Cronaca di quella che doveva essere un’intervista ma che ha preso la forma di uno stream of consciousness dove a fluire sono stati bellezza, suggestioni, eleganza, sensibilità e ispirazione grazie al racconto appassionato di Annarita Aprea, director of sales & marketing di Casa Angelina, boutique hotel affacciato sul mare della Costiera Amalfitana. Un racconto che, leggendolo, vorrete che non finisca mai.

Lo chiameremo boutique hotel, perché scrigno di bellezza opalescente che si specchia sul mare non rientra nelle canoniche classificazioni alberghiere. Eppure a Casa Angelina ogni definizione sembra stare troppo stretta. Si trova in Costiera Amalfitana, ma non in una delle località più popolari. Casa Angelina gode infatti di una straordinaria posizione nel comune di Praiano, tra Positano e Amalfi. “Anche questa è stata una sfida – dichiara Annarita Aprea – perché nonostante la destinazione sia stupenda e particolarissima, il fatto di non godere della stessa notorietà di tante altre sulla costa rischiava di rappresentare un problema a livello di promozione. Al contrario, tutto ciò si è rivelato un’opportunità“.

Già, perché Praiano ha l’esclusività nella sua geografia. Non a caso fu scelta dai dogi amalfitani come residenza estiva. Piena di insenature dove all’improvviso è possibile trovarsi davanti a fasci e barlumi di luce che il sole crea durante la giornata, inondando letteralmente lo scenario di sfumature luminescenti. Le spiagge di Praiano, poi, sembrano create per l’intimità e la riservatezza. Una cassettiera di nicchie, calette e spazi incastonati nella roccia dove la vista è mutevole a ogni passo e il senso di unicità è quello che resta negli occhi e nel cuore dei turisti.

we. Perché il colore bianco ovunque?

Perché il bianco è luce, è infinito. Perché il bianco è una tabula rasa. È raffinato ed essenziale, proprio come il nostro stile. È tutto e niente, e ognuno può interpretarlo a suo piacimento e scrivere la storia della sua vacanza come preferisce. Inoltre il bianco non interferisce con il fascino del territorio, anzi, lo esalta. Abbiamo già la fortuna di essere posizionati in mezzo a tanta magnificenza, perché aggiungere colori ed elementi? Less is more.

we. “Less is more” è anche il mantra di quello che viene considerato un nuovo concetto di lusso. In cosa consiste il lusso di Casa Angelina?

È un lusso che non deve sembrare lusso. I nostri ospiti sono abituati a vivere nell’eleganza. Quello che noi offriamo è un lusso bisbigliato, che non ostenta e, anzi, tende ad adattarsi alle esigenze degli ospiti. Libertà, infinite possibilità di vivere esperienze in un territorio unico e, allo stesso tempo, l’opportunità di godersi il silenzio e le ore lente in completo relax. Il lusso per noi è far sentire a proprio agio le persone. Perché è proprio declinando il concetto di star bene che il fondatore Antonino Cappiello – dal 2005 titolare della struttura insieme a Kjeld e Dine Schioetz, affiancati dal managing director Domenico De Simone – ha dato vita a questa realtà amandola talmente tanto da darle il nome della madre. Angelina, appunto.

we. Ospiti di ogni età provenienti da tutto il mondo che inseguono il mito della Costiera in cerca di bellezza e relax, ma non solo. Come è possibile interpretare esigenze tante diverse?

Grazie alla sensibilità. Il lusso nasce prima nella mente di chi accoglie e successivamente si riflette nei gesti dedicati all’ospitalità. Discrezione, sobrietà e poi l’elemento fondamentale: l’eleganza dell’intelligenza.

we. Ha detto niente…

Certo, se queste caratteristiche rappresentassero la normalità non sarebbero più esclusive. Non rappresenterebbero più un lusso. Dietro gesti apparentemente naturali e spontanei ci sono tanto studio e tanta formazione volti a interpretare le parole, gli sguardi, i movimenti degli ospiti. Comprendere, empatizzare, registrare, ricordare. E agire di conseguenza. Questo ci alleniamo a fare noi tutti i giorni. E questo è ciò che fa ogni singolo membro dello staff, oltre a ricercare continuamente la perfezione con quella che si potrebbe definire una vera e propria ossessione alla cura dei particolari e ai dettagli.

we. A proposito di staff, in un periodo così complesso per il recruitment e la fidelizzazione del personale, come riuscite a gestire la situazione?

