La nuova originale campagna di Visit Iceland che aiuta a staccare dal lavoro durante la vacanza.

Sa sempre stupire l’ente del turismo islandese e, ancora una volta, colpisce nel segno con una nuova, divertente e originale campagna pubblicitaria in vista della stagione estiva.

Con l’affermazione “Nothing ruins a good vacation like work” (niente rovina una buona vacanza come il lavoro), Visit Iceland dichiara guerra all’uso delle email durante il viaggio, presentando il servizio “OutHorse your email” per incoraggiare i turisti a staccare la spina e lasciare che siano gli zoccoli dei cavalli islandesi a digitare per loro la tastiera. Un sistema automatico di risposta email equina delega ai cavalli la risposta alle email di lavoro. Cavalli veri che digitano risposte reali attraverso una vera enorme tastiera installata in mezzo a un bel paesaggio islandese. E “il tuo capo non saprà mai la differenza”, come dichiarano nella pubblicità!

Tramite un apposito sito web è possibile ottenere subito la propria risposta personalizzata e copiare/incollare il testo nella sezione di “risposta automatica” della propria casella di posta.

Ecco la mia risposta:

Sul sito è possibile vedere anche il dietro le quinte di come è stato “insegnato” agli equini a digitare sulla tastiera. Insomma, una campagna estremamente originale, creativa, simpatica, ben fatta, proprio nello stile islandese.

 

In autunno lo stesso ente aveva lanciato l’Icelandverse, una parodia del metaverso di Mark Zuckerberg.

In un video il paese ironizzava sul progetto di Facebook, proponendone una versione nazionale per promuovere il turismo in Islanda, dove tutto è bello nella realtà vera, non solo in quella aumentata o virtuale. Riprendendo la presentazione di Meta, un sosia islandese di Zuckerberg annunciava la nascita dell’Icelandverse e invitava a vivere un’esperienza incredibile senza la necessità di una connessione o di un avatar. Il video mostra “cieli che puoi vedere con i tuoi bulbi oculari, vere rocce, geyser e fauna selvatica”. Un progetto ben strutturato, che ha avuto molto risalto online in tutto il mondo e a cui ha risposto anche lo stesso Zuckerberg dichiarando che avrebbe presto fatto un viaggio nell’Icelandverse.

 

Ma non è tutto.

A luglio 2021 Visit Iceland aveva chiamato la sua nuova brillantissima campagna promozionale “Looks Like You Need An Adventure” (sembra che tu abbia bisogno di un’avventura). Una raccomandazione rivolta ai reduci del lockdown, segnati dalle interminabili giornate in tuta, chiusi in casa sul divano. Con un sito web e un video dedicato, l’Islanda chiedeva proprio quei fidati pantaloni, ormai logori dopo mesi di consumo casalingo, per trasformarli in scarponi da trekking personalizzati, perfetti per la prima, dopo anni, grande avventura fuori di casa. Ai primi 100 visitatori che prenotarono uno slot presso uno specifico negozio di Reykjavik e si presentarono con un biglietto aereo valido, il designer islandese Ýr Jóhannsdóttir trasformò a mano i pantaloni della tuta in un paio di scarponi da trekking tailor made. Geniale.

 

A dicembre 2020, invece, quando l’Oxford Languages pubblicò il suo report “Words of an Unprecedented Year” (parole di un anno senza precedenti), uno dei termini nell’elenco era doomscrolling, definito come “l’azione di scorrere compulsivamente i social media o i feed di news che riguardano cattive notizie” – un’abitudine cresciuta enormemente nel terribile 2020. Da qui nacque la campagna dedicata all’inversione di questa triste tendenza, Joyscrolling, lo scrolling di buone notizie. L’ente turistico creò un sito da scrollare con contenuti positivi, allegri, gioiosi a tema Islanda: video, immagini, suoni e musiche tutti dedicate all’isola, dalla natura, agli animali, al cibo. L’ennesimo successo annunciato.

 

Sigríður Dögg Guðmundsdóttir, direttrice di Visit Iceland, ha recentemente dichiarato: “Quando i visitatori si recano in Islanda, vogliamo che sperimentino appieno tutto ciò che la nostra nazione ha da offrire, da un ambiente mozzafiato a paesaggi infiniti e volti amichevoli.” E questo sta alla base del successo delle loro campagne promozionali, oltre alla capacità di osare proponendo sempre qualcosa di nuovo.