Architettura e design. A tu per tu con Francesco Lupoi.
L’ospitalità alberghiera si rilancia attraverso nuovi criteri di sostenibilità e innovazione e incontra la tassonomia europea ESG. Ne parliamo con Francesco Lupoi, architetto romano, partner di Speri, impegnato nella ristrutturazione di hotel di lusso a Roma, in Via Veneto ma non solo.
Via Veneto, a Roma, ha una sua storia. È una strada dal grande fascino, dove l’eco del passato torna impetuoso ancora oggi, dopo oltre mezzo secolo da quel periodo brillante conosciuto come “la Dolce Vita”. Oggi Via Veneto sta recuperando un fascino che sembrava perduto e il desiderio di visitare la Città Eterna è un richiamo irresistibile.
A guidare questo risveglio sociale e culturale è anche il nuovo percorso avviato in campo architettonico, con più attenzione alla creazione di spazi sostenibili, ampi e fruibili, e una concentrazione soprattutto nel settore turistico alberghiero di lusso. Ne parliamo con Francesco Lupoi, architetto romano partner di Speri, società nell’ambito della quale si occupa di un ampio ventaglio di attività, dall’architettura, al management, alla sostenibilità, oltre ad avere fondato a Londra “Lupoi Design Studio”, per il settore di design di interni con focus sull’edilizia alberghiera e degli uffici.
we. Come si sta muovendo il mercato dell’hospitality nella Capitale e cosa state facendo in questo senso?
“Il mercato romano si sta ora concentrando sul lusso di fascia alta e sugli hotel lifestyle. Per la fascia alta l’offerta deve superare le aspettative del cliente con servizi tailor made, incredibili esperienze uniche non replicabili. Il senso del luogo deve essere rafforzato con il design e i servizi.
A Roma, in Via Veneto, seguiamo diversi progetti di ristrutturazione di hotel dopo il successo del W di via Liguria, siamo intervenuti nel progetto dell’Hotel Ambasciatori, che ha di recente aperto al pubblico. Con il supporto del dipartimento multidisciplinare ‘design hospitality’ di Speri abbiamo lavorato a livello urbanistico e architettonico, arrivando sino al roll-out tecnico delle stanze e alla direzione lavori. Ristrutturazioni attente a ogni dettaglio, finalizzate al rilancio dell’ospitalità di qualità con attenzione alla sostenibilità, sino alle certificazioni internazionali LEED. Per l’Ambasciatori è stato ricreato il roof terrace in vetro, le 160 camere e tutti gli spazi comuni. L’intervento ha riguardato una superficie di circa 12.000 metri quadrati. Il mercato alberghiero a Roma sta cambiando rapidamente e anche Via Veneto sta subendo una massiccia trasformazione, per questo stiamo operando sulla rinascita dell’esperienza che fa riferimento al glamour della cosiddetta ‘Dolce Vita’, dal W e Ambasciatori (IHG), al primo degli hotel storici, il Majestic futuro Baccarat, all’Alexandra e al Rosewood di prossima realizzazione”.
we. Entro il 2050 l’Europa dovrà garantire zero emissioni nette di gas a effetto serra. Sui cambiamenti climatici e il risparmio energetico si è data una priorità: supportare gli sviluppi per l’economia sostenibile attraverso investimenti e investitori che tengano conto degli aspetti ambientali, sociali e gestionali. Quali ricadute può avere questo nel modo dell’hospitality?
“L’ospitalità alberghiera può trovare nuove opportunità di sviluppo e di crescita attraverso i criteri di sostenibilità stabiliti dall’European Green Deal 2030. Si tratta di un tema complesso, ma riflettere sul valore della sostenibilità applicata al settore hospitality, in un quadro operativo europeo, permette di guardare al futuro con rinnovato entusiasmo.
Design e sostenibilità sono concetti che offrono risvolti pratici, concreti, assolutamente attualiper il mondo dell’hospitality.
