Ma può il lusso essere sostenibile? Scopriamo all’1Hotel Mayfair di Londra le strategie per una sostenibilità a 5 stelle. Compreso “1 less thing”.

Che cosa è il lusso? All’1Hotel Mayfair a Londra, inaugurato a luglio di quest’anno, il lusso è sostenibilità, decisamente. Si identifica con quella naturale attitudine al benessere inteso in senso lato, sia della persona che del pianeta. Il lusso per la catena 1 Hotels è un’offerta consapevole di sinergie volte a preservare l’ambiente: un’unione inaspettata di lusso e sostenibilità che si esprime attraverso un gesto elegante e mai urlato.

La lobby realizzata con materiali naturali. Il desk reception è scolpito in un tronco caduto.

Nel cuore di Londra, di fronte a Green Park, l’hotel, di nove piani e 181 camere di cui 44 suite, nasce da una ristrutturazione parziale, una decisione consapevole volta a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Il progetto ha mantenuto oltre l’80% dell’edificio esistente, risparmiando circa 4200 tonnellate di carbonio. Sono stati utilizzati materiali riciclati e di provenienza sostenibile, come per esempio le piastrelle realizzate con metallo di recupero. Si è ricorso ampiamente a fonti di energie rinnovabili e a pareti verdi che insieme a 1300 piante utilizzate per arredare aree pubbliche, suite e terrazze costituiscono il biglietto da visita green dell’hotel. Modalità già adottata negli altri 1Hotels di Miami, Manhattan, Brooklyn, Los Angeles, Toronto, San Francisco, Nashville e in Cina.

Fin dall’inizio, la costruzione dell’hotel ha puntato all’ottenimento del rating Excellent dello standard BREEM, ente britannico di certificazione e convalida di edifici sostenibili. Per il risparmio energetico è stato installato un impianto a pompa di calore con il recupero del calore di scarto per preriscaldare l’acqua calda sanitaria risparmiando così l’utilizzo di combustibile; la tecnologia impiantistica permette la reimmissione dell’elettricità aggiuntiva nella rete elettrica pubblica. Anche l’illuminazione è stata progettata con le tecnologie più evolute LED che hanno portato a un consumo a metro quadro di meno di 5 Watt. La maggior parte degli apparecchi di illuminazione è realizzato con componentistica minima e riciclabile all’80%. L’1Hotel Myfair consuma il 50% di energia in meno rispetto agli standard degli hotel del Regno Unito.

Importantissimo il tema dell’utilizzo consapevole dell’acqua. L’irrigazione del verde avviene con un sistema intelligente che utilizza sensori di umidità tarati sulle condizioni meteorologiche per adattare i programmi di irrigazione alle effettive necessità. Tutti i rubinetti dell’hotel forniscono acqua potabile in modo da incoraggiare l’ospite a riempire borracce o utilizzando bicchieri e tazze in camera, realizzate tutte con vetro di riciclo, contrastando l’utilizzo di plastica monouso. In doccia anche un timer che ricorda di non sprecare un bene così prezioso. Le proprietà di 1 Hotels stanno inoltre collaborando con Foodprint Group per sviluppare un programma True Zero Waste per eliminare i rifiuti di cibo. L’obiettivo per il primo anno è di arrivare a una riduzione del 10% e puntare sul riciclo, diversificando il più possibile lo smaltimento in discarica o in inceneritore.

La catena punta molto anche su piccole scelte sostenibili che possono fare una differenza duratura.

Come per esempio le chiavi magnetiche in legno di betulla, tiglio, noce, ciliegio provenienti da foreste certificate. Oppure i sacchi per la lavanderia realizzati in cotone naturale al 100% da coltivazioni sostenibili e tutta la biancheria, asciugamani, lenzuola, accappatoi, prodotti in stabilimenti impegnati a garantire metodi produttivi responsabili per le persone e l’ambiente. In vigore il “1 less thing” che invita l’ospite a lasciare un capo di abbigliamento che non usa più che verrà donato ad associazioni no profits.

il Dover Yard con il muro realizzato in pietra dello Yorkshire.

E poi il design e l’arte e il food. Gli ospiti incontrano a ogni angolo opere commissionate esclusivamente ad artisti locali influenzati dalla natura, progettate per provocare un senso di connessione più stretta con l’ambiente circostante. Attraverso un design biofilico, la natura è intrecciata in ogni cosa a celebrare la sostenibilità sottolineata anche con l’utilizzo di materiali naturali, come la pietra dello Yorkshire che riveste ampie pareti, il legno per i pavimenti ma anche per realizzare tavoli e tavolini e il desk alla reception, rattan per oggetti di arredo e ancora il verde per il lampadario all’ingresso, realizzato con stralci verdi.

Oltre 500 metri quadri di superficie esterna è pergolata a verde e le pareti si trasformano in giardini verticali. Tutte le 181 camere hanno pareti in verde stabilizzato e pavimenti in quercia. Più di 200 specie vegetali e 1300 piante singole si trovano distribuite in tutti gli spazi dell’hotel.

Il ristorante Dovetale.

Tre sono le offerte food&beverage. Il Dovetale, il ristorante al piano terra dello chef Tom Sellers, due stelle Michelin, offre classici europei con un profondo rispetto per i prodotti stagionali, biologici e locali; il Dover Yard, un cocktail bar e lounge esclusivo con un programma di bevande sostenibili è guidato dal bartender Matteo Caretta. Presenta uno scenario spettacolare con muri in pietra provenienti dallo Yorkshire e mobili artigianali realizzati su disegno da Katie Walker; e poi il Neighbours, una vivace caffetteria diurna con offerte equosolidali che cambia di atmosfera all’ora dell’aperitivo.

Zona living di una suite dell’ultimo piano.

All’edificio sono stati aggiunti due nuovi piani che ospitano 35 suite con finestre a tutta altezza a ampi spazi esterni affacciati su Green Park. La Green Park Penthouse, a doppia altezza, con i suoi 274 metri quadri, è la più grande suite di Mayfair.

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ph. Milo Brown, Jon Day