Rockwell Group.

Rockwell Group, lo studio newyorchese – con uffici a Madrid e Los Angeles – da sempre focalizzato sull’hospitality ha svelato i nuovi interni per le camere e gli spazi pubblici del W Hotel di Nashville.

Ispirato al paesaggio culturale in continua evoluzione della capitale dello Stato del Tennessee, il progetto riflette la capacità di trasformazione costante della città evocando in una narrativa stratificata le sue giustapposizioni storiche, sociali e culturali.

Con la sua varietà di spazi da esplorare, l’ampia sala che funge da lobby è ispirata all’identità di Nashville come città della musica in cui cantanti e musicisti creano, registrano e si esibiscono in luoghi storici come l’RCA Studio-B e l’auditorium Ryman.

Oltre che nell’ingresso, sono tanti i richiami alla musica che punteggiano lo spazio – eccentrico e sorprendente, come nella migliore tradizione dei W Hotels.

Per esempio, nell’area relax, i rivestimenti di soffitti e pareti ricordano i pannelli acustici utilizzati negli studi di registrazione.

Nel bar della hall è protagonista una tela di tessuto simile a un arazzo, che si illumina di notte: un affresco di un paesaggio rurale dei dintorni di Nashville del XIX secolo. Storia, quindi, insieme ad arte, musica e cultura.

Le stratificazioni non finiscono qui.

Il ristorante aperto tutto il giorno The Dutch, dell’acclamato chef Andrew Carmellini, offre una nuova versione del classico design americano, con accenni a elementi industriali, allo stile Shaker e allo stile residenziale del sud degli Stati Uniti. Il ristorante regala un’atmosfera ariosa, grazie a un mix di materiali: rovere sbiancato, legno di noce a contrasto e accenti di mattoni bianchi invecchiati. Gli schermi in metallo perforato creano una sensazione di stanze separate e danno un senso di soglie multiple.

Nel secondo ristorante dello chef Carmellini, il ristorante Carne Mare aperto solo di sera, l’attenzione degli ospiti è volutamente posta sulla cucina a vista. Il soffitto con volta a botte accoglie divani in pelle, arredi in noce con accenti in ottone e pavimento in legno di ebano: il risultato è un ambiente rustico e rilassato.

Ispirate alle apparecchiature stereo vintage, le 346 stanze spingono invece sul legame tra arte e musica. In ognuna delle camere si trova infatti una serigrafia realizzata ad hoc dal duo di artisti Faile di Brooklyn: carica e pop, come la musica che nasce in città.

Gli arredi sono custom, in particolare il letto con lo schienale imbottito della testata che si unisce a un divano letto integrato. Il bagno può essere aperto sulla stanza o nascosto dietro pannelli scorrevoli.

L’hotel vanta infine una spettacolare piscina con bar a bordo vasca. Dalla vista a 360 gradi sul paesaggio urbano, il bar sul tetto rievoca la storia cittadina con travi di legno di recupero provenienti da un magazzino di tabacco locale del XIX secolo.

ph. Michael Kleinberg.