
Chains Monitor Italy by Thrends.
Catene alberghiere. Affiliazioni e disaffiliazioni. Il Lazio la regione con maggiori aperture. Scopri cosa è successo in Italia nel primo semestre 2023.
Come ogni semestre, THRENDS, la società di ricerca e business intelligence specializzata nel settore del turismo e dell’hospitality, pubblica l’aggiornamento sulle catene alberghiere in Italia attraverso il Chains Monitor Italy, che tiene traccia delle nuove affiliazioni a catene nazionali e/o internazionali e delle recenti uscite, insieme alla pipeline alberghiera per i prossimi 3 anni.
Nel primo semestre del 2023 si sono contate circa 141 nuove affiliazioni, di cui il 60% appartenenti al segmento di alta gamma. Sono invece 89 gli alberghi che si sono “disaffiliati” da una catena nel corso dei sei mesi, la maggior parte appartenenti anche al segmento upscale (60%) e a una catena nazionale (73%).
Nei prossimi anni (2023, 2° semestre – 2026), sono circa 164 i progetti di sviluppo e/o affiliazione, la maggior parte appartenenti al segmento del lusso (50%) e il 75% del totale appartenente a gruppi internazionali.

Più precisamente, la pipeline comprende: 4 alberghi nel segmento economy, 15 alberghi nel segmento medio, 55 alberghi nel segmento alto, 74 alberghi nel segmento lusso e 16 hotel in fase di sviluppo il cui segmento è attualmente sconosciuto.
Il 25% dei nuovi progetti coinvolge gruppi nazionali mentre il restante 75% sono aperture internazionali: la maggioranza sono catene alberghiere americane (39%), francesi (15%) e spagnole (11%).

Maggior numero di nuove aperture in Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana.
Le regioni che vedranno il maggior numero di nuove aperture sono Lazio (22%), Lombardia (21%), Veneto (15%) e Toscana (7%), mentre le prime 5 destinazioni sono Roma (20%), Milano ( 12%), Venezia (8%), Firenze (4%) e Cortina d’Ampezzo (3%).
La maggior parte delle nuove aperture sarà localizzata in destinazioni città d’arte (39%), leisure (24%), business (13%) e sole&mare (12%).
A oggi l’Italia resta uno dei pochi Paesi europei con la più bassa penetrazione delle catene alberghiere (CPR). Escludendo le regioni con il CPR più basso e quello più alto, le regioni italiane hanno raggiunto un CPR medio del 6%. Sardegna (16,9%), Lazio (11,5%) e Lombardia (11%) sono le regioni con il CPR più alto mentre Abruzzo (2%) e Trentino Alto Adige (1,8%) sono le regioni con il CPR più basso. Il Molise, in particolare, resta l’unica regione italiana dove tutti gli alberghi sono indipendenti.
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