Collidanielarchitetto: radici romane, esperienza internazionale.
Abbiamo intervistato l’architetto Daniela Colli, anima di Collidanielarchitetto, lo studio di progettazione che si è affermato come marchio non solo nel settore hospitality con tanti progetti realizzati e molti altri in cantiere.
A giugno, l’evento Connective Intelligence all’Hotel degli Aranci di Roma in cui 4L Collection Hotels ha presentato la partnership con HIA Academy è stato occasione d’incontro anche con l’architetto Daniela Colli che si è occupata del progetto di restyling dell’albergo. Una collaborazione quella con il gruppo dei fratelli Alessandro, Beatrice e Laura Lazzarini che prosegue con successo da alcuni anni. Da qui una lunga chiacchierata con la progettista per carpire i segreti del suo modus operandi con cui ha conquistato non solo il settore hospitality e a quali progetti sta lavorando.
we. La sua esperienza di architetto, dopo una parentesi presso lo studio Fuksas, è iniziata nel settore delle costruzioni, per poi virare sull’interior design, di cui we:ll magazine nel corso degli anni ha pubblicato diverse realizzazioni. Attualmente, a quali progetti sta lavorando?
Attualmente stiamo lavorando alla ristrutturazione dell’Independent a Roma, un albergo della compagnia AG Hotels, ispirato alle vicine Terme di Diocleziano, le più grandi e sontuose mai costruite dagli antichi romani, che racconta una storia di terracotta e acqua. Artigianalità e materiali ricercati impreziosiscono gli ambienti dall’appeal internazionale con arredi su misura e dettagli preziosi, mettendo in evidenza la nostra passione per la creazione di spazi raffinati.
A breve inizieremo i lavori per la realizzazione del secondo ristorante sushi e cocktail bar a marchio Tako in zona Prati a Roma che accoglierà ben 260 posti. È un concetto moderno, ottimista, funzionale e smart che combina un approccio emozionale con un design eclettico, caratterizzato da grafiche geometriche e colori vibranti, ispirati al movimento Memphis.
A settembre aprirà Itadaki nel quartiere Parioli, un altro ristorante sushi ispirato all’acqua dove grandi superfici specchianti con decori floreali, esaltate da audaci tocchi di colore, conferiranno allo spazio un’identità forte e contemporanea, enfatizzata da materiali come velluto, metallo, vetro e da arredi custom dalla forte personalità che creeranno un’atmosfera accogliente e glamour.
we. Com’è nata la sua collaborazione con 4L Collection?
La collaborazione con 4L Collection è nata con il progetto dell’Orazio Palace a Roma nel quartiere Prati, un hotel concepito e realizzato come nuovo punto d’incontro urbano. La committenza e io siamo fermamente convinti che la bellezza faccia parte dei nostri bisogni fondamentali, che sia un’esigenza imprescindibile di ogni cultura e di ogni tempo, così come crediamo che forma e funzione debbano andare di pari passo in ogni progetto, in un equilibrio perfetto, perché la bellezza fine a se stessa è effimera e la funzione senza bellezza diventa mero tecnicismo.
Il progetto dell’Orazio Palace si è basato sul concetto di matrice anglossassone di “affordable luxury”, non un lusso standard, elitario e irraggiungibile, al contrario una bellezza sostenibile, discreta, intima, fatta di attenzione all’ambiente, al servizio, ai dettagli, di rispetto per le persone, ovvero quello che io definisco un lusso democratico. Aprire un grande albergo alla città e metterlo a disposizione di tutti permette di vivere nuove esperienze che erano fino a oggi destinate a pochi e precluse a molti.
we. Nell’hotel degli Aranci c’è un lavoro di restyling parziale e in itinere. Com’è stato impostato?
L’hotel degli Aranci di 4L Collection Hotels è ubicato in una villa liberty, immersa in un giardino di aranci e gelsomini, nel cuore dei Parioli, uno dei quartieri più eleganti di Roma. Comprende 58 camere, tra cui le suite panoramiche con vista sulla cupola di San Pietro, in un’armonia fra il fascino senza tempo di un palazzo di fine Ottocento, comfort e innovazione. In una cornice di eleganza classica declinata nei colori del verde, dell’arancio e dell’oro.
Abbiamo iniziato il progetto di restyling con il rifacimento delle facciate ottenendo un effetto notturno molto suggestivo e una presenza silenziosa nello spazio urbano: colore e illuminazione hanno reso l’edificio ‘visibile’ e attrattivo, gli accenti di luce hanno dato una struttura alle ampie superfici di colore arancio ed evidenziato i dettagli architettonici, come colonne e cornicioni di colore bianco.
