Cosa si nasconde dietro a un bel design? Ce lo racconta Cristiano  Pistis, alla guida di Eclettico Design, il brand di Lombardini22 dedicato alla progettazione di architettura e interior design nel campo alberghiero.

Eclettico Design è il brand di Lombardini22 dedicato alla progettazione di architettura e interior design nel campo alberghiero. L’interior design, la progettazione architettonica, lo strategic advisoring, gli studi di fattibilità, la due diligence, il business plan sono i servizi offerti dalla unità. Cristiano Pistis, già Senior Director Project & Construction di NH Hotel Group, e oggi alla guida di Eclettico Design, ci svela cosa c’è dietro a un bel progetto di design alberghiero, quali le sfide progettuali per creare valore.

L’hotel è una macchina molto complessa che deve funzionare. Il progetto mette in ordine la complessità.

we: Come nasce un progetto di hôtellerie a partire da quello che chiede la committenza?

L’attenzione di Eclettico Design va principalmente al processo più che al progetto: la cura di ogni singolo aspetto è uno dei principali valori aggiunti che offriamo ai nostri clienti.

Sono molto diversi i modi di impostare il lavoro se si tratta del progetto di un nuovo albergo o di una ristrutturazione.

Un nuovo hotel nasce da un piano di espansione e, prima di tutto, da un’opportunità immobiliare: catene alberghiere e fondi colgono occasioni e tendenze.

Se si tratta di una ristrutturazione, l’obiettivo dell’operatore è migliorare la performance dell’asset. In base all’upgrade di prodotto si stima l’upselling che giustifica l’investimento.

Tribute Hotel Porta Susa | Tribute Marriott | Torino. La lobby. Eclettico Design ha curato il progetto di architettura e di interior.

Per entrambe – nuova costruzione o ristrutturazione – il progetto può nascere in tanti modi, a volte fin dalle prime fasi di valutazione (strategic advisoring) definendo le componenti quantitative e qualitative dell’operazione. L’analisi di fattibilità è un compendio di indagini di carattere tecnico, economico, ambientale e sociale. Una volta acclarata la fattibilità, la cornice su cui opera il progettista è delineata: il prodotto, il target, l’investimento, il coinvolgimento della catena, il numero di camere, il room mix. Questi e altri sono tutti elementi che entrano nel business plan. Tenendo conto che il tema della relazione è fondamentale, compito del progettista è interpretare un insieme complesso di fattori: la visione dell’investitore e del brand, le aspettative degli utenti, il contesto geografico e culturale del progetto.

Per creare valore nel settore alberghiero – dove troviamo all’interno mixate diverse esperienze oltre a quella dell’accoglienza, residenziale, coworking, retail, ristorazione, benessere, spa – bisogna avere conoscenze multidisciplinari, bisogna trasfondere nel progetto, non solo in quello tecnico, conoscenze e metodi per creare un hotel che possa far vivere un’esperienza al cliente e non dargli solo un posto per dormire e mangiare. Bisognerà quindi integrare queste varie esperienze valorizzando l’intero concept e gli spazi interni all’hotel per poter fornire al cliente un servizio che si trasforma in esperienza.

In generale, il lavoro che cela un hotel è una vera e propria messa in ordine della complessità. L’hotel in città infatti rappresenta il secondo edificio più complesso dopo l’ospedale, basti pensare che è sempre aperto 24/7 e che al suo interno ospita funzioni, servizi molto diversificati e centinaia di persone di cui garantire comfort e sicurezza.

we: Ciò che si vede, il progetto di interior, è quello che viene fotografato e pubblicato ed è ciò che rimane impresso. Ma per arrivare a vestire l’architettura c’è tutto un processo nascosto di fondamentale importanza per il successo di un’operazione immobiliare e che sta alla base di un progetto alberghiero. Ce lo racconti?

Anche se so che potrebbe sembrare un’eresia molto razionale e poco poetica, è giusto chiamare ‘prodotto’ il progetto di interior design. I migliori progetti sono quelli in cui l’interior design è perfettamente integrato nell’albergo in un’ottica cooperativa tra tutti gli elementi che lo compongono.

