Mercoledì 27 aprile è andato in onda il primo appuntamento della serie Faccia a faccia con i manager di Welevel Academy, interviste a manager del settore dell’ospitalità per raccontare la loro storia, come funziona oggi il loro lavoro e come evolverà la loro figura professionale nei prossimi anni. Testimonianze di successo per dare nuovi spunti e indicazioni a chi quotidianamente gestisce o lavora in una struttura ricettiva.

Andrea Obertello, una carriera lunga 18 anni in Four Seasons. Ha lavorato a Doha, Marrakech, Miami. Ha gestito team con persone di oltre 60 nazionalità diverse. Da tre anni è general manager al Four Seasons Hotel di Milano, dove gestisce 230 collaboratori in un hotel 5* lusso che ospita ogni giorno fra i 450 e i 500 clienti proveniente da tutto il mondo.

La registrazione dell’intervista a Andrea Obertello realizzata da Welevel Academy è disponibile per tutti gli abbonati alla piattaforma. In esclusiva per we:ll magazine un estratto dell’intervista.

welevel. Come è cominciata la tua carriera? Da quale motivazione o abilità sei partita?

Due fattori hanno contribuito a indirizzare la mia carriera alla fine della scuola superiore. Io sono argentina di nascita e il programma scolastico in Argentina è un po’ diverso. A metà percorso, attorno ai 15 anni, ogni studente sceglie la propria specializzazione. Io scelsi finanza: mi è sempre piaciuto capire come implementare strategie di business. Però lavorare esclusivamente con i numeri non mi ispirava, non riuscivo a immaginarmi a lavorare in banca tutto il giorno. Sentivo di aver bisogno del contatto umano e l’hotellerie sembrava il connubio perfetto per avere entrambe le cose: la gestione finanziaria e il contatto con le persone. 

welevel. C’è stata una persona che più di altre ti ha insegnato qualcosa di importante per la tua carriera?

Nel corso della mia vita ci sono state persone diverse che hanno contribuito al mio sviluppo e alla mia carriera in modo diverso a seconda del momento in cui mi trovavo. L’intelligenza di ciascuno di noi secondo me sta nel capire in che fase della propria vita ci si trova, di che cosa si ha bisogno e chi può essere il proprio mentore in quel momento. Chi è stato il tuo mentore ieri non necessariamente sarà la persona giusta per essere il tuo mentore domani.

welevel. Come si svolge la tua giornata tipo?

Le mie giornate non sono mai uguali e non sapere cosa succederà ogni giorno mi piace. Fra le cose che mi piacciono di più del mio lavoro ci sono le giornate di formazione, dove svolgo il ruolo di facilitatore. Mi piacciono molto anche le giornate dove accogliamo i nuovi dipendenti e presentiamo la compagnia: spieghiamo cosa facciamo, come lo facciamo e perché lo facciamo. Incontrare nuovi talenti e vedere che investono il loro tempo su di noi per me è bellissimo.

For every unfortunately there is a however.

welevel. Qual è il tuo motto?

Per ogni purtroppo ci dovrebbe essere un ma. Nel mondo dell’ospitalità e in generale nel mondo dei servizi è fondamentale che ogni volta che si dice “sfortunatamente” si aggiunga un “ma”. Questo motto si applica soprattutto agli hotel di lusso: non ci dovrebbe mai essere un “no” secco. Faccio un esempio: “Signor Rossi purtroppo non riesco a portarle la macchina alle cinque del mattino ma posso portargliela la sera prima e non le faccio addebitare il parcheggio.” Dobbiamo far percepire ai nostri ospiti che siamo degli “scacciapensieri”: pensiamo noi a tutto per te, anzi anticipiamo ogni tuo bisogno. 

Questo è un estratto dell’intervista. Per ascoltare l’intervista integrale vai sul sito di welevel.academy.