La scelta di un locale accogliente è spesso fondamentale per sorseggiare un caffè, occasione di incontro e momento di pausa. Le dieci caffetterie selezionate lo dimostrano.

Negli ultimi anni le caffetterie hanno ripreso vigore e sono tornate a essere luoghi d’incontro e spesso circoli culturali come lo erano ai primi del Novecento. L’apertura qualche anno fa di Starbucks Reserve Rostery ha riportato in auge il concept di boutique del caffè non solo per degustare le migliori miscele della famosa bevanda ma anche come luogo ricco di stimoli dove stare bene da soli o in compagnia. Recuperi di edifici anche storici o realizzazioni ex novo sono indirizzati ad accogliere questi spazi di socialità condivisa che richiamano atmosfere anche fiabesche.

 

Il Rabbit Hole Cafè a Milano in poco tempo è diventato un catalizzatore glamour per l’atmosfera sognante tratta del libro di “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carrol. Nei pressi di Piazza Duomo si sviluppa su due piani con diverse sale a tema su progetto hand made dei due titolari, Silvia Scattareggia e Roberto Saccomando. Tutte le sale sono in stile vintage con decorazioni floreali e murali, carta da parati su disegno, lampade abat jour e arredi trovati nei mercatini dell’usato, ma ognuna è dedicata a un personaggio o luogo del famoso romanzo: Cappellaio Matto e il Giardino di Alice al piano terra, Stregatto, Brucaliffo e Regina di Cuori con laboratorio per i dolci al piano interrato con cortile attrezzato con il Labirinto.

Nella sala del Cappellaio Matto, con tazze e teiere appese al soffitto, si festeggia il “non compleanno” su un tavolo social in legno. Il racconto continua con l’incontro con lo Stregatto fra pareti a righe bicolori e il mondo sottosopra del Brucaliffo e poi con la Regina di Cuori a cui è riservata la sala completamente decorata in rosso-nero con scacchiera a grandezza naturale e arredata con più postazioni. E come sottolinea il finto orologio anche il tempo qui sembra essersi fermato.

Il caffè Blue Bottle Coffee Shibuya è stato progettato da Keiji Ashizawa Design come un rifugio urbano situato tra due parchi con un grande dehors su quello di Kitaya. Il piano terra è dominato dal grande bancone curvo in piastrelle che circonda la zona cucina. Sono ben 7000 le piastrelle by Formafantasma posate nel locale e realizzate in uno speciale smalto di cenere vulcanica con lo scopo di creare un trait d’union fra l’interno e l’esterno.

Al piano superiore sono state create diverse postazioni in base alle specifiche esigenze dei clienti. Lungo la parete laterale delle scale è posizionata un’area che diventa privé con pavimento ribassato e panche con cuscini in tessuto arancione. Il tavolo ovale al centro e la zona salotto con divanetti imbottiti e tavolo basso con ripiano in piastrelle offrono un’atmosfera informale, mentre il tavolo alto rettangolare, nella parte posteriore dello spazio, offre un angolo riservato per piccoli gruppi.

Budapest Café. ph. Derek Swalwell.

The Budapest Café a Melbourne di Biasol Studio è uno spazio fantasioso e immersivo simile a una galleria d’arte nella tavolozza naturale della terra con arredi studiati per ottimizzare lo spazio. Le panche imbottite occupano la zona a doppia altezza della parte anteriore lasciando in bella vista il bancone bar al centro. L’ arco scavato all’ingresso conduce all’interno della caffetteria e incornicia il bancone sul fondo la cui parete è decorata da una stretta scala che non porta da nessuna parte. Un’altra scala è incorniciata in una nicchia ad arco, per stimolare l’interazione con il design e catturare e condividere le immagini eccentriche e stilizzate. Le tonalità più chiare, come il sabbia e il beige, sono in primo piano, mentre quelle più scure, come terracotta e l’arancione pallido, sono di sfondo.

Ditta Artigianale Carducci, aperta nell’ex monastero trecentesco di Sant’Ambrogio, non è semplicemente una caffetteria ma un’accademia internazionale dedicata alla cultura del caffè, un centro di formazione permanente per i professionisti e un luogo di incontro per amanti della bevanda. Il terzo locale di Ditta Artigianale & Hario Cafe’ a Firenze è il primo in un contesto così antico e con un’offerta tanto diversificata e completa. L’intervento di recupero del convento, che porta la firma dello Studio Q-bic, Luca e Marco Baldini, accoglie la Scuola del Caffè nell’ex refettorio che affaccia sul chiostro, mentre nei locali su via Carducci la vera e propria caffetteria. Un contenitore medievale reso moderno tramite linee pulite, colori neutri impostati sulla tonalità del verde del giardino interno, legno, ferro, ottone, travi a vista e pareti riportate all’identità originale, come il vecchio fregio decorativo al centro di una volta nell’ex refettorio, le nicchie, le vecchie cantine del convento, dove i monaci tenevano le derrate alimentari.

Ethai Café si trova nel seminterrato del centro commerciale Kerry Center di Shanghai ed è stato progettato da Quarta & Armando Architecture Design Research come uno spazio avvolgente che potesse offrire un rifugio tranquillo alla frenesia della città. La palette di colori è giocata sui toni terrosi e le aree di consumazione sembrano scavate nella terra battuta che avvolge la facciata. Un’apertura della parete bassa con bancone all’interno crea un ingresso che invita ad entrare. Il soffitto a forma di cupola con griglia di travi di legno è l’interpretazione contemporanea della capanna primordiale.

Liberté Cafe. Bucarest. ph. Corvin Cristian.

