
Ambra Piccin, Cortina e i Winter Games 2026.
Come si sta preparando Cortina ai giochi Olimpici e Paralimpici del 2026? E quale la ricaduta sul mondo dell’hotellerie? Lo abbiamo chiesto all’architetto Ambra Piccin, che indaga sui possibili scenari prossimi futuri. Tra sogno e realtà, Staff House, personale sorridente e ospiti internazionali per soggiorni long stay.
Settant’anni dopo le prime Olimpiadi invernali, proprio a Cortina, e vent’anni dopo Torino 2006, l’Italia accoglierà nuovamente le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali a partire dal 6 febbraio 2026. L’inusuale gemellaggio tra le due sedi olimpiche, Milano, regina economica d’Italia e Cortina, regina delle Dolomiti, sono le caratteristiche che rendono questo evento, già di per sé straordinario, un evento unico.
Ma cosa significano questi Winter Games per Cortina e come si sta predisponendo la città ad accogliere gli atleti e gli spettatori? Lo abbiamo chiesto all’architetto Ambra Piccin, del Comitato Scientifico Milano Cortina, presieduto dal professore Francesco Scullica, direttore del dipartimento di Design del Politecnico di Milano. Cortinese DOC, con una più che trentennale esperienza di progettazione ed esecuzione strutturale e d’interni di hotel e Spa nonché di realizzazione architettonica paesaggistica e urbanistica nel distretto, l’architetto Piccin è un punto di riferimento per chi voglia comprendere lo sviluppo del territorio ampezzano.


we. Architetto Piccin, come reagiscono i Cortinesi a questi nuovi flussi?
Diciamo che non si oppongono! Entrare nell’orbita di nuovi investitori porta modifiche e migliorie alle infrastrutture, per esempio gli acquedotti, le fognature, ma anche ai sotto servizi, che risalgono agli Anni ’50. Il rinnovamento degli alberghi, a cominciare da quelli storici, e la ventata di innovazione introdotta dai nuovi investitori, sta portando anche verso una destagionalizzazione dei flussi turistici. Già oggi siamo passati da 150 a 270 giorni l’anno di apertura degli esercizi. C’è senza dubbio grande fermento, questo avvenimento straordinario sta cambiando in modo sostanziale non solo la nostra architettura, ma anche la nostra mentalità e la nostra vita futura.
we. Come si sta procedendo con i lavori di ammodernamento e ristrutturazione?
A Cortina, com’è noto, non si possono realizzare nuove volumetrie e il vincolo paesaggistico è molto severo. La grande novità, però, sta nel fatto che Cortina si è dichiarata a vocazione turistica all’interno del proprio piano regolatore. Per questo motivo tutti i lavori diretti verso lo sviluppo turistico riescono ad avere una priorità, cosa che prima non avveniva. Inoltre le ristrutturazioni e gli ammodernamenti possono godere di forti agevolazioni previste dalla regione Veneto. Elemento fondamentale è poi il fatto che, pur salvaguardando i vincoli esistenti, le strutture preesistenti potranno richiedere deroghe per ampliamenti della volumetria. Questo significa che l’urbanistica stessa sta cambiando al variare delle esigenze.


