Di animali fantastici e altro ancora. La prima villa storica recuperata e aperta all’ospitalità del nuovo brand Ludwig.

Pensata per chi non teme il nuovo e l’inconsueto ed è invece predisposto a scoprire e a farsi meravigliare, la Ludwig House è uno spazio con una chiara identità, capace di imprimere ricordi indelebili, un racconto in itinere in cui l’ospite è invitato a diventare co-protagonista.

Il nuovo progetto dell’eclettico imprenditore dell’ospitalità Eugenio Gallina nasce nel 2022 da un’idea che il suo ideatore coltiva da sempre: il desiderio di valorizzare il grande patrimonio e il potenziale inespresso delle ville italiane, entrando nel settore del lusso in modo atipico. Eugenio Gallina ha scelto infatti un approccio fuori dagli schemi: una visione in cui il lusso è ribelle. “Il lusso è un’invenzione, nella radice latina del termine: trovare e imbattersi in modo casuale in qualcosa che riconosciamo e che, fino a quel momento, ignoravamo”.

Ludwig House è un ambizioso progetto di sviluppo che prevede, nei prossimi anni, l’acquisizione di strutture storiche situate in contesti esclusivi e di richiamo internazionale. La prima gestione diretta della società è la Ludwig House a San Pietro in Cariano (Verona), nel cuore della Valpolicella, che occupa felicemente una porzione di villa palladiana del XVI secolo immersa nella quiete di un parco secolare.

Ad accogliere gli ospiti all’interno, è un foyer del tutto particolare: un drago, una tigre e una pantera di grandi proporzioni animano il soffitto. I tre animali fantastici, progettati da Chiara Colombi, la scenografa che lavora con Eugenio Gallina, sono stati scelti in quanto simbolo dei tre animali protagonisti di tutte le storie d’avventura per antonomasia.

Non una scelta decorativa, quindi, ma parte della narrazione in cui l’ospite è invitato a partecipare attivamente.

“Ho voluto portare nel primo spazio che incontra il visitatore delle immagini che mi hanno affascinato a una Biennale di Venezia: un grande drago e tubi fluorescenti applicati sulle volte del soffitto, a cui ho aggiunto animali esotici dai colori intensi, una poltrona con il tessuto decorato da serpenti e oggetti che vogliono creare un contrasto tra esterno e interno”.

L’ingresso di Ludwig House è arredato con oggetti e mobili che provengono da tutto il mondo: da quadri indocinesi del XVIII secolo a poltrone della collezione Toiletpaper di Seletti, da chandelier del 1700 a un dispositivo a metà tra artigianato e tecnologia: Opere Sonore, una scultura in abete che funge da cassa di risonanza per ascoltare la musica in modo naturale, come dal vivo, per mezzo della vibrazione del legno della Val di Fiemme,

Un remix pop e disinvolto, che intreccia mistero e fantasia come un diario di viaggio pronto a stimolare nuove ispirazioni.

La sala da bagno della suite Bathtub in the middle of a dream.

Le sei suite della villa, sebbene più classiche, sono concepite come altrettanti capitoli di un immaginario libro dell’esploratore, sempre in divenire. Ognuna, arredata in modo diverso, ha un nome evocativo: “The incredible magnificent master’s suite”, “The countess hidden jewel case”, “The room of horns and canopy under the roof”, “The fairies and pixies enchanted haunt”, “The fable of monkeys, horse and the dragon”, “Bathtub in the middle of a dream” che si apre sul giardino con un originale bagno con vasca vintage e soffitti affrescati.

Oltre la villa, gli spazi all’esterno – giardino di sei ettari, orangerie, vigneto e piscina – sono una naturale estensione della bellezza degli interni.

Alla costante ricerca dell’inatteso si associano attenzioni personalizzate: il personale di Ludwig House è anche un vero e proprio travel designer, un punto di riferimento in struttura con cui condividere le proprie passioni e desideri e con cui costruire un viaggio ricco di esperienze alla scoperta della cultura del territorio e, per esempio, dei vini prodotti dalle vicine cantine storiche, come le Tenute Ugolini.