Cristina Paini, CEO della società italiana di management alberghiero white label LHM ci parla delle esperienze di gestione di alberghi mixed use e Condohotels. Tra camere, appartamenti e vacation ownership.

Mixed use hotels. Condohotels. Formule miste che stanno prendendo sempre più piede nel settore turistico. Tali sviluppi alberghieri combinano camere e appartamenti, questi ultimi venduti attraverso la formula della vacation ownership. Ne parliamo con Cristina Paini, amministratore delegato e titolare di LHM Hotel Management Company.

Cristina Paini, amministratore delegato e titolare di LHM Hotel Management Company.

we. Quali sono le attività e le collaborazioni principali di LHM?

LHM è una Hotel Management Company in grado di fornire servizi pensati per interpretare le esigenze della nostra clientela: real estate companies, developers, fondi di Investimento e chiaramente i nostri ospiti. L’azienda ha origine nel 2004 come spin-off di una società immobiliare italiana e dopo quattro anni di attività stipula un development agreement con Wyndham Group Intl (il più grande gruppo alberghiero del mondo, con più di 7.500 hotels e 12 brands: Wyndham, Ramada, Days Inn, Tryp Hotels, Super 8, RCI Network) per sviluppare e aprire hotel Wyndham in prime location italiane, permettendo agli sviluppatori italiani nonché ai proprietari di immobili di contare su un supporto esperto e personalizzato e su condizioni vantaggiose. LHM collabora sul mercato nazionale con le più importanti catene alberghiere: Hilton, IHG, Marriott, Starwood. Seguendo la sua vocazione all’apertura sui mercati internazionali, LHM è anche partner di Sophos SA, società svizzera di hotel management attiva in Europa e in Turchia.

we. E per quanto riguarda gli aspetti operativi?

Diciamo che LHM è in grado di offrire servizi relativi a tutti i settori dell’hotel. Le nostre aree di intervento spaziano dal food and beverage al revenue management, dall’hotel management al digital marketing, dal positioning al recruitment. Inoltre LHM è partner riconosciuto in Italia per Condohotel e mixed use.

we. Qual è l’approccio di LHM al mondo dell’ospitalità?

La personalizzazione di ogni singolo servizio e l’attenzione al dettaglio. Perché ogni struttura ha la propria storia, la propria clientela e le proprie esigenze. Diventa quindi essenziale declinare il trasferimento del nostro know-how e l’erogazione dei servizi in base a ogni singolo cliente.

Interno di Palazzo al Velabro, Roma, gestito da LHM.

we. Parliamo di mixed use.

Noi siamo stati i primi a portare in Italia un modello di gestione che fa della struttura alberghiera una sorta di condominio tra hotel di lusso, 4 e 5 stelle, e residenze per dare al viaggiatore un’ospitalità personalizzata e offrire maggiori possibilità di scelta. Si tratta di realtà che all’interno dello stesso complesso immobiliare combinano camere a uso hotel e appartamenti ceduti in base a contratti di lungo periodo, spesso in multiproprietà.

we. Quali sono i vantaggi e perché conviene investire in questa formula?

La richiesta da parte degli ospiti si fa sempre più ibrida e multiforme. I confini tra le vacanze in hotel e le vacanze in appartamento si fanno sempre più fluidi, come del resto i confini tra soggiorni business e soggiorni leisure. Il mixed use è la soluzione migliore per rispondere a ogni tipologia di esigenza e non precludersi nessuna tipologia di turista. Il modo di viaggiare e le preferenze di soggiorno cambiano e si evolvono molto velocemente. Diventa quindi importante ampliare il ventaglio delle offerte.

Interno di Palazzo al Velabro, Roma, gestito da LHM.

we. Un progetto importante su cui siete particolarmente focalizzati?

Tra i tanti progetti, sicuramente la gestione di Palazzo al Velabro, nel cuore di Roma, sotto l’insegna del brand Design Hotels™ di Marriott. Sono particolarmente orgogliosa di questo progetto. Il residence sarà formato da 28 appartamenti con cucina, cinque camere, reception, sala meeting, una sala cinema, bar, ristorante, dehor con terrazza e zona fitness. Sarà arredato con oggetti di design originali, vintage e creati su misura, per un’esperienza di soggiorno all’insegna dello stile e del relax, a cui questa struttura è particolarmente votata.

we. Spazio agli appartamenti, dunque.

Sì, si tratta di soluzioni abitative comprese tra i 50 e i 70 metri quadrati. Oggi molti ospiti amano l’opportunità di avere a disposizione spazi più ampi; una richiesta che si sposa bene con l’altra tendenza attuale dei soggiorni lunghi, in auge anche nelle grandi città per esigenze sempre più frequentemente legate allo smartworking, per esempio.

Palazzo al Velabro, Roma.

we. Quali sono i requisiti indispensabili per lavorare nel mondo dell’ospitalità?

Passione e visione. Esplorare, incuriosirsi. E non perdere mai di vista gli obiettivi. L’ospitalità è un settore che non si ferma mai.