Progettare l’accoglienza secondo lo studio JOI-Design.
La sintonia di un team di quaranta progettisti che fa dell’attenzione al genius loci il punto di forza del suo lavoro. Così lo studio JOI-Design ha conquistato non solo l’Europa ma anche molti Paesi asiatici.
La compagine di JOI-Design è appena cambiata con Sabrina Voecks come partner & creative director insieme a Heinrich Böhm e Thomas Scholz, mentre i fondatori Peter Joehnk e Corinna Kretschmar-Joehnk, che hanno partecipato come relatori all’ultima edizione di Hospitality Design Conference, sono ora consulenti. Eppure la visione interdisciplinare del team è sempre la stessa, focalizzata su progetti a largo raggio con una forte identità: inglobare la cultura specifica del luogo, del committente o anche del marchio con l’obiettivo di realizzare progetti autentici, duraturi e ricchi di dettagli di design. I loro lavori nascono dallo storytelling inteso come continua scoperta capace di catturare lo sguardo e di rimanere impresso nella memoria. Ce lo racconta Sabrina Voecks.
we. Come è cambiato, se è cambiato, il vostro modo di progettare nel corso degli anni?
Il design segue la funzione e, in particolare, le esigenze umane. Le esigenze delle persone cambiano e sono in continua evoluzione. Negli ultimi anni, ad esempio, i temi della mindfulness e del benessere sono entrati nella mente di molte persone. Quindi dobbiamo sempre reagire a queste nuove tendenze nei nostri progetti. Gli ospiti non sono interessati solo a vivere o a ricordare qualche luogo, ma anche a migliorare le loro condizioni personali e ambientali. Anche i processi di progettazione sono in continua evoluzione, dalle moodboard ai programmi CAD e BIM, e naturalmente i nuovi strumenti come l’intelligenza artificiale.
we. I vostri progetti si basano su un design lineare in cui vengono inseriti alcuni elementi decorativi ad hoc. Può spiegarci l’origine e il concetto?
Tutti i nostri progetti sono concepiti e creati in modo unico. Esploriamo la cultura di un luogo, i suoi abitanti, la proprietà stessa e poi uniamo questi elementi, i requisiti funzionali e le esigenze del mercato di riferimento in un concetto che funziona solo lì, specificamente per la sua comunità. Lo stile viene poi adattato con precisione a questo concetto. A questo si aggiungono i nostri principi guida di progettazione: cultura, memoria, valore, autenticità, innovazione e sostenibilità. Queste componenti confluiscono sempre in tutti i nostri progetti.
we. Quando accettate un nuovo incarico, fino a che punto si estende il vostro raggio d’azione?
Cerchiamo soprattutto di essere coinvolti in un progetto il prima possibile. Questo ci permette di creare in anticipo un marchio personalizzato e un’identità concettuale, nonché di fornire una consulenza tempestiva sull’infrastruttura dell’edificio, in modo da poter rispondere alle caratteristiche particolari con i giusti processi funzionali. Dopo la fase iniziale di progettazione, preferiamo rimanere concentrati fino al suo completamento, implementando la pianificazione, l’appalto e la gestione della costruzione, l’interior design fino alle linee guida per i dipendenti.
we. Come viene impostato e sviluppato il rapporto con il cliente?
È sempre particolarmente importante avere una buona e stretta relazione con i nostri clienti. Non ci limitiamo a fornire consulenza e a pianificare un solo progetto significativo, ma puntiamo a una collaborazione a lungo termine, decennale.
we. I vostri progetti si svolgono principalmente nel Nord Europa. Cosa avete realizzato in Italia e come avete impostato il lavoro?
Sebbene la maggior parte dei nostri progetti sia in Europa settentrionale e centrale, con il nostro studio in India abbiamo realizzato interventi anche in Asia. Inoltre, abbiamo lavorato a progetti in Azerbaigian, Ucraina e Russia. In Italia abbiamo partecipato alla progettazione del resort Cavallino Treporti di Hapimag, di un Falkensteiner in Alto Adige e del resort Castelfalfi a Montaione, in Toscana. Abbiamo inoltre progettato e gestito tutte le fasi del Salotto, un boutique hotel a Scansano in Toscana. Spesso collaboriamo in team con consulenti, e in questo caso abbiamo cercato partner locali per la presentazione della documentazione architettonica e la realizzazione del progetto. Inoltre, durante il periodo di lavoro presso Matteo Thun & Partners sono stata coinvolta personalmente in diversi progetti in Italia.
we. Parliamo un po’ delle tempistiche dei progetti. Come gestite questo aspetto più organizzativo all’interno del vostro studio?
Oltre al design identitario, il tempo e il budget sono fattori importanti per il successo. Seguiamo, affiniamo e riadattiamo questi elementi essenziali fin dall’inizio del processo di lavoro.
we. Infine, la scelta dei fornitori è un altro aspetto molto importante del vostro lavoro. Ci piacerebbe conoscerlo meglio.
I nostri progetti sono sempre personalizzati. Altrettanto personalizzata è la scelta dei materiali e degli arredi. Ci affidiamo a partner importanti, con standard di qualità elevati e stili distinti. Non facciamo distinzioni tra i fornitori in base al Paese o alla regione, ma selezioniamo sempre i prodotti giusti per un progetto unico. Il nostro pool di fornitori copre tutta l’Europa e i Paesi limitrofi, a volte anche i Paesi più lontani. I progetti asiatici sono un’eccezione. Quando si tratta di impiallacciature di legno, materiali a base di legno, pietra naturale e ceramica, cerchiamo di lavorare in modo il più sostenibile possibile e di utilizzare materiali e fornitori locali. È inoltre opportuno collaborare con esperti locali per tutti i mobili e le luci su misura.
In apertura, lo Steigenberger Hotel Hamburg.
Ph. Christian Kretschmar.
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