Sulla Riviera di Ponente, Jolly Roger diventa JO, un hotel bleisure, con allure giovane e piglio internazionale.

Alla domanda qual è il valore nel quale ti riconosci e che ti contraddistingue, Fabio Raimondo, proprietario del Jolly Roger Hotel a Pietra Ligure, risponde “il coraggio”.

Il coraggio che l’ha portato a soli 19 anni, nel 2011, dopo un percorso di animazione negli hotel in Liguria ad aprirne uno tutto suo.

Fabio Raimondo.

Piemontesi di origine e innamorato della Liguria, per clima e opportunità, apre il suo primo hotel a Pietra Ligure e lo gestisce per circa 10 anni poi, in piena pandemia, nel maggio 2020 acquista il Jolly Roger, sempre a Pietra Ligure, struttura alberghiera degli Anni ’50 trasformata negli ultimi anni in casa di degenza per anziani. Da qui parte il progetto di ristrutturazione.

I primi incontri con Teamwork Hospitality, società specializzata in consulenza alberghiera, nella persona di Nicola Delvecchio, consulente di marketing, sono stati fondamentali per il nuovo imprinting. E da lì con lo studio di architettura Fragmenta, che ne cura tutti gli interventi di restyling, e la società di comunicazione Santacroceddc. Ma anche con Gaetano Barbuto, sempre di Teamwork Hospitality, consulente per il breakfast, momento molto importante per l’hotel a seguito della decisione di virare la pensione completa in un più moderno B&B.

“I consulenti sono come una droga, una volta che li usi non puoi più smettere”, afferma Fabio che, già nella scelta di farsi seguire da professionisti, si contraddistingue. “Spesso nel mio settore molti pensano di fare da soli, ma bisogna anche riconoscere di non potere e non sapere fare tutto”.

E si distingue anche nell’offerta di servizi in un’area geografica, la Liguria di Ponente, “notoriamente meno propensa ad accettare l’innovazione” dice Fabio che è anche Presidente Regionale di Federalberghi Giovani. E continua: “Abbiamo scommesso sull’utilizzo della terrazza, oggi uno dei punti forti dell’hotel, trasformata nel ristorante JO HOUSE drink e cucina tra amici, una griglieria di pesce funzionante da giugno a ottobre. Crediamo molto nell’apertura dell’hotel alla città. Abbiamo puntato molto sulla ristorazione, aprendo al piano terra un nuovo punto food&beverage funzionante tutto l’anno, specializzato in hamburger, tapas e drink. E il 90% degli ospiti del nostro ristorante sono esterni all’hotel. Crediamo nella destagionalizzazione; l’hotel è aperto tutto l’anno con all’attivo più di 500 convenzioni stipulate con aziende prevalentemente del nord Italia.”

Un hotel leisure in estate che si trasforma in bleisure durante le stagioni invernali, con un allure giovane e un piglio internazionale ma anche legato al vintage italiano. Inclinazioni che sono rese manifeste con dettagli come una collezione di vinili nelle stanze superior, un sax abbandonato su una sedia che riecheggia atmosfere jazz newyorchesi o la mitica Vespa, presente in hotel, così Anni ’50.

Un hotel da vivere trecentosessantacinque giorni all’anno, il cui progetto di interior è stato concepito come scenografia per atmosfere differenti, in spazi pensati per essere flessibili: la sala colazioni muta in luogo accogliente per apertivi invernali o eventi musicali dal vivo e, con la stessa elasticità, cambia la fruibilità dell’ampia terrazza con vista panoramica sul mare.

Ed è il mare il primo ad accoglierti, il mare che vedi da tutte le stanze e dal rooftop.

Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.

Jacques Yves Cousteau

Ed è dal mare che lo studio di architettura Fragmenta ha iniziato il suo percorso progettuale, in sintonia con l’inesauribile entusiasmo della committenza, oltre che dal nuovo marchio studiato da Santacroceddc che incarna l’anima giovane del target al quale ci si rivolge. I colori racchiudono sole e mare, nelle sfumature che assume durante l’anno, e si declinano con tonalità differenti nelle camere, diverse tra loro per arredo e caratteristiche, e poi negli spazi comuni.

“L’idea del cliente è sempre stata quella di personalizzare gli ambienti, di curare i dettagli con eleganza e vivacità e uno spirito vintage. Si intendeva dare all’hotel un’impronta più urbana, considerando anche il fatto che la struttura resta aperta tutto l’anno”, spiega Sara Righetto di Fragmenta.

Le camere, 20 in tutto, hanno caratteristiche molto diverse fra loro, per la geometria dello spazio, ma uguale è l’energia che si è voluta trasmettere. Gli arredi sono semplici ma con particolari ricercati e di raffinata esecuzione; con predilezione per linee sinuose che richiamano mobili Anni ’50.

I cuscini delle testiere letto sono stati personalizzati con il pattern JR, l’interno degli armadi con grafica dedicata e i disegni delle fresature sulla superficie dei pannelli studiati al millimetro. Persino i vassoi del bistrot sono stati realizzati su misura.

E non ultimo JO è pet friendly, ma non solo per dire. All’arrivo i nostri amici a quattro zampe vengono accolti da un set di benvenuto, con ciotola, cibo e un elegante tappetino dedicato.