Può una bottiglia d’acqua contribuire all’eleganza di una tavola? Packaging ricercati e sempre più sostenibili. Scopriamo tutti i brand di design.

In Italia sono circa 140 gli stabilimenti di produzione di acque minerali, presenti in tutta la penisola.

Nell’ambito della ristorazione, le acque frizzanti tendono a essere preferite rispetto a quelle lisce, per la loro elevata capacità digestiva mentre le acque minerali leggere, ossia le oligominerali e le minimamente mineralizzate, sono le più gradite dai clienti rispetto alle acque con un contenuto di sali maggiore, le medio minerali e quelle ricche in sali.

Nel mondo horeca, è il vetro il materiale più scelto, per ragioni igieniche, estetiche e di sostenibilità.  La bottiglia deve essere bella da vedere, da toccare e da servire, elegante ed ergonomica: posta al centro della tavola, con le sue dimensioni, forme e colori, fa pienamente parte della mise en place.  La sua discreta presenza deve essere, quindi, in armonia con tutti gli altri elementi dell’allestimento e soprattutto coerente con lo stile di ristorazione. Per ottenere contenitori ed etichette funzionali ma dal sicuro appeal, da ormai qualche anno, molte sono le aziende che si sono affidate a noti designer e a importanti studi di comunicazione.

La bottiglia dell’acqua San Bernardo, che sgorga dalle Alpi Marittime in provincia di Cuneo, è opera del designer Giorgetto Giugiaro. Si riconosce grazie a 105 gocce in rilievo sulla superficie, che scendono fino quasi a toccare l’etichetta, dai colori vibranti e metallici.

L’acqua Valverde proviene dalla Valsesia a 703 mt slm, ai piedi del Monte Rosa. Disegnate da Matteo Thun, con i riconoscibili colori azzurro, magenta e verde acido, le bottiglie Valverde, nelle tre versioni naturale, frizzante e leggermente frizzante, sono realizzate da linee semplici, pulite ed essenziali.

La particolare bottiglia in vetro dell’acqua Lauretana, dalle forme curvilinee, porta la firma del designer Paolo Pininfarina. Sul mercato è presentata nei formati in vetro da 750 e 330 ml.

L’acqua Lurisia linea Winner è Bolle per frizzante e Stille per naturale. Sgorga dal Monte Pigna nel cunese. Una bottiglia sinuosa frutto della creatività di Sottsass Associati, la competenza tecnica Guzzini e il vetro di Saint-Gobain Vetri.

È una bordolese, impreziosita da un’etichetta in carta da champagne perlescente con la F in lamina d’argento, la bottiglia dell’acqua Filette di Guarcino dell’Appennino laziale. Nasce dal progetto “Water like Wine” quindi  una bottiglia d’acqua che si relaziona con quella del vino, entrambe poste al centro della tavola. Vuoto a perdere da 750 ml e 375 ml.

Filette Spirit è una bottiglia che segue le forme delle bottiglie dei gin inglesi. La bottiglia è in vetro a perdere extra bianco da 470 ml, monoetichetta in carta perlescente autoadesiva e tappo in alluminio a vite.

Ega è un’acqua che sgorga a 2148 metri di altitudine a San Cassiano in Alta Val Badia, contenuta in una bottiglia in vetro leggero, dalla forma allungata, con il fondo sagomato a ritrarre le vette delle Dolomiti. Disegnata dal designer newyorkese Lindsey Blake.

Acqua Orsini “Black & Platinum” è la nuova linea di acqua minerale in vetro, in formato da 750 ml e 50 ml nella tipologia naturale e frizzante.

Dalla Valsugana, l’acqua Levico molto attenta alle tematiche della sostenibilità ambientale, dal 2017 con Arte Sella, parco land art, ha creato etichette serie limitata a tema arte e paesaggio.

Ma la bellezza non è più sufficiente. A interessare sempre più il mondo horeca e i commensali  è l’attenzione delle aziende imbottigliatrici per il rispetto dei temi ambientali, ormai imprescindibili:  il packaging dell’acqua si è infatti diretto verso una scelta più attenta dei sistemi produttivi, con investimenti mirati a ridurre le emissioni di anidride carbonica in tutto il ciclo produttivo e distributivo, verso materiali meno impattanti come vetri più leggeri ed etichette sempre più eco-friendly. E tornano abitudini che sembravano dimenticate come il vuoto a rendere. Visto il diffuso uso di formati più piccoli del litro nel PET, sono stati prodotti nuovi formati, maneggevoli e più contenuti, anche in vetro.