Svegliarsi in un faro.
Il Faro Punta Imperatore di Ischia ora è un hotel. Un’oasi di pace con ristorante e bar sulla terrazza panoramica accessibili anche agli ospiti esterni.
Un’isola nell’isola di Ischia è l’hotel Faro Punta Imperatore, il primo aperto in Italia – il prossimo sarà il Faro Spignon a Venezia – dalla società tedesca Floatel di Tim Wittenbecher e Marc Nagel che ne ha firmato anche l’interior design.
155 i gradini che separano il faro, a 164 metri sul Mar Tirreno, e la strada carrabile e che si srotolano su un sentiero che disvela un luogo di grande bellezza, acquisito in concessione dalla società tedesca per 50 anni tramite gara pubblica istituita dal Demanio.
Sia il progetto di ristrutturazione, realizzato dall’architetto Giovannangelo De Angelis, che ha interessato facciate, finestre, porte e terrazze sia l’interior design dalle forme essenziali e moderne sono stati impostati sulla conservazione della memoria storica dell’edificio con l’utilizzo di tecnologie moderne e materiali sostenibili.
A fronte di un cantiere complicato dalla natura del luogo che ha richiesto tre missioni in elicottero per trasportare i materiali da costruzione pesanti, i macchinari e i mobili verso l’alto e le impalcature, gli escavatori e le macerie verso il basso.
Per gli ospiti l’accesso al faro avviene solo a piedi mentre valigie, cibo e biancheria vengono trasportati con una funicolare.
Il piano terra è riservato alla sala camino esclusiva per gli ospiti dell’hotel e al ristorante Lucì, chiamato così in onore della prima donna a guardia di un faro Lucia Capuano, che nel anni ’30 successe al marito come guardiana del faro di Punta Imperatore.
La piccola reception sui toni del verde è subito all’ingresso e anticipa la zona bar. Attraverso la scala a chiocciola esistente si accede alle quattro camere del primo piano, che prendono il nome dai venti nelle cui direzioni sono orientate, Scirocco, Grecale, Libeccio e Maestrale. Essendo posizionate ai quattro angoli dell’edificio, le camere, con la stessa tipologia di arredo, si affacciano in due direzioni, ma ognuna con una vista unica e diversa.
La camera Scirocco che occupa l’ex camera da letto del guardiano del faro è riparata dalle rocce. La camera Grecale ha due viste rispettivamente sul mar Mediterraneo e sulla Baia di Forio. Dalla Libeccio si può ammirare l’alba sul mare, mentre dalla Maestrale, con entrambe le finestre che si affacciano sul mare, si può ammirare il tramonto che riempie la stanza di una luce unica.
Tutte le camere sono dotate di televisione hi-tech incorporata allo specchio, uno speaker bluetooth e un impianto di climatizzazione invisibile. Verso le finestre è posizionato un tavolino con sedute vintage. I bagni sono impostati su un design moderno.
Al mattino, la colazione con cestino viene servita al ristorante, in camera, al roofbar dove ammirare la grande lanterna attiva dal 1884 o sulla grande terrazza, la piattaforma del faro in parte a giardino, a picco sul mare da cui si accede al ristorante Lucì, guidato dallo chef Antonio Monti.
Anche l’ambientazione del ristorante come quella delle camere è impostata su arredi essenziali ma arricchiti di tessuti morbidi. I pavimenti in cemento levigato dai colori chiari vengono accoppiati a forme arrotondate, sedute vintage e materiali naturali.
Opere di arte contemporanea arricchiscono sia gli interni che la terrazza dell’hotel.
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ph. courtesy by Floatel.
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