Sempre più persone scelgono di trascorrere il pranzo di Natale fuori casa. Qui di seguito alcuni consigli perché la tavola sia perfetta.

Sono cambiati forse la modalità e il numero di partecipanti, ma non certo il cuore delle festività, la tavola di Natale. Anche se trasportata definitivamente dal tinello di casa alla sala di un ristorante, rimane lei il luogo dove ricucire i vincoli relazionali e la dimensione di comunità: è lo spazio della condivisione, soprattutto in questo periodo dell’anno, e il luogo dove riunirsi a vivere appieno la Festa.

Questo, però, è un anno particolare. C’è un gran bisogno di calore e di autenticità, soprattutto a tavola. Sarà necessaria una maggiore dose di attenzione nei confronti dell’ospite, posto definitivamente al centro del sistema di accoglienza del ristorante. Non è più una comparsa, ma il protagonista assoluto di cure e cortesie speciali. Mai come quest’anno ha bisogno di sentirsi ben accolto, a proprio agio in un luogo familiare dove cordialità fa rima con professionalità. È alla ricerca di un’esperienza ricca e intensa che sappia emozionarlo, che lo avvolga premurosamente.

Ecco, di seguito, alcuni consigli per un allestimento natalizio della tavola.

Come creare la giusta atmosfera.

Durante le Feste, creare un’atmosfera accogliente al ristorante è importante non solo per i clienti ma anche per il personale di servizio. Tutti, insieme, devono poter godere di un momento di festa e, in un ambiente di lavoro disteso e coeso, si lavora e si comunica meglio con i propri ospiti.

Pranzare o cenare a lume di candela è sempre piacevole ma non è sufficiente: il cibo deve essere sempre ben visibile nel piatto, il menu deve poter essere letto facilmente e poca luce, in genere, innervosisce e abbassa il tempo di permanenza del cliente al tavolo. Per creare ambienti intimi bisogna dosare con accortezza la luce: è importante che non sia troppo forte per non far venire meno l’atmosfera ma neppure troppo debole. La soluzione è una limitata luce diffusa, una concentrata sul tavolo e un uso sapiente delle candele.

Oggi la parola d’ordine è autenticità.

Attraverso la luce, ogni locale può definire il proprio progetto di accoglienza e identità ma non solo. Decorazioni, suoni e profumi saranno in linea con lo stile del locale e coerenti con la tipologia di cucina offerta: basta poco, un tocco particolare, una cura in più nei dettagli, un addobbo fuori dall’ordinario e dalla quotidianità, nuovo, creato proprio per i clienti e non riesumato dallo scatolone dell’anno precedente.

Non è più di tendenza una ricercata sobrietà e neppure una ricchezza ostentata, oggi la parola d’ordine è autenticità.

La forma del tavolo.

Ogni tavolo è adatto a una specifica riunione: il quadrato è simbolo di stabilità, concretezza e rigore formale, nella tavola quadrata ogni commensale è il proprietario temporaneo di un lato uguale in dimensione per tutti gli ospiti, ne definisce lo spazio vitale e l’identità. Il cerchio rappresenta la dinamicità e l’uniformità senza interruzioni: il tavolo circolare è democratico, privo di angoli e gerarchie attorno al quale i commensali si dispongono in circolo come una comunità creando un’atmosfera conviviale. Il rettangolo è invece un tavolo gerarchico, con i capitavola ben riconoscibili.

La tovaglia.

Una bella tovaglia è sempre stata l’emblema del “far festa”, a casa come al ristorante.

Ogni ristorante ha un personale modo di servire e la tovaglia rappresenta la base del progetto gustativo sulla quale costruire la propria ospitalità. Sopra il molettone, che rende i suoni ovattati e dona più consistenza e volume alla superficie, si può stendere una bella tovaglia dalla piacevole sensazione tattile. Immacolata, ben stesa e stirata senza pieghe, uniforme per tutti i tavoli, dà un bel colpo d’occhio alla sala.

A Natale il tavolo acquisisce un valore simbolico: dai primi secoli del Cristianesimo, la tradizione di coprire con un tessuto l’altare liturgico, simbolo del corpo di Cristo, si trasferì in epoca medioevale alla tavola, diventando un luogo sacro di celebrazione, di riunione della comunità nel ringraziamento al Signore per il cibo offerto. Praticanti o meno, l’uso della tovaglia è profondamente legato all’idea stessa di condivisione e di comunità in raccolta.

Forma e colore nelle arti figurative.

I colori che più richiamano il Natale sono il bianco, l’oro e il rosso. Nelle arti figurative le forme quadrata e rettangolare, simbolo di stabilità e solidità, vengono associate al rosso, colore della materia e simbolo di consistenza. Non è un caso che i tavoli natalizi, momento in cui si augura la stabilità sociale e familiare, vengano addobbati con tovaglie rosse. Il cerchio, invece, viene associato al colore celeste-blu, il colore del cielo e dell’armonia. Per una tavola circolare, la tovaglia più indicata è quindi di colore celeste-blu. Una tovaglia bianca rende il tavolo luminoso e visivamente più ampio e offre una base neutra sulla quale costruire il progetto gustativo. L’oro va usato con parsimonia ma è molto legato alla simbologia dei Re Magi e illumina il momento di condivisione.

La mise en place.

La tavola di Natale non è quella di tutti i giorni ma il simbolo di una giornata particolare, ricca di attesa e speranza dove vengono apparecchiati i buoni sentimenti.

A Natale sono bandite le tavole minimaliste ed essenziali e, in base al menu, il posto a tavola è arricchito di posate per antipasto, primo, secondo e dessert, per pesce o per carne, di bicchieri per i vini in abbinamento in un numero non maggiore di 3, di piatti di servizio e piatti da portata.  In questa occasione si possono usare pezzi particolari diversi da quelli utilizzati quotidianamente, come per esempio i bicchieri per l’acqua, in uno stile diverso dai calici per il vino, e di colore rosso.

Il menu.

Non è Natale senza il menu delle feste, inteso non solo come offerta gastronomica, ma anche come “carta”.  Per un giorno di festa evitiamo i menu digitali e stampiamone uno su un supporto particolare, studiato in maniera coerente con l’ambiente del locale e della cucina. Può essere innovativo, creativo o tradizionale, ma sempre bello a vedersi, chiaro ed elegante: può essere posto a sinistra o sul piatto e poi lasciato al cliente in memoria di un momento felice.

Il segnaposto.

Un altro elemento interessante per la tavola delle Feste è il segnaposto: una decorazione, ma anche una frase, una poesia, una citazione che accoglie il cliente e lo porta da subito all’interno dell’esperienza per lui creata. Non è il valore economico a essere importante ma quell’attenzione in più da parte del ristorante per il proprio cliente. Da posizionare a fianco dei bicchieri o sul piatto sopra il tovagliolo. Può essere un piacevole regalo.

Un centrotavola speciale.

Il centrotavola è una delle prime cose che i clienti notano. Deve comunicare centralità, armonia, bellezza ed equilibrio: di frutta, di sempreverde, di fiori è il centro geometrico del tavolo. Può essere un oggetto contemporaneo in legno o in ceramica, o una ghirlanda di agrifoglio o in stoffa. I pini e gli abeti, i sempreverdi in genere, sono considerati alberi magici e simboli di lunga vita. Uno stilizzato candido fiocco di neve richiama l’idea di purezza e di perfezione naturale e il fatto che si trasformi in acqua esprime un senso di transizione, simboleggiando un nuovo inizio.