L’Astemia Pentita è una cantina particolare che raccoglie a sé l’impronta irriverente e giocosa del “Radical Design”.

Sandra Vezza, la proprietaria, un tempo astemia e appunto “pentita”, ha una storia particolare.

Originaria delle Langhe, a 29 anni si occupa con successo dell’azienda fondata dal marito e nel 2012 acquista Gufram storico marchio che ha segnato il mondo e la storia del design italiano con pezzi iconici e pop dagli anni ’70 tutt’ora in produzione: il divano Bocca (1970) disegnato dal mitico collettivo di architettura e arte Studio 65, l’appendiabiti Cactus (1972) disegnato da Guido Drocco e Franco Mello e la chaise longue Pratone, allegorie di una generazione che ha reso grande il design italiano in tutto il mondo.

Una lezione estetica che Sandra Vezza non ha tralasciato, inserendo nella progettazione della cantina l’approccio divertente, ironico e innovativo che ha da sempre caratterizzato il marchio.

La cantina radical.

Passando per la statale in direzione di Barolo, incuriosiscono quelle due giganti cassette di legno chiaro, ognuna di 200 mq, sovrapposte e ruotate, che si poggiano sul terreno come calate dal cielo.  Impossibile non notarle e non notare anche la grafica esterna tipica del packaging delle bottiglie di vino. Sul lato strada sono completamente rivestite in legno mentre dal lato interno, una grande vetrata si apre verso le vigne di proprietà.

Al piano terra si trovano il wine shop, uno spazio dai colori neutri, accogliente e dai materiali naturali. Alle pareti gli scultorei portabottiglie che riprendono le forme antropomorfe (lui e lei) delle bottiglie, disegnate dalla proprietaria, mentre dal soffitto spunta una bottiglia affrescata da artigiani locali. Al suo interno è possibile prendere un aperitivo ammirando l’anfiteatro naturale che la circonda, mentre nella cassetta superiore si trovano la sala degustazioni e il ricevimento clienti.  

La vera sorpresa avviene scendendo nella zona produttiva ipogea, direttamente dal wine shop.

Nella zona dedicata alla vendemmia, ai serbatoi di produzione in acciaio e all’invecchiamento in botte, le pareti e il soffitto sono completamente rivestiti da un pattern composto da foglie di vite, realizzato a mano da artigiani della zona e dai colori caldi e profondi dell’autunno, periodo dell’anno nel quale, dopo la raccolta dell’uva, si procede con la fermentazione e l’anno successivo con l’invecchiamento. Grandi vetrate delimitano la zona di fermentazione da quella di imbottigliamento con le botti, piccole e grandi, poste ai due lati di un percorso, che in prospettiva accompagnano lo sguardo verso la poltrona gigante Mikey dei Sogni disegnata nel 1972 da Studio 65, un omaggio pop al Barolo, “il re dei vini”. Non ci sono muletti che girano e neppure tubi di travaso di vini ma sedie pouf e salotti che costruiscono un ambiente inusuale e divertente dove anche le botti appaiono come interessanti oggetti di arredo.

Proseguendo al piano inferiore, l’area di imbottigliamento, di stoccaggio e di confezionamento, operazioni svolte normalmente in primavera, presenta lo stesso graphic pattern a soffitto e pareti ma dai toni più accesi e vivaci, riferibili alla primavera, periodo dell’anno nel quale si svolgono queste attività.

Per proseguire verso l’esterno vi è una sorta di galleria chiamata il “riposo del contadino”, con le pareti dipinte che imitano il Pratone, oggetto iconico Gufram, e un cielo sereno: all’interno sono presenti alcuni oggetti che richiamano la vita nei campi a fianco ai pezzi  storici pop Gufram. Un gioco visivo divertente tra un passato legato alla terra  ancora vivo nella memoria e un presente che può ancora stupire e innovare.

L’astemia Pentita produce il Barolo Cannubi e Terlo, oltre ai vini classici della zona come il Langhe Nebbiolo, il Barbera d’Alba Superiore, il Dolcetto d’Alba, e il vitigno autoctono Langhe Nascetta.

ph. Delfino Sisto Legnani, Marco Cappelletti.