Hotel Koé. Ibridazione a Tokyo.
I nuovi trend dell’hospitality: spazi ibridi e multifunzione.
Un nuovo concept di hôtellerie, che mixa servizi e funzioni – ristorante, negozio, spazio per eventi e solo dieci camere. A significare che il focus della struttura è un altro, sempre all’insegna dell’ospitalità.
L’hotel di Tokyo Koé, progettato dallo studio giapponese Suppose design, combina in un’unica struttura diversi mondi e funzioni. Il tutto in solo tre piani collegati da una importante scala centrale in legno, spesso utilizzata come seduta informale e punto di incontro e chiacchiere come in un parco.
Il progetto è stato sviluppato rispecchiando la filosofia dello studio, con sedi a Hiroshima e Tokyo, secondo cui è fondamentale pensare e dare vita a “un luogo che non si adatta a nessun preconcetto, che crea uno stato di cose contraddittorio, seminando la molteplicità”.
Il piano terra è dedicato alla reception, a Koé Lobby – il bar-ristorante guidato dallo chef Satoshi Kakegawa – e a Koé Space, lo spazio pop-up concepito per eventi culturali, musica dal vivo e dj set, che rinnova la profonda cultura musicale del quartiere Shibuya.
L’ambiente è particolarmente luminoso grazie alle ampie finestre affacciate sulle strade di Tokyo. Sullo sfondo, il bancone dallo spirito industriale fa da contraltare agli arredi e alla scalinata in legno chiaro.
Il primo piano ospita il negozio di vestiti e accessori – alcuni realizzati ad hoc in edizione limitata – del marchio giapponese con una prospettiva globale. Tutto è minimal e raffinato: toni turchesi, cemento sul pavimento e sulle pareti e spazi aperti e ariosi.
All’ultimo piano, il più ampio, il mood cambia completamente. Le dieci stanze e una piccola lounge e galleria d’arte contemporanea sono avvolte da pareti grigio antracite e tappeti blu notte.
Le camere sono di quattro tipologie: le dimensioni – S, M, L e XL – riprendono il linguaggio comune di abiti e boutique.
Lo stile è essenziale, pulito, intimo ed elegante, nei toni del grigio e del nero, mescolando legno e pietra.
L’atmosfera delle camere è ispirata al chashitsu, le stanze tradizionali giapponesi con tatami dedicate alla cerimonia del tè, che qui vengono reinterpretate con un tocco moderno.
Abbiamo pensato l’hotel come un ingresso ideale per far vivere varie esperienze inaspettate. Le persone che cercano del buon cibo troveranno anche suggestioni di moda, chi viene per ascoltare musica esplorerà anche uno spazio dedicato al food.
Spiegano gli artefici del progetto, i Suppose design: “Abbiamo pensato l’hotel come un ingresso ideale per far vivere varie esperienze inaspettate. Le persone che cercano del buon cibo troveranno anche suggestioni di moda, chi viene per ascoltare musica esplorerà anche uno spazio dedicato al food. Inoltre, abbiamo fortemente voluto far percepire un contrasto intenso tra il rumore e la vivacità di Shibuya e il silenzio e la quiete dell’hotel.
Di solito poi un negozio di abbigliamento è aperto dalle 12 alle 20. Ciò significa che abbiamo solo un terzo della giornata per provare vestiti e accessori. Ecco perché abbiamo proposto di aprire il negozio nell’albergo, in modo da poter raccontare il concept del marchio Koe durante tutte le 24 ore del giorno”.
ph. Kenta Hasegawa.
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