Tenuta Ammiraglia. Architetture di vino.
Segni contemporanei in Maremma.
La Tenuta Ammiraglia, una delle cantine dell’arcipelago Frescobaldi, è uno scrigno contemporaneo custodito all’interno del magnifico paesaggio maremmano di tradizioni millenarie.
Già Dante nella Divina Commedia identificava la Maremma tra “Cecina e Corneto” (Tarquinia), confini che racchiudono storia e cultura millenaria e un territorio vario e ancora troppo poco conosciuto: zone termali presenti sin dall’antichità, monti, laghi e pianure che si adagiano verso un mare cristallino e le colline verdi dell’interno sono il magnifico paesaggio che ha dato vita a una biodiversità ricchissima e a una enogastronomia di tradizioni radicate e tuttora ben presenti.
A Magliano, nel cuore della Maremma, tra le dolci colline del grossetano, sorge la cantina Tenuta Ammiraglia di proprietà della storica famiglia dei Marchesi Frescobaldi, produttrice di vino da 30 generazioni. Sono 8 le tenute della famiglia a presidio delle più rinomate aree vitivinicole toscane.
L’Ammiraglia, circondata da 150 ettari di vigneti che arrivano fino al mare, è stata realizzata nel 2006 dallo studio romano degli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon.
Razionalità, funzionalità e rispetto della bellezza del paesaggio circostante sono i pilastri di questo progetto nato da un’idea forte e da forme pulite ed essenziali. La struttura, a forma di ala di gabbiano rivolta a sud, è imponente con i suoi 3000 mq e i suoi 130 metri di lunghezza ma discreta in quanto incastonata a metà collina, come se si fosse sollevato un lembo di terra, adagiata la cantina e poi richiuso il terreno: un inserimento garbato e non invasivo dove ciò che resta visibile è un “taglio” orizzontale e contemporaneo, un punto di vista privilegiato sulla cornice naturalistica incontaminata della zona e più in là verso il promontorio dell’Argentario e l’isola del Giglio.
La struttura è stata realizzata con pilastri in acciaio, presenze animatrici dello spazio, che sorreggono le travi principali anche queste in acciaio e le secondarie in legno lamellare in un gioco di specchi tra contemporaneità e tradizione, tra calore e freddezza, tra nuovo e antico. È a un piano e totalmente aperta in modo da accogliere le brezze marine che mitigano il calore delle giornate estive e sfruttare al meglio la ventilazione naturale della zona senza ricorrere a impianti.
Sulla copertura, in zinco-titanio, è stato inserito il terreno di scavo delle fondazioni e poi rivestito da vegetazione, una soluzione tecnologica adottata per il controllo della temperatura e del microclima interni. La lama continua della copertura termina con uno sbalzo, un dettaglio frontale a forma di “prua” che si lancia idealmente verso il mare, accogliendo gli enoturisti, un invito a entrare e visitare la cantina.
La copertura custodisce l’impianto di vinificazione e di invecchiamento, gli uffici, oltre agli spazi per l’accoglienza, la vendita, la degustazione e una sala convegni con una foresteria. Al piano inferiore si trova la bottaia, che sfrutta il rivestimento naturale della terra, mantenendo la sua temperatura costante.
La struttura è stata organizzata nella linearità e conseguenzialità del processo produttivo del vino, dall’uva alla bottiglia, lungo un’asse principale: l’uva vendemmiata viene conferita al piano superiore e per gravità posta sulla pressa al piano inferiore, area dalla quale parte la vinificazione che termina all’altra estremità della struttura con gli spazi per gli uffici e per l’accoglienza in cantina, separati, evitando interferenze lavorative e produttive.
Al termine della visita si possono degustare i vini Frescobaldi in uno spazio affacciato sulle coste del mar Tirreno dove è anche possibile gustare le specialità gastronomiche del territorio.
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