Il nuovo stile milanese nell’ospitalità bleisure. Business, urban e loft nel nuovo progetto di SMP per il nuovo Santa Sofia Milan.

Nello storico edificio che fu per anni una delle sedi di Allianz a Milano, ha appena aperto il Radisson Collection Hotel Santa Sofia Milan. È il primo edificio che viene restituito alla città di quelli interessati dal grande progetto di riqualificazione dell’area, di circa 45.000 metri quadri di proprietà Allianz Estate, che cambierà l’assetto e la destinazione di questa zona centrale della città, tra piazza Duomo e i Navigli.

La sfida lanciata dal brand Radisson al team dello Studio Marco Piva, già firma storica della catena, era chiara: trasformare spazi una volta adibiti a uffici in ambienti ampi, luminosi, piccoli loft urbani, dove riposare, ma anche lavorare, diventasse piacevole.

SMP ha curato il progetto occupandosi della parte architettonica, la direzione creativa e l’interior delle camere e della gym realizzando una ristrutturazione decisa ma leggera e rispettosa della preesistenza, come già fatto in città nel vicino Radisson Collection Palazzo Touring.

La scelta si è indirizzata su un linguaggio architettonico che coniuga “l’accoglienza, lo spazio di lavoro, la memoria domestica, in una progettazione di elevata efficienza e funzionalità: camere business con un tocco urbano, nelle quali potersi comunque sentire come a casa”, così racconta l’architetto Piva.

Il progetto ha interessato anche il restauro conservativo e la pulizia della facciata che richiama nelle forme lo stile del prospiciente palazzo di Corso Italia 23, sempre di proprietà Allianz, opera di Gio Ponti, Antonio Fornaroli e Piero Portaluppi e che oggi è interessato dal progetto di rinnovamento condotto dallo studio americano Skidmore, Owings & Merril.

Il nuovo progetto di light design per la facciata riprende la scansione e il ritmo delle finestre. E non può mancare il rooftop, che regala una splendida vista a 360° sulla città meneghina, e che è stato creato ampliando gli spazi preesistenti, riprendendone però i materiali, in particolare la pietra di Montegrotto, che li caratterizzava.

La ricetta vincente dello Studio Marco Piva è stata, anche in questo caso, innovare con leggerezza, interpretando l’esistente con pezzi custom, di cui molti free standing come è d’uso di SMS [vedi anche Palazzo Nani]. Le 159 camere, di cui 130 standard, 28 junior suite e 1 suite – realizzate per quanto riguarda gli arredi fissi e free standing dall’interior contractor Concreta – si caratterizzano per un sapiente dialogo tra materiali caldi e tradizionali come il legno e la pelle ed elementi contemporanei come il vetro e il metallo.

Per i corridoi dell’hotel, particolarmente lunghi, si è optato per la creazione di una scansione a parete con cornici decorative applicate, che replicano la scansione della facciata. I pavimenti hanno una moquette scura a pattern irregolari e i soffitti sono antracite, con illuminazione indiretta.

L’eterea trasparenza delle vetrate, che caratterizzano i bagni integrati nelle camere, dialoga con i tendaggi che proteggono la privacy. Un comfort raccolto, pulito, mai sovrabbondante che passa dalla luce segna passo alla prima apertura della porta, alla perfetta insonorizzazione delle camere, tutto studiato per rispondere agli standard richiesti dalla certificazione LEED livello GOLD, volta a ottenere un ambiente salubre, confortevole, durevole, energeticamente efficiente e ambientalmente responsabile.