L’interior design è una parte fondamentale del processo di genesi e di gestione dell’hotel, ha ripercussioni sull’immagine del brand ma anche sulla operatività dell’hotel e dei suoi costi di gestione e manutenzione. L’hotel è infatti una macchina che deve funzionare. Così i materiali devono avere determinate caratteristiche di resistenza e di qualità oltre che estetiche.

Un esempio: le stanze sono progettate, o dovrebbero esserlo, per essere pulite in un determinato periodo di tempo: oltre a essere confortevoli e belle, ma questo è implicito, le camere da letto devono rispondere a istanze funzionali e garantire il comfort. Una camera ben progettata deve farci sentire a casa nostra ma con qualcosa di speciale. La sfida più grande è riuscire a ideare concept che durino nel tempo senza cavalcare le mode ma possibilmente anticipandole.

W Rome | Marriott Int.| studio di fattibilità, coordinamento, architettura, impiantistica: Lombardini22 |interior design: Meyer Davis

we: Progetto architettonico e progetto di interior: raramente vengono affidati a un unico studio di progettazione. Ci puoi spiegare le dinamiche che sottendono a queste scelte? Qual è il tuo pensiero in merito?

Questa domanda potrebbe avere molte risposte! Si tratta di due specializzazioni molto diverse, normalmente perseguite da studi di progettazione complementari. Solo grandi studi, oppure interamente dedicati all’hospitality, possono fornire i servizi di tutte le diverse specializzazioni. Si vedono così alcuni progetti più spinti sull’architettura, altri più sull’interior, anche se l’albergo dovrebbe essere il punto di incontro di questi due aspetti.

La mia percezione è che nei grandi progetti siano presenti molto spesso firme straniere, e il local architect italiano venga utilizzato per gestire normative e burocrazia.

La dinamica usuale è che lo sviluppatore sceglie il professionista architettonico che garantisce l’operazione. Il prodotto di interior viene invece scelto dall’operatore per rappresentare al meglio l’immagine del brand. Credo che ci sia molto spazio per lavori di interior design in Italia e all’estero.

Quando si parla di piccoli hotel le operazioni sono per forza di cose diverse. Il rischio però è di innamorarsi di soluzioni progettuali non sintonizzate con le reali esigenze del target e con i trend che fanno dell’hospitality uno spazio esperienziale multifunzione, il cui format è assolutamente strategico per il successo dell’investimento.

we: Qual è il vostro cliente tipo? E quale invece vorresti che fosse?

I nostri clienti, nazionali e internazionali, sono già i nostri clienti tipo. Ogni categoria richiede un differente approccio e modo di lavorare: investitori, fondi, privati, asset manager, catene alberghiere, family offices. La possibilità di interagire con diversi soggetti pur nel linguaggio universale del mondo dell’hôtellerie è un aspetto importante del nostro lavoro di progettisti.

Regency | Roma | Aloschi Bros | Progetto architettonico e interior, coordinamento, direzione artistica, MEP design | ph. Matteo Benedetti.

we: Secondo te quali sono le caratteristiche che deve avere un progetto di valore?

Sarei freddo se rispondessi rispetto dei tempi e del budget? 😉 Allora aggiungo qualità e atmosfera.

we: Che cosa è per te il lusso?

Non credo che esista una definizione univoca. Il lusso per me è esclusività e dettaglio, frammenti di un’esperienza unica, costruita su misura. Come dicevo prima, far sentire a casa con qualcosa in più.

we: A cosa state lavorando?

Abbiamo la fortuna di lavorare in posti eccezionali anche se poi li sfioriamo solo con i nostri sopralluoghi e viaggi di lavoro. Siamo impegnati con servizi e fasi di progetto diverse tra loro a Portofino, Costa Smeralda, Venezia, Roma, Capri, Pompei, Messina, Torino tra le altre.