Zona Brera si rinnova con un nuovo hotel dai canoni contemporanei e dinamici. Urban Hive Milano raccoglie spunti dal mondo dell’hôtellerie internazionale aprendosi alla città nel segno del design. Firmato Vudafieri-Saverino Partners.

Struttura e facciata sono dello storico Carlyle Brera di corso Garibaldi a Milano ma all’interno il concept dell’ospitalità è stato completamente rinnovato. Il 4 stelle Urban Hive Milano non è un semplice caso di restyling alberghiero ma il risultato di un processo di profonda ricerca sulla trasformazione dei modi di vivere, viaggiare e abitare spazi e tempo. ll concept del progetto, ricco di esplosioni di colore e dettagli su disegno, porta la firma dello studio Vudafieri-Saverino Partners che, come in molti loro lavori milanesi, hanno mescolato simboli della modernità meneghina a icone del passato.

Il loro è un approccio che associa cultura architettonica e sensibilità al vivere contemporaneo, trasmutandone i saperi in modo dialettico e trasversale, ricercandone la contaminazione. Concept architettonico, identità dei luoghi e strategia di racconto fanno parte di un processo progettuale che scaturisce da una riflessione teorica.

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Ospiti e cittadini, in primavera, troveranno un ulteriore strumento di accoglienza: la Street Terrace sotto i portici. Nel frattempo è la lobby con il cocktail bar Portico 84 a farne le veci con comodi divani colorati sul parquet in rovere chiaro, luci soffuse, librerie in legno, oggettistica pop, grafiche e illustrazioni dello studio 150UP, che ha curato tutta l’identità visiva dell’hotel, per creare un’atmosfera invitante e confortevole.

La tonalità blu pavone è stata scelta per tutte le zone comuni con community table e shared offices che si estendono al mezzanino in un’ottica di uso circolare degli spazi ovvero della loro valorizzazione attraverso differenti destinazioni d’uso nel corso della giornata. Il mezzanino, dedicato alle colazioni, dopo le 11.00 si trasforma in un coworking space anche per le startup cittadine o in area business con tre meeting room. Le infrastrutture tecnologiche dedicate alla socialità, al comfort e allo sviluppo di relazioni sono parti integranti di un’architettura e design appositamente studiati per rendere i viaggiatori parte della comunità locale del quartiere Brera.

Vudafieri – Saverino. ph. Graziella Vigo.

“Il nostro è un omaggio divertito ai miti di Milano quali il bar Basso, la Torre Velasca, le opere grandi e piccole di Gio Ponti. La leggerezza è il marchio di fabbrica di questo hotel tanto che per la sua proprietà stiamo sviluppando altri due progetti: uno in Italia e l’altro all’estero. Sul dialogo con la città è improntato tutto il concept dell’ospitalità i cui spazi ibridi rispecchiano la continua evoluzione sociale in atto”. Come lo stesso Tiziano Vudafieri sottolinea: “Ci siamo smarcati dalla solita hôtellerie proponendo un concetto fluido, smitizzando i miti del design milanese nella grafica e nella comunicazione con lo studio 150 Up, ma soprattutto eliminando gli spazi inerti – vedi piano interrato e corridoi di distribuzione alle camere – attraverso una nuova dignità espressiva”.

Non è da meno il piano interrato dove è stata predisposta l’area wellness con sala fitness, zona relax, servizio di locker per i bagagli e cortesy room.

Il numero delle camere è rimasto invariato: 97 fra stanze in cinque categorie e suites distribuite su sette piani in altrettante colorazioni e servizi su misura come le attrezzature per gli esercizi sportivi.

L’essenzialità degli arredi dal design contemporaneo viene contrapposta a oggetti vintage, quadri, cromatismi, legni e tessuti dalla marcata personalità e con riferimenti colti.

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ph. Paolo Valentini, Alberto Blasetti.