Il passaggio da piccolo take away a ristorante carismatico è stato rapido. Progettato dallo studio B-Arch, il locale Il gusto di Xinge, nei pressi della stazione ferroviaria di Firenze, è un acquario rosso mattone e blu china. L’identità è forte come quella della cucina.

Le grandi vetrate schermate da tende a bande verticali isolano il locale dal traffico di viale Belfiore, alle porte della stazione ferroviaria di Firenze. Qui si è insediato il nuovo ristorante di Xin Ge Liu, nata fashion designer poi diventata interprete innovativa della tradizione gastronomica cinese.

Tanti i segni, ricercati e minimali, che richiamano la cultura orientale.

Il gusto di Xinge si contraddistingue per la forte identità contemporanea della preparazione dei piatti che si rispecchia nello stile e nell’atmosfera del suo nuovo locale. Attraverso le forme sinuose della cultura orientale e l’uso intensivo del rosso delle lacche cinesi e del blu china, lo studio B-Arch di Alessandro Capellaro e Sabrina Bignami ha interpretato lo spirito innovativo della chef racchiudendolo in uno scrigno ricco di citazioni della tradizione, come le lanterne in raso, le opere di tappezzeria, i mobili vintage, fra cui le sedie Stam di Marcel Breuer riproposte da Bauhaus Re Edition, e altri arredi disegnati ad hoc.

Il cocktail bar circondato da arredi di design.

All’ingresso si trova il bancone di Drinx, il cocktail bar che, in continuità con la cucina a vista, costituisce lo spartiacque organizzativo della sala ristorante. Spazio che è suddiviso fra l’area consumazione con tavoli a due posti in corrispondenza delle vetrate su strada e zona preparazione che si affaccia sul bancone attrezzato con sgabelli.

Pavimento, soffitto, pareti, banconi, nicchie e anche sala da bagno sono tutti rivestiti con un microcemento in una tonalità calda che riprende il rosso mattone della facciata dell’edificio anni Settanta e, nello stesso tempo, deriva dalle lacche e dall’interior design della tradizione cinese.

L’open space è intervallato da portali tagliati da passaggi di forma quadrata e angoli stondati che fondono la morbidezza della linea curva con la razionalità della linea retta. Sono questi dei veri e propri setti di separazione che diventano sistemi espositivi o di contenimento dell’impianto di climatizzazione e creano un suggestivo effetto prospettico enfatizzato dallo specchio della parete di fondo.

La chiave di lettura del progetto è il confronto tra Oriente e Occidente che viene accentuato dal contrasto fra il rosso e i tocchi blu china a cui concorre la calda illuminazione interna e la luce filtrata dalle tende verticali.

Il blu denso, come quello delle notti fiorentine, mette in evidenza le postazioni per più commensali con diverse tipologie di sedute, fra cui le sedie anni Settanta, le lanterne rivisitate in chiave contemporanea, i tavoli rotondi vintage, vasi cinesi laccati e gli arredi filiformi in metallo curvato.

Un’essenzialità che rispecchia il mondo di Xin Ge Liu parimenti ai suoi piatti dove tradizione, ingredienti rari e cotture speciali vengono mescolati in modo creativo.

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ph. Marco Badiani.