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Yiyun Bishan. Un hotel senza tempo in un antico villaggio cinese.
A Bishan, nella contea di Yi, nel sud-est della provincia cinese di Anhui, y.ad studio ha progettato un hotel che armonizza architettura tradizionale e contemporanea.
L’hotel Yiyun Bishan sorge al centro di un villaggio ricco di storia e cultura, punteggiato di tradizionali edifici in stile Anhui: una miscela di vecchio e nuovo, alcuni costruiti secoli fa durante le dinastie Ming e Qing, altri costruiti di recente.
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Per raggiungere questa gemma nascosta è necessario percorrere le vie strette e tortuose del villaggio di Bishan. Privo di accesso veicolare, disposto su un terreno irregolare, con spazio limitato e visuali ristrette, il progetto dello studio di Shanghai y.ad ha trasformato questi vincoli nell’opportunità di creare ambienti appartati e afascinosi, trasportando all’interno, con corti e patii, il tessuto urbano tradizionale e chiudendo il complesso verso l’esterno per assicurare privacy e tranquillità agli ospiti.
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Mentre il progetto iniziale era quello di creare un edificio moderno in netto contrasto con le costruzioni circostanti, le autorità locali hanno chiesto di mantenere elementi architettonici in stile Hui per preservare le caratteristiche del villaggio.
È stato quindi concepito un edificio che eredita il nucleo spirituale dell’architettura Hui, integrando elementi architettonici tradizionali con forme e stili di vita moderni.
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Spiega il progettista Yan Yang: ”Durante il mio sopralluogo iniziale, mi sono reso conto delle problematiche legate al sito, come l’indisponibilità di un accesso diretto per i veicoli, il terreno irregolare, lo spazio limitato. Ho immaginato così di integrare l’edificio nel villaggio, creando uno spazio appartato che si armonizzasse con l’ambiente circostante, offrendo allo stesso tempo un netto contrasto con l’intorno. Una bella sfida progettuale”.
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Come materiale da costruzione principale è stato utilizzato il mattone grigio, oltre a mattoni di vetro che portano luce e leggerezza agli ambienti.
Alcuni elementi preesistenti – un albero di magnolia di 200 anni e un antico pozzo – sono stati conservati, inserendo patii in ciascun blocco edilizio e tra di essi.
Questo approccio consente una transizione senza soluzione di continuità tra l’interno e l’esterno e una connessione armoniosa con la natura.
![](https://www.wellmagazine.it/wp-content/uploads/2024/07/V_33-The-continuation-and-rebirth-of-traditional-elements-©-SCHRAN-1019x1024.jpg)
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Considerata come materia dell’architettura, la luce gioca un ruolo cruciale nel modellare lo spazio e nell’evocare un senso del tempo con il suo costante mutamento nel corso del giorno e delle stagioni.
Cortili e patii sono parte integrante dell’hotel di 11 camere, garantendo un’ampia illuminazione interna. Oltre alle pareti di vetro-mattone, anche lucernari e griglie di varia forma contribuiscono alla creazione di diverse atmosfere spaziali.
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Una singolarità del progetto è rappresentata dall’area della reception, posta al centro del complesso anziché all’ingresso. Stimolando in questo modo un senso di curiosità tra gli ospiti che, appena giunti, si trovano ad attraversare spazi differenti lungo un percorso che, seppur breve, con svolte e transizioni si rivela sorprendente e consente loro di acquistare subito familiarità con la struttura e percepire la diversità e la ricchezza degli spazi.
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![](https://www.wellmagazine.it/wp-content/uploads/2024/07/26-The-window-that-introduces-the-outdoor-scenery-framing-the-mountain-scene-©-SCHRAN-1024x683.jpg)
Negli interni, per garantire la necessaria tranquillità e riservatezza, è stato progettato un layout introverso che isola l’edificio dal mondo esterno. E così ogni camera mantiene una relativa indipendenza e, per i momenti di tranquillità, è stata progettata una serra sul tetto, silenziosa e appartata.
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L’esperienza culmina sulla terrazza panoramica e nella torre di osservazione – un parallelepipedo in parte vetrato sul tetto dell’edificio – passando da uno spazio remoto e profondo a un’ampia vista improvvisamente aperta. Da questi punti di osservazione, gli ospiti possono vedere le montagne lontane e osservare dall’alto il cortile interno.
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Grazie a questa sequenza di dimensioni spaziali, campi visivi, distanze diverse ed elementi di design verso l’interno e verso l’esterno, agli ospiti viene offerta un’esperienza visiva dinamica.
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ph. Schran.
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