we. Qual è lo stato dell’arte dei progetti Milano Cortina 2026?
Dalla primavera del 2024 almeno 15 hotel partiranno con grossi lavori, Cortina si trasformerà in un grande cantiere che modificherà in modo sostanziale la capacità di accoglienza turistica. A oggi i posti letto disponibili sono solo 8000. Se consideriamo che nella vicina Val Gardena ammontano a 15000, ci rendiamo conto di quanto sia necessario ampliare l’offerta. Si sta lavorando inoltre a ripristinare il collegamento ferroviario da Roma e Milano verso Calalzo di Cadore e cambierà la viabilità stradale tra Calalzo e Cortina.
we. Ci saranno nuovi imprinting per l’architettura e il design?
I grandi cambiamenti non riguarderanno l’esterno, per il vincolo paesaggistico che vuole salvaguardare il percepito visivo e non consente grandi innovazioni allo “stile ampezzano”. Quello che cambierà, invece, sarà l’interior, che seguirà sostanzialmente due filoni. Il primo risponde a una richiesta di pulizia e essenzialità, e si avvicina a un mood nordico. L’altro, che chiamo Cortina luxury, coniuga eleganza e funzionalità. Uno stile più classico, meno minimalista e più attento ai dettagli. L’utilizzo del legno rimane costante, in particolare il legno d’abete, povero e tradizionale, ma trattato con una sabbiatura criogenica, per ottenere una finitura spazzolata. La tradizione ampezzana viene richiamata da altri due elementi: la pietra dolomia e il ferro battuto. A sottolineare un contatto strettissimo con il territorio e con le sue eccellenze artigianali.
we. Come si declina il tema della sostenibilità nel suo lavoro?
Non nego che un’architettura del tutto sostenibile a Cortina è un po’ difficile da realizzare. Per esempio non possiamo usare sonde geotermiche per il riscaldamento, a ragione dell’altitudine sul livello del mare. Spesso anche l’utilizzo dei pannelli solari ci viene vietato dalla Sovrintendenza e quelli che vengono montati, grazie all’utilizzo di alcune deroghe, non riescono a coprire il fabbisogno. Però riusciamo a essere veramente green e sostenibili nell’utilizzo di materiali di recupero, a km 0, come per esempio il legname.


we. Il proliferare di cantieri e lo sviluppo di una Cortina che va verso la destagionalizzazione solleva un tema che le sta molto a cuore: l’accoglienza e la qualità della vita dei dipendenti delle strutture [vedi anche MySweet Home Hotel].
Non si può pensare di sviluppare la città senza occuparsi della qualità della vita di coloro che contribuiscono, con il loro lavoro, a renderla accogliente e appetibile turisticamente. Per esempio, nel progettare Hetica Club Cortina, un progetto alberghiero di 70 camere e un cantiere di prossima apertura, ho chiesto al committente, e ottenuto, di poter realizzare una zona totalmente dedicata allo staff e collegata alla proprietà alberghiera. Piccole cellule abitative con la possibilità di cucinare, di accogliere, con una zona comfort e social. A mio modo di vedere la presenza della Staff House deve diventare uno dei requisiti fondamentali per la partecipazione a bandi di finanziamento pubblico. Immagino anche una certificazione per la gestione delle risorse umane, uno standard di qualità come il LEED per la sostenibilità. Non dimentichiamo che oggi il vero lusso è avere personale che sorride. La vera qualità passa da un servizio che trasmette benessere, gioia e serenità, oltre che professionalità.
Il vero lusso oggi? Personale dell’hotel che sorride.
we. Cortina vuole proporsi come modello da imitare?
Fondazione Milano Cortina ha nella sua mission la volontà di creare un modello innovativo anche per offrire preziose opportunità alle giovani generazioni. Tutte le novità urbanistiche che stiamo introducendo rendono Cortina un modello da studiare. Lo conferma l’attenzione nei nostri confronti dell’Università di Venezia o dell’Università Bocconi di Milano.

we. Qual è il sogno di Ambra Piccin per la sua Cortina?
Sogno una Cortina nella quale vi sia interazione tra la vita degli autoctoni, che vanno trattenuti, e il turista internazionale, che va attratto per soggiorni anche lunghi. Per trattenere i Cortinesi si deve immaginare una nuova residenzialità dai costi più abbordabili che potrebbe essere attuata, se solo si potessero riconvertire in residenziale aree dismesse e cambiare destinazione d’uso a strutture esistenti, ormai non più rispondenti alle esigenze attuali.
Il futuro di Cortina? Ospiti internazionali e soggiorni long stay.
we. E come realizzare i suoi desideri?
Perché il turismo internazionale ci scelga come luogo per lunghi soggiorni, abbiamo bisogno di lavorare su tre filoni essenziali: la facilità di connessione web, il contatto con la natura e la comodità dei trasporti. Perché ciò accada abbiamo necessità di una concertazione tra privato e pubblico e vanno sviluppati piani programmatici di intervento. Progetti impegnativi, certo, ma su questo si gioca il nostro futuro.
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ph. Diego Gaspari Bandion.
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