Progettazione glocal e su misura per sempre nuove proposte. A Londra la ristorazione di quartiere diventa glamour tra ispirazioni, australiane, portoghesi e asiatiche.

A Londra tre ristoranti di quartiere che esemplificano la vena creativa di A-nrd Studio e la forte vocazione alla sostenibilità. Local è bello soprattutto se l’ ispirazione è glocal. L’impostazione dello studio di architettura e interior design A-nrd studio di Alessio Nardi, founder, e Lukas Persakovov, partner, si basa sulla cura dei particolari e sull’attenzione alla sostenibilità: dalla valorizzazione delle caratteristiche dello spazio esistente all’utilizzo di materiali eco-compatibili, dal mix di pezzi vintage al sostegno di artigiani che producono in piccoli lotti pezzi su misura.

Da sx a dx, Alessio Nardi e Lukas Persakovov.

Un metodo che riduce l’impatto ambientale ed economico della ristrutturazione. La ricerca messa in campo da A-nrd è in continua evoluzione e trae spunti da associazioni concettuali, riferimenti colti e reinterpretazioni improntati alla forte personalizzazione dei progetti anche sull’identità del cliente.

Milk Beach, Soho.

È come trovarsi su una spiaggia australiana ma all’interno di un ristorante e cocktail bar di Soho. Tutto parte dal confronto diretto con la committenza e le ricerche sulla Milk Beach di Sydney e sui suoi ristoranti dalle forti influenze Art Déco.

L’ambientazione riproduce le sabbiose giornate estive attraverso l’utilizzo di materiali naturali di tradizione, texture e stili legati insieme da una tavolozza di colori neutri: pavimento alla Palladiana, pareti in stucco o rivestiti con pannelli a intaglio o rilievo in stile Déco riproposto per il grande bancone bar di 9 metri di lunghezza, luci a filo soffitto, sedute in legno e rattan, piante autoctone australiane, tessuti geometrici su disegno.

“La nostra esperienza nella creazione di ristoranti di quartiere di successo si è rivelata fondamentale in questo caso”, afferma Alessio Nardi. “È stato importante creare un luogo senza tempo in cui la clientela locale voglia tornare più volte sentendosi come a casa oppure in un luogo unico da scoprire. Risultato ottenuto grazie al feeling con i titolari che hanno capito i nostri progetti e la nostra visione”.

Casa do Frango, Heddon Street.

Una tasca, il tipico ristorante portoghese informale, in un edificio storico di un piccolo vicolo londinese. Una ricostruzione ambientale dove la ricerca di pezzi unici frequentando i mercati vintage e il lavoro di artigiani e artisti portoghesi è stato fondamentale, pur mantenendo l’estetica e l’atmosfera viva della città.

Un open space con 120 posti a sedere con mattoni a vista, colonne, camini originali e un grande lucernario che infonde luce naturale caratterizzano l’involucro edilizio esistente. Anche in questo progetto il bancone bar di 9 metri è fra gli elementi emergenti e punto focale dello spazio che è stato realizzato con un mix di rovere e pietra calcarea portoghese.

Non potevano mancare gli azulejos, le tipiche piastrelle dipinte a mano provenienti dalla famosa fabbrica Viúva Lamego di Lisbona, posate nella zona bar e nell’area circostante. Le pareti in stucco in una tonalità morbida e terrosa con piatti portoghesi vintage appesi rendono l’atmosfera molto accogliente, mentre i lampadari e i ventilatori a soffitto tradizionali in metallo contribuiscono al fascino rustico generale.

MR JI, Camden Town.

Il progetto per il completamento del ristorante asiatico degli chef Ana Gonçalves e Zijun Meng trae ispirazione dal loro menu evocando l’aspetto e l’atmosfera notturna di un ristorante di street food, il tipo di locale che si può trovare nelle strade affollate del mercato di Shilin a Taipei.

La struttura dell’edificio esistente, un vecchio negozio di fish&chips, è stata completamente messa a nudo rivelando la sovrapposizione di texture e dettagli come pareti in gesso rosa antico, strati di vernice gialla, vecchi disegni a matita e macchie di cemento.

Da qui l’evoluzione del concept degli interni, preservando e valorizzando gli elementi, i materiali e i colori esistenti che sono stati integrati da nuovi arredi su misura. Entrando nella sala principale del ristorante, le pareti in stucco grigio scuro, le travi in acciaio e il pavimento in cemento propongono un linguaggio industriale, con scaffali in rete metallica che ospitano vini e sakè.

L’illuminazione monocromatica riscalda le pareti in modo soffuso, mentre il lucernario rende la luce naturale protagonista dello spazio durante il giorno.

Sono le ampie sedute a banquette in legno di quercia con schienali in morbida pelle a creare il contrasto con l’ambiente circostante aggiungendo calore allo spazio.

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In apertura, Casa do Frango.

ph. Charlie McKay