Liberté Cafe progettato da Corvin Cristian Studio ha un allure francese ma si trova a Bucarest: il motivo floreale “carreaux a ciment” a pavimento richiama quello utilizzato nei caffè d’Oltralpe così come il bancone in zinco laminato ricorda i tetti in lamiera della prima metà del 19° secolo. Il colore blu e alcuni elementi d’arredo s’ispirano alla Provenza e agli artisti che vi hanno abitato, come il lungo tavolo comune che replica la scultura “Table of Silence” di Brâncuși. La zona caffetteria è individuata da una casetta in legno chiaro in stile giapponese con macchina da caffè e menu in primo piano. La zona centrale è riservata alla vendita mentre le zone consumazione con sedie su disegno di Alvar Aalto e tavoli in diverse altezze sono di fronte al laboratorio, in corrispondenza del parallelepipedo in marmo bianco posto dietro il bancone e lungo la parete vetrata laterale.

Stereoscope si trova al piano terra di un complesso adibito a uffici ed è il secondo negozio aperto da Stereoscope Coffee a Orange County a Newport Beach in California, frutto del connubio progettuale di Wick Architecture & Design, LAND Design Studio e della fotografa subacquea Christy Lee Rogers. Due ingressi che incorniciano uno spazio a L di circa 60 mq per 4,5 metri d’altezza impostato sulla potenza espressiva dell’arte barocca, in particolare sull’affresco dell’Assunzione della Vergine di Correggio nella cupola della Cattedrale di Parma, interpretata in chiave contemporanea. Il nome Stereoscope sottolinea l’aspetto multidimensionale del locale grazie all’effetto scenografico del soffitto: una fotografia subacquea trasferita a colori in 3D con la tecnica della carta da parati. L’arredamento è invece essenziale: materiali in tonalità calde, pavimento in cemento naturale, panca in rovere chiaro, bancone in marmo blu orca, piastrelle in ceramica bianca come sfondo del bancone.

Yama Coffee Shop. ph. Valor Studio.

Il design di questa nuova sede di Yama Coffee Shop a Tay Ninh inVietnam si ispira al marchio originale di YAMA – You Are My Angel. In considerazione del fatto che la città di Tay Ninh è in fase di modernizzazione, Ksoul Studio ha deciso di utilizzare la colorazione grigia, che rappresenta il concetto di urbanizzazione, e il giallo che è il colore del marchio. L’area bar è in cemento e rivestita di acciaio inossidabile per essere fortemente riconoscibile non appena si entra nel negozio. Il tavolo in acciaio inox in cortile, il divano, lo sgabello e la grande scrivania al secondo piano sono su misura e posizionati per soddisfare i requisiti strutturali e funzionali. Il locale risulta molto spazioso e accogliente grazie anche al sistema di illuminazione e alle pareti in vetro cemento che permettono alla luce naturale di entrare.

Il Radiocafé Vinohradská 12 si trova nell’ex edificio della Radio Ceca e della Direzione delle Poste e dei Telegrafi di Praga degli anni ’30; è stato ricostruito in due periodi, 2004-2005 e 2007-2011, per diventare un luogo dove le persone e il mondo radiofonico potessero conoscersi, incontrarsi e ispirarsi a vicenda. La richiesta della committenza era quella di collegare due unità commerciali originali in un unico caffè tenendo conto del valore storico e architettonico ma, allo stesso tempo, della necessità di incorporare elementi e tecnologie moderne. La caffetteria si ispira agli anni ’30 ma utilizza tecniche di costruzione e materiali moderni. Per le superfici e i materiali è stata utilizzata una palette di colori caldi in combinazione con il vetro bianco, che rimanda al rivestimento in marmo dell’atrio. Tutti i materiali sono naturali: rovere per il pavimento e la boiserie, ottone per il bancone, pelle per le panche, marmo per i tavoli. Lo spazio è stato organizzato in verticale tramite pilastri per creare delle pause tra i gruppi di tavoli (che possono essere flessibili) e in orizzontale da cerchi dorati a soffitto. L’ampia parete divisoria vetrata a doppia anta dell’ingresso è una replica della porta dell’atrio esistente. Il divisorio in vetro a doppia parete è un elemento puramente funzionale, che riduce i rumori provenienti dalla strada senza interferire con la facciata tutelata. Per la particolare funzione di caffè con trasmissione radiofonica sono stati rispettati i parametri massimi in termini di isolamento acustico.

Lebkov & Sons caffè. ph. Ronald Smits

Un solo materiale declinato in forme tridimensionali, organiche e complesse è stato sufficiente per creare il Lebkov & Sons caffè ad Amsterdam dove le barriere fisiche e visive si annullano. Il locale è stato progettato dallo Studio Akkerhuis come luogo aperto dove barista e cliente condividono lo stesso tavolo per consumare un pasto ma anche per preparare un buon caffè. L’interior design è costruito sulla condivisione e su un poliedrico motivo grafico originale: una scacchiera di quadrati neri su sfondo neutro. Il pattern è un rivestimento in betulla finlandese e laminato nero opaco, Wood-Skin, che dà forma all’arredo e rende uniforme lo spazio, creando sorprendenti movimenti sulle superfici orizzontali e verticali. Unica eccezione gli scaffali a giorno: strutture modulari in acciaio all’interno dei quali il rivestimento si inserisce come elemento ripiegato creando ripiani e scatole per riporre chicchi di caffè e prodotti vari. Cucina e bancone bar assumono un aspetto tridimensionale mentre le sedute offrono diversi modi di sperimentare lo spazio. La zona consumazione è strutturata su un sinuoso tavolo comune in cemento che diventa bancone da lavoro senza soluzione di continuità. Legno, cemento e acciaio, valorizzati da un’illuminazione diffusa, rendono l’ambientazione conviviale e informale ma dalla grande struttura.