Non nego che dopo la pandemia le priorità di molti collaboratori sono cambiate e anche noi ci siamo adeguati, sia a livello di compensi che di gestione. In generale, però, le persone che lavorano con noi sono molto appagate per svariate motivazioni. Fruiscono della formazione di altissimo livello offerta da The Leading Hotels of the World a cui abbiamo il privilegio di essere affiliati. Abbiamo riservato per loro spazi prestigiosi in modo che possano in qualche maniera vivere e respirare l’esperienza che vive l’ospite. In generale, non esiste una ricetta segreta: occorre avere cura delle persone. Il loro benessere si riflette poi automaticamente sulla qualità del servizio.

we. Lusso e tecnologia: una convivenza possibile?

Non soltanto possibile, ma auspicabile. La qualità della nostra accoglienza deve moltissimo a software fra i più all’avanguardia a livello internazionale. Abbiamo selezionato con cura channel manager, PMS, CRM, RMS, booking engine e tutti gli strumenti che possono aiutarci a gestire al meglio tutte le fasi del customer journey; dal primo contatto fino alla fidelizzazione. La tecnologia deve facilitare il rapporto umano e permettere a noi di poter dedicare meno tempo alla burocrazia e più tempo all’Emotional Intelligence. Allo stesso modo, le dotazioni tecnologiche in camera e nelle aree comuni sono ormai giustamente considerate indispensabili da tutti gli ospiti.

we. In molti sostengono che i social non siano strumenti adeguati per la comunicazione di una struttura luxury…

Sostengono male, almeno per quanto mi riguarda. Pensi che mi occupo io stessa di pubblicare i contenuti sui social e non trovo ammissibile che si possa delegare esternamente un’attività che tanto ha a che fare con l’immagine coordinata della struttura, con un tone of voice condiviso su tutti i canali e con l’offerta di un’anteprima della nostra filosofia di accoglienza per chi ancora non ci conosce. Per chi già ha imparato ad amarci, un piacevole e invitante effetto nostalgia. I social hanno molto a che fare con l’emozione e la suggestione dell’hic et nunc e nessuno come chi vive la struttura può essere in grado di trasmetterle. Ben vengano le strategie per l’advertising, ma io sono fermamente convinta che i contenuti debbano essere gestiti in casa.

we. La parola fidelizzazione è ricorsa spesso nel corso del suo racconto. Cosa significa “fidelizzazione” per gli ospiti di Casa Angelina?

Premetto che il senso dell’olfatto viene molto curato. Oltre a diverse linee cortesia selezionate appositamente per esaltare l’atmosfera delle camere, facciamo diffondere in ogni ambiente un’essenza realizzata ad hoc – a base di Cedro di Praiano e sandalo – per ispirare i nostri ospiti e aggiungere valore all’esperienza anche da un punto di vista sensoriale. Ecco, ho vivo il ricordo di un’affezionata ospite che, per motivi personali, per un periodo non ha potuto soggiornare qui come era suo costume. Un giorno ci telefonò e, nel salutarci, ci chiese se fosse possibile inviarle il profumo di Casa Angelina. L’ho trovata una cosa molto romantica e ho pensato che fidelizzare non sia soltanto convincere l’ospite a tornare, ma anche renderlo desideroso di rivivere a casa propria un frammento dell’emozione che ha provato stando qui.

we. Come descriverebbe gli ospiti di Casa Angelina?

Sono… belli [ride].