Si è creato un sistema, un linguaggio, che per la sostenibilità si traduce nella ‘nuova tassonomia europea’ e questa spinta europea rende oggi le prospettive ESG (Environmental, Social, Governance) centrali, di particolare interesse per il settore. In Italia, dove il territorio è estremamente eterogeneo e ogni regione ha specifiche caratteristiche, gli sviluppi ESG non potranno che valorizzare queste differenze e rafforzare il rapporto tra turismo e territorio. Design e sostenibilità sono concetti che offrono risvolti pratici, concreti, assolutamente attuali, che possono essere applicati con profitto all’intera filiera alberghiera.”
we. Sei partner di Speri, società multidisciplinare con sede a Roma, Napoli, Londra, Genova, Milano e Palermo che dal 1974 offre studi di fattibilità tecnica ed economica fino all’assistenza in cantiere con focus su hotel, uffici, ospedali e infrastrutture. Raccontaci qual è la vostra filosofia di progetto.
“In Speri abbiamo sviluppato un settore operativo su design, ospitalità e innovazione alberghiera e turismo: a Londra è stata fondata ‘Lupoi Design Studio’, attiva sul fronte del design di interni, con riferimento all’edilizia alberghiera e a quella degli uffici, all’innovazione dei materiali, alla ricerca di spazi umano-centrici e alla loro qualità estetica e ambientale.
La passione per il design sostenibile ha portato a un design multidisciplinare più integrato, all’adozione di protocolli internazionali di sostenibilità e, più recentemente, alla tassonomia ESG. Lavorando insieme a tutti i principali operatori alberghieri, spesso in un ambiente di edifici storici, il team Speri ha sviluppato una conoscenza altamente specializzata, puntando su comfort e funzionalità nel settore di fascia alta.”
“Il nostro obiettivo è quello di rendere unici gli spazi a disposizione. L’interior design deve rispondere a criteri di sostenibilità e innovazione, andando incontro alle nuove esigenze degli ospiti. Ristrutturare, del resto, significa ripensare le strutture per soddisfare le aspettative di chi andrà a occuparle, lavorando su aspetti quali comodità, dimensioni della stanza, sviluppo dei servizi richiesti dal brand e dagli ospiti, il tutto nel rispetto dei parametri ESG. Negli ultimi anni la progettazione architettonica si è evoluta molto e il design si è trasformato a livello creativo, con un forte impatto dei requisiti di sostenibilità attraverso nuovi protocolli ambientali e tecnici, con la progettazione che è andata avanti adottando sofisticati strumenti e metodologia BIM per migliorare la qualità progettuale, l’esecuzione del cantiere e la gestione immobiliare”.
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SPERI è una società multidisciplinare composta da architetti, designer, ingegneri e scienziati. Dal 1974, l’approccio progettuale integrato offre soluzioni su misura sviluppando in modo olistico tutti gli aspetti del progetto per i clienti.
Offre una gamma completa di servizi su molteplici settori, da studi di fattibilità tecnica ed economica all’assistenza in cantiere. Ogni lavoro ha come valori aggiunti la spinta innovatrice, la ricerca e la sostenibilità.
Altamente specializzati in hotel, uffici e ospedali, per la parte civile, e ugualmente per ponti, dighe, e porti per la parte infrastrutture.
- SEDI – Ha sedi a Roma, Napoli, Londra, Genova, Milano e Palermo.
- NUMERI – 350 collaboratori, 40% di donne e 75% under 35 anni. Con migliaia di ore di formazione professionale svolte.
- LA VISIONE DI SPERI – Il suo impegno è verso una Qualità Certificata (la progettazione integrata sotto la spinta innovatrice della metodologia BIM trova il suo pieno compimento con i protocolli di certificazione internazionale), la formazione e la ricerca (l’innovazione nell’advisory è condotta attraverso la ricerca e lo studio dei cambiamenti nei modi di vivere della società), le strategie innovative (la sostenibilità ha, all’interno dei propri protocolli, lo studio delle richieste del cliente, le caratteristiche dei luoghi, gli input dei progettisti per sviluppare un’analisi più attenta agli sviluppi futuri. Il tutto coadiuvato dalla digitalizzazione delle banche dati).
- TEMI E PROGETTI – Architettura nel settore ospitalità, terziario, ospedali. Ingegneria: ponti, dighe e porti, management, sostenibilità.
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In apertura: Visione d’artista | Studio per una reception a Milano.
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