Uno dei primi boutique design hotel d’Italia riapre con un nuovo concept studiato da Giada Gemignani.

Confrontarsi con la storia, è quello che ha fatto Giada Gemignani, founder di STUDIO AELAN, con il progetto di ristrutturazione del DuoMo di Rimini; ma una storia duplice, quella della città e quella dello stesso hotel, tra i primi boutique hotel italiani, progettato da Ron Arad agli inizi del 2000: un’eredità decisamente importante con la quale dialogare.

La lobby caratterizzata dalla forte presenza di vegetazione.

L’iconico albergo, con le sue 43 camere e il rinomato ristorante Nomi, è da sempre un punto di riferimento sia per il target leisure, interessato alle spiagge romagnole ma anche alle attrazioni storiche offerte dalla città [dalla Rimini romana a quella rinascimentale con lo splendido Tempio Malatestiano, il Duomo cittadino, progettato da Leon Battista Alberti, a cui si ispira il nome dell’hotel], che per quello business attirato dalle attività commerciali connesse al polo fieristico riminese, oltre a essere una forte attrattiva per i locals che da sempre considerano l’outlet F&B una destination nel centro. La narrativa dell’hotel parte proprio da questa visione di luogo e il progetto di interior design, elaborato da STUDIO AELAN, è la risposta a quella che è un’analisi strategica del mercato locale.

” Il Concept di Hotel DuoMo nasce dall’analisi dell’area e dal posizionamento dell’albergo e dei suoi competitor. La stagionalità sul versante mare ma il recentemente posizionamento di Rimini come città storica e business fa sì che vi sia una continua affluenza sia d’estate che d’inverno. La posizione dell’albergo è indubbiamente strategica; la sua estetica si deve allineare a questo concetto di bridging: il mondo marittimo, naturale ed estivo, con l’heritage della città. L’hotel diventa così un city retreat, un luogo tra città e natura “, spiega Giada Gemignani.

Alle forme plasmate in materiali innovativi della struttura esistente, l’approccio nella progettazione è stato quello di aggiungere dei layers che mantenessero la forte identità dell’hotel ma che conferissero al contempo un’immagine nuova, accogliente e contemporanea.

Lo studio cromatico è stato fondamentale per perseguire questo obiettivo. Le pareti delle camere si rivestono di carte da parati con pattern organici, dal leggero foliage puntinato in una trama naturale a disegni più astratti che dialogano con la natura e l’arteficio negli spazi lounge delle suite.

Per armonizzare i colori degli elementi preesistenti i muri sono trattati con pitture bicolore, color pesca e light taupe per creare mood più caldi che fanno da sfondo all’elemento d’accento: la testata.

L’oblò della parete principale preesistente, nei suoi colori rosso acceso, verde lime e viola viene integrato con nuovi elementi imbottiti di testata al fine di riequilibrare il prospetto attraverso la tecnica del ton sur ton. A completare l’elemento centrale, i cuscini decorativi color tobacco sono studiati con un pattern che diventa iconico per il re – branding del boutique hotel.

Completamente ristrutturati i bagni, che sono stati rivestiti in ceramica sui toni del verde, in netto contrasto rispetto a come erano prima della ristrutturazione, in Corian bianco. Interessante il contrasto con i pavimenti realizzati in piastrelle che rivisitano in maniera contemporanea l’effetto palladiana e che aggiungono un ulteriore layer allo spazio.

I dettagli e accessori bagno di colore nero conferiscono una visione ancor più premium ai generosi spazi wellness delle camere la cui direzione lavori è stata seguita dallo studio Syn Architecture.

Le 43 camere, spaziose e luminose, sono suddivise in 11 Standard, 25 Superior, 3 Deluxe e 4 Junior Suite con tre camere Superior con vasche idromassaggio esterne e giardino privato.

Gli spazi comuni, recentemente rinnovati sono il frutto di un’attenta operazione di restyling. L’ingresso e la lobby diventano un vero e proprio giardino d’inverno dove il verde fa da protagonista, arricchiti con vasi ceramici smaltati a mano, tavoli in ferro battuto e ricchi velluti in contrasto con i tappeti intrecciati in cocco. Per un continuum di stile, le finiture bronzo e la distribuzione di oggettistica e foliage di piante prosegue anche nella zona del ristorante Nomi.

Rinnovato nel 2023, sempre da Giada Gemignani, in un concept attuale e moderno, che privilegia la qualità e la cura del dettaglio, lo stile space age si sposa con cocktail iconici di barman internazionali, accompagnati da tapas e piatti dell’eccellenza culinaria dello chef Simone Ricci di Castello di Albereto, noto ristorante dell’entroterra romagnolo.

Commenta l’amministratore Leonardo Patacconi: “Hotel DuoMo nasce come uno dei primi design hotel in Italia nei primi Anni Duemila. Un gioiello dell’hotellerie di fama internazionale meritava di rinascere nella sua espressione più moderna e cosmopolita. STUDIO AELAN ha saputo cogliere fin da subito la sua essenza e lo ha vestito con un abito contemporaneo, senza snaturarne l’identità iconica ma anzi valorizzandola ed esaltandola con uno studio cromatico straordinario”.