Un lavoro di squadra con Gusto e selfie point per un nuovo modello di business.

Un vero e proprio lavoro di squadra è stata la ristrutturazione dell’hotel San Marco a Cattolica. Di proprietà della famiglia Battistelli, l’hotel è stato interessato da un importante intervento di rebranding e nuovo posizionamento, studiato da Nicola Delvecchio, di Teamwork, con il passaggio da family hotel a un nuovo format, più internazionale, rivolto prevalentemente a coppie e un’attenzione particolare per i più piccoli.

La famiglia Battistelli.

Ospitalità per noi significa far stare bene le persone. Offrire un luogo in cui sentirsi a proprio agio, una camera bella e comoda, uno spazio accogliente e naturale, un servizio amichevole ma discreto. 

we: Non vi ha spaventato l’idea di cambiare così profondamente l’impostazione del San Marco e andare controcorrente rispetto alla tendenza degli hotel della zona?

Davide Battistelli. Ci piace distinguerci dalla concorrenza: è più stimolante, gratificante e offre anche un vantaggio competitivo. Anche se quando si cambia è normale avere dei timori ma la voglia di fare qualcosa di diverso ha prevalso.  

Yvonne Battistelli. Il mondo cambia e le famiglie anche. Non mi ha mai spaventato l’idea di creare un’offerta diversa, anzi. A essere sincera ci tengo molto a questa differenziazione e a offrire un’esperienza che rispetto alla Romagna, e soprattutto a Cattolica, sia più esclusiva. Volevamo creare qualcosa di innovativo, dove anche noi saremmo andati volentieri in vacanza, che ci rispecchiasse di più. E abbiamo deciso di rinnovare in toto, con una nuova immagine, una nuova comunicazione, una corporate coerente e soprattutto un nuovo design.

we: Il nuovo posizionamento ha previsto scelte importanti e coraggiose, come per esempio l’eliminazione della formula pensione completa.

Sì, abbiamo pensato a una nuova proposta, studiata insieme a Gaetano Barbuto di Teamwork, che prevede un bar bistrot che si chiama Gusto, attivo fino alle ore 15 e che propone una carta snella con cibi veloci. Con Gaetano abbiamo rivisto anche il breakfast, valorizzando i prodotti esposti e potenziando la scelta di dolce e salato.

Abbiamo aumentato la varietà dei prodotti con proposte originali tipiche dell’entroterra romagnolo, a rotazione anche prodotti ittici e proposte vegetariane e vegane. Siamo intervenuti anche sul servizio in sala, ora velocissimo e molto efficace

Un aspetto molto delicato in questo periodo di emergenza sanitaria che ci ha visto rimettere più volte in discussione le scelte logistiche ed espositive. In sala abbiamo installato anche una postazione di caffè live. L’obiettivo quello di migliorare la qualità, velocizzare il servizio, presidiare la sala colazioni e aumentare l’interazione con il cliente.

La ristrutturazione porta la firma di Odeon Design dell’interior designer Cristina Zanni che, partendo dal layout funzionale e dal budget cost studiati da Hospitality Project, nella persona di Marco Pignocchi, ha trasformato gli spazi.

Cristina Zanni – Odeon Design.

we: A cosa ti sei ispirata per realizzare il progetto dell’hotel San Marco ?

Cristina Zanni. Sono partita dall’ascolto del cliente, in particolar di Yvonne, che mi ha fornito un brief preciso dei suoi desideri: legno biondo cenere, uso del verde, tocco di nero lavagna. Obiettivo realizzare per le aree comuni un ambiente caldo e accogliente da vivere nei diversi momenti della giornata.

Il legno di rovere dalla tonalità lievemente desaturata è stato utilizzato per le panche e gli elementi divisori contenitori della bottega, le librerie e mobili di servizio, alcuni piani dei tavoli.

Il legno caratterizza anche porzioni frontali del rinnovato banco accoglienza/bar d’ingresso con una caratteristica lavorazione a listelli verticali, con sezione semi cilindrica che conferisce plasticità e movimento tridimensionale al frontale. Insieme alle tonalità calde del legno, il verde salvia è l’altro protagonista del rinnovamento  presente nei controsoffitti e anche in porzioni di pareti.

Il verde è presente ovunque anche nel tema delle piante che arricchiscono ogni area di progetto, in fioriere dedicate nella zona ristorante, sospese, adagiate nelle caratteristiche e inusuali lampade del tavolo conviviale.

Un efficace elemento di divisione e nel contempo di comunicazione è la grande “O” che enfatizza la nuova veste dell’ hotel, simbolo riconoscibile del nuovo logo grafico, 

La O gigante è l’ espediente per creare una inaspettata seduta “social” over size, pensata per gli ospiti che desiderano catturare con una foto ricordo le vacanze al San Marco e ancora  diventa una cornice specchio che regala profondità inaspettata alla parete di fondo della zona bar.

I segreti per una ristrutturazione di successo a costi controllati.

Prima ancora di entrare nel dettaglio del progetto di interni, è fondamentale partire da un progetto di analisi e di definizione del target di clientela a cui rivolgersi; avere chiaro come si muovono il mercato e i competitors locali con un occhio alle tendenze internazionali e all’innovazione. Per fare questo è fondamentale l’apporto di una consulenza di professionisti di strategie, marketing e specialisti dell’hospitality che possano accompagnare l’imprenditore a capire quali sono le possibilità mirate a tutela dell’investimento che ci si appresta a intraprendere. “In questo caso è stata decisiva la una squadra di lavoro”, spiega Marco Pignocchi, “formata , oltre che dal committente, dall’architetto Zanni, Nicola Delvecchio e Gaetano Barbuto di Teamwork.

Davanti: Marco Pignocchi e Nicola Delvecchio. Dietro: Davide e Yvonne Battistelli e Gaetano Barbuto.

Come Hospitality Project siamo intervenuti, una volta deciso il tipo di servizio e gli spazi operativi necessari, elaborando un layout funzionale delle zone coinvolte che tenesse conto di tutte le esigenze, sia quelle operative che gestionali sia quelle rivolte all’ospite. Questo è uno strumento indispensabile per non commettere errori distributivi che spesso poi si traducono in queste aree in una cattiva erogazione dei servizi ipotizzati con la conseguenza di avere maggiori costi e di non soddisfare l’ospite. Successivamente abbiamo messo a punto un budget cost preliminare di intervento per dare all’interior e ai vari progettisti un indicatore di spesa come riferimento per mantenere i costi entro i limiti prefissati.”