60 anni di design italiano raccontati in 30 camere, un lounge bar, un ristorante e una Spa nella villa Liberty marchigiana ex sede dei brand Nazareno Gabrielli e Poltrona Frau, a Tolentino. Un progetto di ORAstudio, il primo al mondo con due certificazioni di sostenibilità.

Da Michele De Lucchi a Gae Aulenti, Vico Magistretti, Gio Ponti e Achille Castiglioni, Marc Newson, Nendo: oltre 400 pezzi di design, 60 anni di storia e una rigorosa ricerca filologica per celebrare l’opera di Franco Moschini, già patron del Gruppo Poltrona Frau.

La hall di Interno Marche. Divano Chester One di Renzo Frau (Poltrona Frau), Tavolino Wiener Box di Cristian Mohaded (GTV), Poltrona Loïe di Chiara Andreatti (GTV), Tappeto Around Brown di Paola Pastorini (GTV), Divano Targa di GamFratesi (GTV), Tavolino Single Curve Low di Nendo (GTV).

Ma prima di tutto il perché del nome. Interno Marche richiama sia la collocazione geografica in cui sorge l’hotel ma anche l’interior design di cui la struttura è essenza, senza dimenticare il genius loci del territorio tolentino dedito a “tradizione, innovazione, cultura, bellezza e creatività”, come recita un manifesto della Nazareno Gabrielli degli inizi del ‘900.

Il progetto nasce dalla volontà di Franco Moschini di ridare luce a Villa Gabrielli, edificio vincolato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici delle Marche, e immobile simbolo dello sviluppo economico, sociale e culturale di Tolentino in provincia di Macerata. L’ampio e ambizioso lavoro è stato caratterizzato da numerosi interventi strutturali, architettonici, impiantistici, che hanno consentito il recupero e restauro conservativo del manufatto nel suo aspetto esteriore preservandone i caratteri in stile liberty. Il progetto architettonico ha portato alla realizzazione di un hotel di design contemporaneo e dalla vocazione fortemente unica e identitaria: ogni camera è infatti ispirata a un maestro dell’architettura che ha collaborato direttamente con il presidente Moschini o con una delle aziende che ha posseduto, con gli spazi comuni a fare da tratto di unione della narrazione spaziale ed emotiva.

Il progetto, realizzato sia per quanto riguarda l’aspetto architettonico che di interior da ORAstudio, è stato sviluppato con la consulenza di marketing di Nicola Delvecchio della società Teamwork Hospitality e di Marco Pignocchi e Filippo Covili Faggioli di Hospitality Project, per quanto riguarda la definizione del degli aspetti funzionali e di project monitoring: 3.600 metri quadri dedicati alla storia del design internazionale e ai suoi protagonisti con 25 camere e 5 suite long stay una diversa dall’altra e ispirate ognuna allo stile del progettista cui sono intitolate, oltre che ai 5 movimenti stilistici che hanno attraversato l’ultimo secolo.

Affermano Claudio Tombolini e Cristiana Antonini, fondatori di ORAstudio, con Federico Pisani e Michele Bonfigli: “Essere stati scelti per questo progetto è stato per noi un orgoglio e una responsabilità, e ci ha dato l’opportunità di valorizzare un edificio simbolo della nostra città e trasformarlo in qualcosa di unico. Siamo intervenuti in quello che è stato un contenitore di storia del nostro territorio, perché con Interno Marche divenga un contenitore di storie legate al mondo del design. Abbiamo adottato un modello di ‘ricostruzione sostenibile’, che rende Interno Marche il primo hotel al mondo a beneficiare della doppia certificazione di sostenibilità Gbc Historic Building e Leed V4 for Hospitality, dimostrando che si può fare un intervento di architettura contemporanea in un edificio storico, coniugando il lato estetico e poetico con quello tecnico, come testimoniato da certificazioni di valore internazionale”.

Alle 30 camere si aggiungono un lounge bar, un bistrot restaurante una Spa con palestra. Michele De Lucchi, Marc Newson, Gae Aulenti, Vico Magistretti, Gio Ponti e Achille Castiglioni sono solo alcuni dei designer rappresentati attraverso ambientazioni, linee, stampe e pezzi iconici. Ogni ambiente dell’hotel racconta, attraverso una rigorosa ricerca filologica, l’opera dei principali interpreti del design che hanno collaborato e contribuito al successo delle aziende presiedute da Franco Moschini lungo la sua vita imprenditoriale.

L’hotel nasce dal recupero e trasformazione degli spazi di Villa Gabrielli, da opificio novecentesco a moderno hotel ricco di fascino e storia, con il restauro degli affreschi, la rimodulazione degli ambienti dell’antica fabbrica, integrando le antiche vasche di concia e creando un dialogo con i lavori dei più grandi designer italiani e internazionali. La struttura si propone come una casa-museo in cui è possibile viaggiare tra stili e arredi che hanno fatto la storia dell’interior design degli ultimi 60 anni.

Stanza dopo stanza, oggetto dopo oggetto, sono oltre 400 i pezzi, tra autoriali e custom realizzati ad hoc, con cui l’hotel racconta atmosfere e autori. Nella camera dedicata a Luigi Massoni l’ospite potrà sdraiarsi sul celebre Lullaby e osservare gli affreschi a soffitto, dormire sul celebre Volare Bed in quella intitolata a Lazzeroni e accomodarsi su una Woodline nella stanza che ripercorre l’opera di Marco Zanuso, affacciandosi alla finestra che guarda il centro culturale Politeama, restaurato dalla Fondazione Franco Moschini e firmato da Michele De Lucchi.

Camera superior Marc Newson e l’opificio Bistrot con tavolino Rum di GTV, sedia Ample di Luca Nichetto (GTV).

Lobby, sala colazione e lounge bar trovano spazio nella grande sala a 3 campate che fu il cuore pulsante della produzione dell’opificio mentre il bistrot ristorante, con ricette che spaziano dalla tradizione locale alla cucina internazionale, la Spa e la palestra si trovano al piano terra con ingresso dal giardino.

La Spa.

L’inaugurazione arriva dopo tre anni di lavoro in un cantiere unico al mondo con certificazioni di sostenibilità ambientale GBC Historic Building e Leed for hospitality che ha visto all’opera 4 consulenti strategici, 7 architetti, 14 ingegneri, 2 restauratori, 4 geologi e 2 agronomi. E ancor 4 progettisti 3D, 1 light designer e 3 interior designer, 30 imprese, quasi tutte del territorio, per volere di Franco Moschini, e più di 70 aziende fornitrici: una squadra di oltre 2.000 professionisti impegnati in un percorso rispettoso non solo di architettura e della storia ma anche di ambiente e territorio. 

Le certificazioni di sostenibilità.

La vocazione fortemente innovativa verso cui è orientato il progetto di Interno Marche si riscontra anche nella volontà di aderire agli ideali del Green Building Council Italia, scegliendo di intraprendere il doppio processo di certificazione GBC Historic Building® e LEED V4 for Hospitality nell’ottica di rendere Interno Marche Design Hotel un modello di “ricostruzione sostenibile”. Il protocollo GBC Historic Building di Green Building Council Italia è dedicato agli edifici storici che costituiscono “testimonianza materiale avente valore di civiltà”. La certificazione Leed è lo standard mondiale di riferimento per le costruzioni eco-compatibili (viene oggi applicato in 40 Paesi diversi). Consente, meglio di altri strumenti, di esaltare le caratteristiche “green” degli immobili, conferendo un valore aggiunto.

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ph. Serena Eller.

In apertura camera Pop G 06.