Intramontabile, elegante, understatement; un omaggio alla modernità dei Maestri meneghini del dopoguerra.

Porta la firma dello studio Vudafieri-Saverino Partners il nuovo flagship di Gruppo UNA nel business district di Porta Nuova. Un giardino segreto molto meneghino e la cucina di Enrico Bartolini.

Nuove aperture documentate dalle foto imperdibili di Santi Caleca.

Elegante, milanese, di quella milanesità riservata e così riconoscibile, è il Milano Verticale di UNA Esperienze disegnato negli interni dallo Studio Vudafieri-Saverino Partners, un 4 stelle superior tra via De Cristoforis e via Rosales nel distretto di Porta Nuova- Garibaldi- Corso Como; non solo punto di riferimento per il business ma anche per la moda, il design, il food&beverage.

L’hotel si inserisce in un edificio preesistente, completamente ristrutturato dallo Studio Asti che ha elaborato il progetto architettonico delle facciate, un intervento di valore e di riqualificazione anche per l’intero isolato.

Milano Verticale presenta un concept da hotel urbano, con spazi di servizio al piano terra aperti alla città, tre ristoranti, circa 600 metri quadri di ristorazione, un giardino interno di 1000 metri quadri che si inserisce nella tradizione dei giardini segreti così comuni nei palazzi del centro storico.

Da fuori, il giardino si percepisce come un gioiello, di cui lo sguardo riesce a cogliere solo una parte, suscitando la curiosità dei passanti.

Il progetto di landscape è stato studiato da Vudafieri-Saverino in collaborazione con P’Arcnouveau: uno spazio informale, un’oasi di relax accompagnata dallo scorrere dell’acqua che taglia longitudinalmente il giardino e ordina spazialmente i tavoli del bar e del ristorante.

Un omaggio alla patria mondiale del bel design.

Gli interni, a partire dagli spazi comuni, sono un omaggio all’elegante modernità dei maestri dell’architettura milanese del dopoguerra, con il tripudio di marmi policromi al piano terra, il riferimento al ceppo lombardo, l’attenzione materica e una fine attenzione al dettaglio ligneo.

Il concept si ripropone nelle 173 camere, declinandosi nella diversa morfologia delle stesse, e dialogando con le aree comuni con identico linguaggio.

Il gioco materico si traduce nella scelta di pochi materiali selezionati: pavimento ceramico che riproduce il disegno del ceppo, listoni in legno di rovere dalle tonalità scure, pareti campite in marmorino con differenti sfumature cromatiche, testate del letto in noce cannettato. La scrivania consolle in ottone è stata realizzata su disegno e diventa un elemento costante delle camere.

Di pertinenza delle 4 penthause suite al tredicesimo piano è il rooftop di oltre cinquecento metri quadri, personalizzabile e modulabile a seconda delle esigenze.

Osteria contemporanea. Ph. Marco Poderi.

Progetto nel progetto sono gli spazi di ristorazione studiati da Vudafieri – Saverino in collaborazione con lo chef Enrico Bartolini: tre concept che prevedono un ristorante fine dining, un’osteria contemporanea e un cocktail bar, tutti curati da Franco Aliberti, chef residente e new entry del team Bartolini, passando da un ampio spazio proiettato verso il dehors dell’osteria, con protagonisti i grandi classici della cucina italiana, a un ambiente più intimo e serale con dieci tavoli gourmet e due salette private da sei e otto posti.

Un ruolo di primo piano l’ha giocato Concreta, interior contractor specializzato in arredi e complementi su misura per strutture alberghiere e ricettive, che ha lavorato in sinergia con lo studio Vudafieri-Saverino Partners alla realizzazione di Milano Verticale.

ph. Santi Caleca.