Scoprire il territorio attraverso le sue cantine e l’italian life style. Un percorso che si sviluppa in un arcipelago del gusto di cui fa parte la Tenuta Canova, sul Lago di Garda, una delle aziende del gruppo veronese Masi. L’esperienza dell’ospite viene costruita intorno al “wine first” e, oltre all’accoglienza enogastronomica, anche un wine bar e un museo dedicato.

Quella di Masi è la storia lunga 7 generazioni della famiglia Boscaini (e altre due sono già in arrivo), profondamente legata alla Valpolicella, madre del vino Amarone noto in tutto il mondo.

La sede centrale di Masi è, infatti, a Sant’Ambrogio di Valpolicella, il cuore pulsante del brand veronese, vi è poi all’interno dello stesso borgo l’affascinante azienda Possessioni Serego Alighieri, poi la Tenuta Canova a Lazise, sul Lago di Garda, la Canevel a Valdobbiadene nel trevigiano, il Masi Wine Bar a Cortina d’Ampezzo [a questi si aggiungono anche il Masi Wine Bar a Monaco di Baviera e la Masi Tupungato a Mendoza, in Argentina].

Tante aziende, tante terre ed etichette: come raccontarle e come entrare sempre più a contatto con i numerosi enoturisti?

Collegando le 5 tenute con 2 ristoranti interni, i 2 wine bar e il museo del vino in una sorta di arcipelago del gusto, grazie al filo rosso della Masi wine experience, un percorso di ospitalità dove il vino diventa il perno attorno al quale costruire l’esperienza del visitatore e l’occasione per accompagnare l’ospite, passo dopo passo, alla scoperta del territorio, dei valori familiari e aziendali. Di questo “circuito” fa parte Tenuta Canova a Lazise con visite in cantina, spazi per eventi, un wine bar e un museo del vino.

La visita dell’azienda inizia dal belvedere, incastonato su un’altura all’interno di un vigneto che, oltre a offrire una prospettiva affascinante sul paesaggio circostante, fa viaggiare lo sguardo oltre i vigneti dell’azienda, verso le montagne a nord e verso le colline della Valpolicella.

Tenuta Canova si sviluppa attorno a un’ampia corte con una cortina di edifici rurali ristrutturati, disposti sul perimetro: gli spazi della cantina, il fruttaio e la bottaia, con uso di materiali contemporanei, sono ampi e scenografici con splendidi affacci sul territorio circostante e sono utilizzati anche per eventi aziendali o privati, durante tutto l’anno. 

Uno degli edifici è dedicato al wine bar “Vino e Cucina”, un ambiente informale con una luminosa veranda, ambienti per degustazioni guidate e uno spazio outdoor nel cortile, protetto dalla confusione che caratterizza le rive del lago, soprattutto d’estate. È uno spazio accogliente per business lunch o per riunioni di amici ma è anche adatto ad accogliere i numerosi turisti stranieri che popolano il lago di Garda durante i caldi mesi estivi, raccontando loro i vini Masi ma proponendo anche un certo italian lifestyle fatto di ospitalità, dove la degustazione di buon vino diventa un gesto semplice, alla portata di tutti, un momento di relax, piacere e condivisione.

Il servizio è caratterizzato da un particolare abbinamento “inverso”: si parte dal vino e in base alla selezione si abbina la pietanza, il così detto “wine first”, un concetto forte che accomuna gli spazi Masi dedicati alla ristorazione, di fatto dei mono-marca, dove vengono proposti i vini del gruppo in abbinamento ad alcuni piatti territoriali. E il vino, talvolta, diventa anche un ingrediente delle ricette, come nel risotto all’Amarone. Al suo interno vi è un Wine Shop con l’intera selezione delle numerose etichette del brand veronese.

Per poter seguire più da vicino i propri ospiti in questo percorso di conoscenza del mondo Masi, della famiglia Boscaini e dei suoi vini, è stato realizzato il prezioso Wine Discovery Museum, un piccolo spazio multimediale con interessanti video esplicativi. 

Al suo interno vi sono tre sale con differenti percorsi (dalla terra all’uva, dall’uva al vino, dal vino alla tavola): la prima, dedicata alla viticoltura, racconta il sistema vegetale e umano che collaborano nella creazione del vino con riferimenti all’importanza del clima, della qualità e differenza del terreno, delle varietà dei vitigni e della mano dell’uomo. Vi è poi una sala che racconta le tecniche enologiche soprattutto l’appassimento delle uve, cardine della produzione di Amarone e della storia del brand. 

Il cuore del museo e un’esperienza irrinunciabile, costituita da un tino di legno da 50.000 litri, alto 5 metri, utilizzato per decenni per la produzione del vino dal brand, dove è possibile entrare, scalzi, distendersi a terra sul pavimento in materassino e, grazie a proiezioni di suoni, profumi e immagini alle pareti e nella parte superiore del tino, è possibile vivere un’esperienza immersiva della fermentazione del vino. 

Al termine del percorso vi è lo spazio dedicato al “salotto Masi” dove viene raccontata il passato e il presente della famiglia Boscaini.

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