Coworking sì o coworking no? Dipende!
È tempo di ripensare al modo in cui l’hotel possa ottimizzare gli spazi comuni. In particolare, la lounge dell’hotel, spesso parte della hall, farà la differenza nei parametri di scelta. E nonostante il diffondersi dello smart working, non sempre è utile trasformare questo spazio in un ufficio.
Gli ospiti desidereranno socializzare e fare l’esperienza di incontrare nuove persone provenienti da luoghi diversi, ancora di più dopo l’esperienza alienante della pandemia. Questo spazio consente agli albergatori di aumentare la socializzazione degli ospiti, in modo da aumentare la soddisfazione e possibilmente generare entrate aggiuntive da F&B.
In un recente incarico di consulenza per la getione delle risorse per un resort rurale qui in Canada, uno dei progetti di ristrutturazione chiave è stato il rilancio di uno spazio della hall sottoutilizzato in modo da creare un ambiente sociale e migliorare l’esperienza dell’ospiteh. Oltre all’aggiunta di comodi mobili e di una piccola area biblioteca, ciò ha comportato anche l’allestimento di una nuova struttura per l’arrivo nella hall sotto forma di corner bar dove vengono serviti cioccolata calda gratuita, caffè e acqua infusa, biscotti preparati in casa. Tutto questo è stato fatto, ovviamente, tenendo conto delle misure di sicurezza.
Anche se questo sembra semplice sulla carta, rappresenta un costo notevole per un piccolo resort. La giustificazione era che per una proprietà tranquilla in cima a una montagna, c’erano pochi altri posti nelle vicinanze dove gli ospiti potevano andare, quindi aumentare la socializzazione in loco avrebbe vivacizzato il soggiorno e aumentato la soddisfazione. Risultato: un gran numero di prenotazioni derivanti dalle raccomandazioni degli ospiti precedenti.
Una domanda interessante che è emersa durante la fase di pianificazione di questo progetto è stata: “Non dovremmo permettere, o almeno scoraggiare, la presenza laptop in questo spazio del soggiorno?” Questa domanda è stata posta anche per quanto riguarda la sicurezza degli ospiti negli spazi.
In sostanza, la presenza di postazioni pc e di laptop, scoraggerebbe la socialità?
Per un hotel di città con più spazio e un volume maggiore di ospiti business, una politica senza laptop sarebbe fuori discussione. Ma questo resort ha una forte componente leisure e ha l’obiettivo di costruire un rapporto intimo con e tra i suoi ospiti. Inoltre, come parte della visione a lungo termine di costruire la reputazione della proprietà come rifugio per il benessere, il divieto di utilizzare dispositivi digitali si adatta perfettamente alla tendenza contemporanea del digital detox.
Quindi, dopo molte discussioni, abbiamo deciso di non consentire i laptop all’interno degli stretti confini di questa zona del soggiorno. Se gli ospiti volevano lavorare, potevano utilizzare i loro computer alla scrivania in ogni stanza degli ospiti, o tempo permettendo, nel patio.
Nonostante il diffondersi dello smart working, alcune strutture sono progettate per incoraggiare la socialità e non fungere da uffici temporanei. Senza le barriere psicologiche create dall’avere i nostri computer di fronte a noi, è più probabile che traiamo beneficio da una piacevole conversazione con chi ci circonda. E come accennato nell’apertura, facilitare una conversazione all’indomani della pandemia può avere una profonda spinta psicologica per i tuoi ospiti.
Questo è qualcosa da considerare se stai cercando di migliorare il modo in cui gli ospiti vivono i tuoi spazi pubblici, specialmente se sei una struttura indipendente o boutique hotel con uno sguardo attento alla differenziazione. Che si tratti di una sezione della hall, di uno dei tuoi punti ristoro, di una sala lettura, di una biblioteca o di un business center che speri di trasformare in centro di ricavo, l’aggiunta di una politica no-laptop fa parte di una decisione più ampia sul tipo di interazioni che vuoi promuovere, tutti al servizio dell’obiettivo di aumentare la soddisfazione e le vendite.
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