Il progetto di interior ha interessato l’hotel a 360°, si è trattato di un intervento di soft styling con l’intento di dare una nuova vita a un albergo storico aggiungendo elementi contemporanei che potessero dare valore all’allure di cui è pervasa la struttura. È stata una sfida inedita per il mio studio, ma siamo riusciti a mixare classico e contemporaneo ottenendo un risultato entusiasmante.
Il colore ha rappresentato uno strumento sostanziale del progetto di restyling: la scelta di nuove palette cromatiche nei toni del verde e dell’arancio, l’utilizzo di tessuti pregiati con fantasie floreali classiche mixate a geometrie contemporanee, di carte da parati decorative con disegni bucolici d’ispirazione ottocentesca, l’allestimento degli spazi con nuovi oggetti come vasi, libri, fioriere fino alla selezione delle piante, hanno dato una nuova vita agli ambienti storici dell’hotel. La sala colazioni, con le sue superfici laccate light green e legno di rovere cannettato, dettagli in alabastro verde e lampade in vetro smerigliato, si affaccia con grandi vetrate sul giardino ricco di piante di arancio e gelsomino, un luogo dove risvegliare il piacere di godere di uno spazio naturale nel cuore della città eterna.
we. In generale come sviluppa il rapporto con la committenza?
I committenti sono spesso molto diversi tra loro, alla base del rapporto ci sono i progetti che si concentrano sull’interazione tra il luogo e la sua identità al fine di fornire un’esperienza unica ai fruitori, incarnando allo stesso tempo l’identità dei marchi e le fonti di ispirazione che provengono da ogni dove, ambiente, natura, moda, storia, arte, architettura. In un’era come quella attuale, dove gli individui sono sempre più sovraccarichi di informazioni ed esposti ai contenuti più disparati, realizziamo progetti di qualità che generano emozioni che possano rimanere impressi nella memoria.
L’interior deve essere immersivo, avvolgente, deve trattenerti e intrattenerti, farti vivere una storia. Quando si riesce a dare forma a una storia fatta di contaminazioni, in cui l’interior design si fonde con il visual design, l’arte, la tecnologia e i valori del brand allora si regala a committenti e fruitori un’esperienza che non dimenticheranno.
we. Nei suoi progetti la scelta dei materiali è sempre virata sulla qualità. Come avviene la fase di selezione?
Sono alla perenne ricerca di materiali nuovi, sperimento costantemente modi diversi di utilizzarli. Mi piace usare la tecnologia per trasformare la materia e creare effetti che possano generare nuove sensazioni ai fruitori dei miei progetti. Mi piacciono il marmo, il vetro, il velluto, la pelle, il tocco freddo e morbido, ma quello che mi attrae di più è mescolarli alla ricerca dell’equilibrio perfetto. La qualità non è necessariamente legata all’utilizzo di materiali pregiati, riusciamo a creare soluzioni innovative e di qualità anche con materiali dal costo limitato attraverso l’utilizzo di finiture particolari e raffinate: una semplice lamiera grecata verniciata con una polvere ricca di particelle metalliche colorate riesce a dare un effetto spettacolare.
we. Ci racconti come si approccia al progetto e l’iter che segue fino al cantiere.
La progettazione del design d’interni è un percorso complesso e articolato in molte fasi, che richiede idee originali e innovative, competenza e molta pazienza. Occorre interpretare le ispirazioni e i desideri del cliente e tramutarli in realtà. Questo processo non è sempre facile, dipende molto dalla chiarezza dei desideri del cliente. Iniziamo con la redazione di una moodboard di immagini correlate tra loro che illustra suggestioni, ispirazioni, materiali, colori, elementi di arredo e illuminazione, ovvero una narrazione visiva volta a focalizzare, chiarire e organizzare le idee alla base del processo creativo del progetto. Segue poi lo studio dei flussi, la redazione di un layout distributivo e lo sviluppo del progetto di interior design attraverso visualizzazioni grafiche degli ambienti principali mediante l’elaborazione di rendering e fotomontaggi.
Ci occupiamo del progetto nella sua interezza: dal primo sopralluogo alla stesura del progetto esecutivo architettonico, di arredo e illuminotecnico, coordiniamo l’approvvigionamento dei materiali, supervisioniamo il cantiere durante l’esecuzione dei lavori fino all’allestimento finale selezionando oggetti, mobili, tappeti, opere d’arte e pezzi unici che, a seconda del contesto, personalizzano e identificano lo spazio. Il nostro obiettivo è quello di creare interni dove il mix tra passato e futuro dia vita a spazi innovativi e senza tempo, grazie a uno stile in continua evoluzione.
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In apertura, la terrazza dell’Hotel Orazio Palace, ph. Mattia Aquila photography.
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