Nasce Hilton Milan Greenhouse, il primo orto urbano in hotel.
Grazie alla serra si potrà mangiare a metro zero al ristorante CotoliAMO.
Pomodori, melanzane, zucchine, basilico, erbe aromatiche di vario tipo, peperoncini di varia piccantezza, piante di limone, fiori edibili, il tutto coltivato nella serra in terrazza al primo piano: è l’Hilton Milan Greenhouse è l’importante tappa nell’impegno per la sostenibilità e l’ecologia urbana dell’hotel milanese.
L’orto rifornisce giornalmente la cucina del ristorante, il CotoliAMO, favorendo così una riduzione dell’impronta ambientale grazie alla diminuzione delle emissioni di gas dovute al trasporto della filiera alimentare. Lo chef Paolo Ghirardi coltiva personalmente, rispettando i ritmi stagionali della natura, e raccoglie direttamente dalla serra gli ortaggi e le spezie da utilizzare per le sue ricette. Come per il piatto vegetariano realizzato al 100% con verdure provenienti dalla serra: fiore di zucca, melanzane, pomodoro e fiordilatte, crema di datterini gialli, gocce di basilico e chips di parmigiano.
La serra di Hilton Milan trae ispirazione dall’anima green della Milano in cui l’hotel sorge, prendendo spunto dal vicino Parco della Biblioteca degli Alberi, il polmone verde del quartiere Porta Nuova, diventato uno dei punti di riferimento di una Milano sempre più sostenibile, attenta all’ambiente e al benessere dei cittadini.
L’impegno verso la sostenibilità.
Hilton Milan Greenhouse si inserisce all’interno di una politica ESG molto ampia, che sta particolarmente a cuore al General Manager Daniele Fabbri, da 24 anni in Hilton, nonché leader italiano per i progetti ESG del Gruppo.
Grazie alla collaborazione di tutti i nostri dipendenti, vogliamo ridurre la nostra impronta ambientale per rispettare l’ambiente in cui viviamo e per venire incontro alle esigenze dei nostri clienti. – commenta il Direttore di Hilton Milan.
Continua Daniele Fabbri: “L’impegno ad avere pratiche ESG è ormai un requisito sempre più indispensabile per chi, come noi, rappresenta l’industria dell’ospitalità.”
“Per il futuro vorrei aumentare le tipologie di erbe aromatiche e alcuni ortaggi come aglio rosso, basilico rosso, cavolo riccio, peperoni, friggitelli, melanzane perline, scalogno, in modo da poter avere una produzione sufficiente, per la preparazione di alcuni piatti, che mi consentano di realizzare un menù degustazione a metro zero.” – dichiara lo chef Ghirardi.
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