Nella Strada degli Artisti, prossima l’apertura a Roma. Dove Donizetti scrisse Il Furioso.

Wherever I lay my hat, that’s my home, cantava Marvin Gaye ed è intorno a questo mood che si è ispirato  RPM Proget, lo studio romano che ha progettato il Maalot Hotel; apertura prevista a dicembre 2020. Il cappello è protagonista della illustrazione grafica delle stanze e crea un racconto voluto e coerente che prosegue anche nella sala del ristorante, per svolgere il tema della galleria d’arte in continuum con l’anima artistica di via delle Muratte, anticamente chiamata La Strada degli Artisti.

L’edificio che ospita il Maalot Hotel si sviluppa su quattro piani per circa 3000 metri quadrati ed è un elegante palazzo storico dell’Ottocento dove, fra il 1828 e il 1837, vi soggiornò Gaetano Donizetti che qui compose Il Furioso di San Domingo e il Torquato Tasso.

Lo stile richiama le atmosfere di una residenza inglese con le pareti rivestite in tappezzerie di tessuto, la moquette a pavimento, gli arredi, le lampade e i colori delle trenta camere, una diversa dall’altra. Una particolarità che sottolinea il carattere domestico dell’intervento è che le camere si aprono ancora con una chiave, abbandonando l’uso di tastierini a codice numerico o apertura con il cellulare. Qui il lusso è ancora l’accoglienza del personale che si evidenzia nella reception ricavata all’interno di un elegante studio con una ricca selezione di libri a disposizione degli ospiti.

Mentre all’estero è una modalità piuttosto diffusa, per la città di Roma è un concept insolito il fatto di entrare nell’area ristorante per accedere alle camere: qui una hostess riconosce il cliente, lo accompagna al tavolo se ha prenotato al ristorante, o lo conduce alla zona hotel, se vuole ritirarsi in camera. Il ristorante è un vero e proprio salotto immerso nel verde, un giardino segreto tra i vicoli del centro storico di Roma. Le sale sono concepite come una galleria d’arte dove pittori espongono i loro quadri evocativi di atmosfere, come accadeva quando questa era la via degli artisti.

Le camere vanno dai sedici ai ventisette metri quadri fino ai miniappartamenti con salottino. La caratteristica comune a tutte le camere è la presenza di una cabina armadio interamente realizzata su misura in legno noce Daniela. Il bagno è diviso in due aree separate ed è rivestito in marmo Calacatta arabescato a macchia aperta, come il piano dei lavabi incassati.

Molto importante è stato l’intervento illuminotecnico. Tutte le lampade sono disegnate su misure da RPMProget, particolarmente scenografico il lampadario della sala ristorante, dalle dimensioni importanti, quasi due metri di altezza e diametro.

Fondamentale è stato lo studio acustico che ha visto un intervento strutturale complessivo sia sui solai che sulle pareti con applicazione di fibra di gesso e pannelli per ridurre rumori da calpestio e da trasmissione. Alla riduzione del rumore ha contribuito anche il coordinamento con il progetto degli interior con il rivestimento in tessuto delle pareti e la moquette a terra.